Camp Nou in vendita, i tifosi potranno acquistare i seggiolini della vecchia casa del Barcellona

L’ultima trovata del club: in vendita parti dello stadio in ristrutturazione. Intanto il presidente Laporta parla ai soci e accusa la lega di ‘Madridismo sociologico’

di KEVIN BERTONI -
26 ottobre 2023
Il Camp Nou di Barcellona

Il Camp Nou di Barcellona

Barcellona, 26 ottobre 2023 – “Full of Historry. Full of Future”, ovvero “Pieno di Storia. Pieno di Futuro”. Così si chiama la nuova idea lanciata dal Barcellona. I tifosi blaugrana sparsi in tutto il mondo hanno la possibilità di acquistare e portarsi a casa un pezzo del Camp Nou, al momento in ristrutturazione. Primi oggetti in vendita sono, ad esempio, i vecchi seggiolini. Al momento l’acquisto è riservato solamente agli abbonati, che hanno una prelazione di due settimane, successivamente (dal 14 fino al 27 novembre) saranno disponibili anche al grande pubblico. Sono disponibili in tre diversi design e tutti contrassegnati ufficialmente da un notaio per accertarne l’originalità. Non solo, tra i souvenir presto in vendita ci saranno anche zolle del prato, reti delle porte e, addirittura, diamanti etici e sostenibili ricavati dal carbonio presente sul terreno di gioco ed estratto dopo l’ultima partita giocata allo stadio il 28 maggio 2023 contro il Mallorca. Dunque, il Barcellona mette in vendita la propria storia e lo fa con gadget che per tutti i tipi di tasche: meno di cento euro per seggiolini e erba, fino agli oltre 500€ per i diamanti. La scelta di lanciare questa iniziativa arriva durante i lavori di ristrutturazione di uno degli stadi più iconici, caldi e capienti d’Europa. I lavori sono iniziati a giugno 2023 e, nell’arco di circa tre anni, daranno vita al nuovo Camp Nou, o meglio Nou Camp Nou. Tra le maggiori novità, ci sarà la copertura di tutte e quattro le tribune dell’impianto e un aumento della capienza fino a 110 mila posti totali. Inoltre, stando a quanto riportato dai progetti e dai rendering del nuovo stadio, sulla cima del terzo anello sarà presente una balconata con una vista a 360° su tutta la città di Barcellona. Un’altra parola chiave del nuovo stadio sarà sostenibilità. Il nuovo tetto sarà, infatti, interamente ricoperto da pannelli solari per porter ricavare più energia possibile e, in aggiunta, sarà presente un sistema di recupero e riciclo di acqua piovana. Nette anche le novità tecnologiche: verrà installato un maxischermo che avvolgerà tutto lo stadio. Da questo punto di vista, è stata cruciale la partnership con il marchio Ambilight (di proprietà della Philips), azienda con la quale il club catalano ha sottoscritto un accordo di sponsorizzazione di tre anni. Non solo dentro, ma i lavori si concentrano anche al di fuori dello stadio. La zona circostante verrà completamente riqualificata, con la creazione di hotel, musei, store e altro, e prenderà il nome di Espai Barça (Spazio Barça). Tutto questo però ha un costo: le cifre stimate si aggirano intorno al miliardo e mezzo di euro. A questa cifra va sommata anche la momentanea perdita di introiti relativi alla biglietteria. Questo perché il Barcellona, almeno fino a novembre 2024 quando il nuovo stadio potrà essere accessibile al 70%, al momento disputa le sue partite in casa allo Stadio Lluis Companys da 47 mila spettatori. L’inaugurazione, secondo cronoprogramma, è prevista per giugno 2026, in maniera tale che il Barcellona potrà festeggiare nella sua nuova casa il 125° compleanno.

La situazione finanziaria del club è precaria e Laporta parla ai soci

Nonostante i generosi investimenti sullo stadio, oltre che quelli sul mercato estivo, la situazione finanziaria del club continua a destrare preoccupazione. Il presidente Joan Laporta, nell’ultima assemblea dei soci tenutasi pochi giorni fa, ha dichiarato: “Se questo club fosse gestito come un’azienda normale, allora avremmo dichiarato bancarotta tre anni fa”. Il club blaugrana, ha precisato Laporta, al momento ha debiti per 1,2 miliardi di euro, al netto del finanziamento per il nuovo stadio. Laporta ha parlato così ai 417 (degli oltre 4 mila) soci presenti: “Quando siamo arrivati – alla fine della stagione 2020/2021 – quello che abbiamo fatto è stato ottimizzare i nostri sforzi per salvare il club. Salvarlo dall’essere messo in ginocchio. C’erano debiti per 1,3 miliardi di euro e la maggior parte del debito era a breve termine. C’era un patrimonio netto negativo di 455 milioni di euro. In qualsiasi azienda privata avrebbero avviato una procedura di bancarotta. Abbiamo preso decisioni coraggiose e abbiamo salvato il club dalla tragedia”. Il presidente ha quindi sottolineato il lavoro fatto negli ultimi anni, quando con i suoi consiglieri e il suo staff ha preso il posto di Josep Maria Bartomeu. Alle sue parole ha fatto eco anche il direttore finanziario del club Eduard Romeu: “Questo livello di patrimonio netto negativo di poco più di 400 milioni, avrebbe comportato la bancarotta. Era importante affrontare la situazione per la tranquillità dei soci proprietari e degli investitori”. Nell’ultimo bilancio, relativo al 30 giugno 2023, il Barcellona ha registrato un utile di 304 milioni di euro, ma con un piccolo escamotage. Tecnicamente, nel corso del 2022/2023 la perdita operativa è stata di 200 milioni di euro, ma per far quadrare i conti è stata effettuata una operazione di vendita anticipata degli incassi da diritti televisivi della Liga per i prossimi 25 anni a Sixth Street. Questa cosa ha consentito alla società di mettere a bilancio ricavi ulteriori per 400 milioni di euro. L’ultimo aspetto toccato da Laporta nell’assemblea dei soci, durata oltre quattro ore, è stato quello relativo al caso Negreira. Si tratta di un inchiesta relativa a presunti pagamenti irregolari da parte del Barcellona agli arbitri tra il 2001 e il 2018, in particolare l’ex arbitro ufficiale della Liga José Maria Enriquez Negreira avrebbe ricevuto circa 7 milioni di euro. Laporta ha prima negato le accuse, inoltre ha aggiunto: “Gli investigatori non troveranno nulla, semplicemente perché non c’è assolutamente nulla”. Sottolineando come in tutta la Liga ci sia una sorta di ‘Madridismo Sociologico’, ovvero che sia a livello decisionale che per quanto riguarda la stampa l’impressione è che si tende sempre ad essere più accondiscendenti nei confronti del club di Florentino Perez, rispetto a tutti gli altri. A una settimana dal Clasico, anche Xavi ha confermato le parole del suo presidente in conferenza stampa: “Sono al 100% con il presidente Laporta, ma all'interno dello spogliatoio non si parla di questo. Se guardiamo l'archivio dei giornali troviamo le cattiverie, il doping... Guardiamo in faccia la realtà. Sono situazioni destabilizzanti, extrasportive. Io preferisco parlare di calcio. Quando ero giocatore si diceva che noi ci dopavamo perché stavamo bene e vincevano, invenzioni di un giornale di Madrid”.

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