Arabia Saudita, Ronaldo perde il controllo in campo e aspetta un’altra squalifica. CR7, un tramonto rosso rabbia: gomitata, poi le minacce

Cristiano Ronaldo, in Arabia Saudita, vive un periodo di frustrazione con gesti violenti in campo e reazioni polemiche. La sua immagine ne risente, con la stagione nera dell'Al-Nassr e il rischio di squalifica.

10 aprile 2024
CR7, un tramonto rosso rabbia: gomitata, poi le minacce

CR7, un tramonto rosso rabbia: gomitata, poi le minacce

Somiglia molto al viale del tramonto, per quanto dorato (200 milioni lordi all’anno). Cristiano Ronaldo, in Arabia Saudita, vede virare la propria carriera da successi e premi alla frustrazione degli insuccessi: dopo le esultanze ‘immorali’, con tanto di gestacci ai tifosi avversari, lunedì sera il 39enne portoghese si è reso protagonista di un vero e proprio gesto di follia nei minuti finali della semifinale di Supercoppa araba tra il suo Al-Nassr e l’Al-Hilal (vinta da questi ultimi 2-1), inanellando in sequenza una gomitata ad un avversario, l’espulsione e la violenta reazione verso l’arbitro con tanto di gesto del pugno e poi l’applauso sarcastico al pubblico lasciando il campo. CR7 rischia ora almeno due turni di stop, ma soprattutto vede macchiata la sua immagine. Fuori dalla lotta per il campionato, fuori dalla Champions asiatica e fuori anche dalla Supercoppa d’Arabia, è una stagione nera per l’Al-Nassr e Cristiano Ronaldo e il nervosismo dell’altra sera ne è la sintesi. Anzi quasi un amaro canto del cigno, la reazione del campione che non accetta il peso degli anni e delle sconfitte. Ultima possibilità di mettere in bacheca un trofeo per la squadra di CR7 è vincere la Coppa del Re, ma in semifinale affronteranno di nuovo l’Al-Hilal, che vola. Non è un periodo sereno per il portoghese, che era appena tornato a disposizione dopo la squalifica arrivata in seguito ad un gesto osceno rivolto ai tifosi dell’Al-Shabab che invocavano Messi ad inizio marzo. L’allenatore dell’Al-Hilal Jorge Jesus, non è stato tenero nel giudizio sul suo connazionale: "Ronaldo è un esempio e un modello per un gran numero di giocatori nel mondo. Non è abituato a perdere nella sua carriera ed è naturale per lui perdere il suo lato mentale ed emotivo quando perde".

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