Benzema, Valerie Boyer: "Chiedo la revoca del suo Pallone d'Oro"
Dopo il ministro dell'interno francese, anche la senatrice si scaglia contro il bomber
Parigi 18 ottobre 2023 – Non si arrestano le polemiche intorno alla figura di Karim Benzema, con il bomber che si può tranquillamente definire nell'occhio del ciclone. Nella giornata di oggi è stata la senatrice Valerie Boyer a rincarare la dose sul centravanti della Nazionale francese. Le dichiarazioni della parlamentare francese fanno seguito all'accusa lanciata dal Ministro dell'Interno transalpino Gérald Darmanin, che ha accusato il bomber di avere noti legami con i Fratelli Musulmani, organizzazione islamica che sostiene anche le azioni terroristiche.
Ecco le parole della senatrice Boyer contro il campione francese: "Se, come afferma il ministro degli Interni, Karim Benzema è legato ai Fratelli Musulmani, chiedo sanzioni, in particolare la privazione della nazionalità. È urgente agire contro coloro che minacciano costantemente il nostro Paese", ha affermato la parlamentare che ha chiesto inoltre la revoca del Pallone d'Oro vinto dal nativo di Lione nel 2022. Accuse pesanti per il giocatore dell'Al-Ittihad, che per ora si è trincerato dietro il silenzio di fronte alle parole arrivate dai politici del proprio paese. A scatenare le accuse pesanti sono state le parole del bomber classe 1987 scritte sui propri social network, dove aveva preso le parti degli "abitanti di Gaza, ancora una volta vittime di ingiusti bombardamenti che non risparmiano donne e bambini".
I precedenti di Benzema: Valbuena e il "caso Sextape"
Quella di questi ultimi giorni non è però la prima volta che si vede Karim Benzema sotto le luci dello scandalo. Nel 2014 infatti a portare il bomber, all'epoca del Real Madrid, nell'occhio del ciclone fu il "caso Sextape" legato al compagno di squadra con la maglia dei Bleus Mathieu Valbuena. La storia risale al 2014, quando il giocatore era in procinto di salutare dopo otto anni il Marsiglia per volare in Russia alla Dinamo Mosca. Durante le operazioni di trasloco, che comprendevano anche il cambio di telefonino, viene rubato dal suo dispositivo un video hard con protagonista proprio il talentuosissimo classe '84.
L'autore del furto di dati fu Axel Angot, all'epoca tuttofare del club marsigliese, con qualche problema finanziario pregresso. Angot affida il video, copiato su un hard disk esterno a Karim Zenati, pregiudicato e amico di infanzia proprio di Benzema. Il duo si affida proprio al bomber per fare pressione su Valbuena, cercando così di convincere l'esterno, oggi all'Apollon Limassol, a pagare il riscatto richiesto. La richiesta del bomber al compagno di Nazionale arriva ad un allenamento a Clairefontaine nel 2015, prima di un Francia-Armenia. Il giocatore però denuncia subito la faccenda, cosicché la polizia possa mettere fin da subito sotto controllo i telefoni dei protagonisti.
La denuncia di Valbuena costa la nazionale francese a Benzema, non convocato per cinque anni e mezzo. Il centravanti accusa il selezionatore Didier Deschamps di averlo "ceduto alla parte razzista della Francia" e non prende parte ai Mondiali in Russia nel 2018, poi vinti proprio dalla selezione transalpina. Iscritto il 5 novembre 2015 nel registro degli indagati per complicità in "tentato ricatto e associazione a delinquere", il bomber oggi all'Al-Ittihad viene condannato il 24 novembre 2021 a 12 mesi di carcere, con pena sospesa (che dovrà scontare in caso di recidiva), al pagamento di un'ammenda di 75mila euro e a un risarcimento di 80mila euro nei confronti dell’ex compagno di nazionale. Una condanna superiore rispetto ai 10 mesi chiesti dal PM.
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