Mourinho: "Nella sofferenza tiriamo fuori il meglio di noi. Questa squadra è incredibile"
Vittoria con un pensiero anche per l'Emilia Romagna da parte del tecnico. Pellegrini: "Abbiamo un'identità forte. Il mister? È unico"
Leverkusen 18 maggio 2023 - La Roma regge l'urto del Bayer Leverkusen, conserva il 0-0 e si guadagna la finale di Europa League: la seconda finale continentale consecutiva dopo quella di Conference League lo scorso anno. Una partita difficilissima, in cui i giallorossi sono stati assediati per quasi 100' di gioco, recuperi inclusi, ma hanno retto, strappando così il biglietto per la finale della Puskas Arena di Budapest, in programma per il 31 maggio.
Nonostante il grande risultato ottenuto, José Mourinho apre dedicando un pensiero alle vittime delle alluvioni in Emilia-Romagna: "Questo è un messaggio che vogliamo mandare all'Emilia-Romagna. Nelle difficoltà si tira fuori il meglio di sé e oggi dedichiamo sì la vittoria ai tifosi a Roma, ma non possiamo dimenticare le persone che stanno soffrendo per il maltempo". Il tecnico comincia poi a parlare della propria squadra sottolineando come i dettagli abbiano fatto la differenza in questa vittoria. "Tornando alla mia squadra, voglio dire che i minimi dettagli hanno fatto la differenza. Probabilmente senza Smalling in panchina non avremmo vinto questa squadra. Senza di lui, con gli infortuni di Spinazzola e Çelik, avremmo dovuto cambiare molto gli equilibri in campo e avremmo rischiato di perdere. Come ha lavorato lui in settimana, così come Bove che ha giocato da quinto di destra, fuori posizione. I ragazzi hanno dato tutto, hanno giocato con intelligenza. Credo che questa partita sia il risultato di tutto il nostro lavoro. Dell'intelligenza tattica maturata, della capacità di saper indirizzare il match verso i nostri punti di forze. È una squadra incredibile: se posso chiedere qualcosa ai tifosi, credo che questi ragazzi meritino qualcosa di incredibili, quando lasceremo Trigoria per giocare lunedì, vorrei qualcosa di speciale perché il gruppo se lo merita".
L'allenatore portoghese si è poi detto che non gli importa fare la storia della squadra, ma aiutare tutto l'ambiente. "La mia preoccupazione non è essere nella storia della Roma, ma aiutare i ragazzi a crescere. Aiutare la squadra a diventare grande. Aiutare i tifosi, che qui mi hanno sempre trattato benissimo dal primo giorno, portare loro gioia. Oggi sicuramente ce l'abbiamo fatta, abbiamo trovato un'altra finale".
Mourinho ha poi scherzato con Zenga, che lo ha punzecchiato, chiedendogli come mai non ha corso sotto la curva, dopo aver portato a casa il pareggio che vale la finale. "Oggi non ho corso sotto la curva? La gioia l'ho sentita uguale. Non è un problema di condizione fisica (scherza ndr), per me è molto difficile giocare contro i miei amici, come Xabi Alonso. Non mi piace festeggiare in faccia ai ragazzi con cui ho lavorato. Xabi sta facendo un grande lavoro: ho festeggiato dentro lo spogliatoio e non me la sono sentita di esultare in campo, per rispetto nei suoi confronti".
Lo Special One ha concluso parlando molto rapidamente della finale di Budapest, dove la Roma affronterà il Siviglia, squadra regina di questa competizione con 4 vittorie (6 in totale considerando la Coppa Uefa) in 13 edizioni da quando la competizione ha assunto la nuova denominazione. "Tre finali europee e tre squadre italiane. Credo sia una cosa fantastica per il calcio italiano. Nel nostro caso sappiamo che a prescindere dall'avversaria, in finale avremmo incontrato una squadra super, si che fosse passata la Juventus, sia che fosse passato il Siviglia. Contro gli spagnoli sarà durissima. Ci penseremo quando dovremo affrontarla, prima dobbiamo finire il campionato".
Pellegrini: "Abbiamo lottato come una famiglia. Moruinho? L'artefice di questi risultati"
Oltre a Mourinho nel post partita ha preso parola anche il capitano giallorosso Lorenzo Pellegrini, che ha parlato della partita di grande sofferenza "Ci sono moltissime cose in cui la Roma deve e può migliorare, ma sacrificarci e fare gruppo lo abbiamo sempre saputo fare. Abbiamo un'identità forte e lottiamo insieme come una famiglia. Sapevamo di trovare un avversario forte, con individualità importanti, stavano perdendo, quindi sapevamo che ci avrebbero attaccati. Noi ci siamo messi in difesa, abbiamo lottato e siamo riusciti in questa piccola impresa".
Il capitano romanista ha poi discusso di come si sia sacrificato per la squadra. "Io cerco sempre di mettermi in prima linea - dice Pellegrini - quando c'è da assumersi delle responsabilità. So che i miei compagni hanno bisogno di questo e fanno affidamento su di me. Ci sono stati momenti in cui loro avevano tanto la palla ed era necessario che qualcuno facesse un passo avanti, cercando di recuperare la palla e far salire la squadra. magari guadagnare un fallo. Ovviamente non mi sono tirato indietro. Gioco per questo e questo è il modo che ho per sacrificarmi e mettermi a disposizione della squadra".
Pellegrini ha poi parlato del grande salto qualità compiuto dalla squadra con Mourinho in panchina: "Dopo aver saputo dell'arrivo di Mourinho mi aspettavo di questo salto di qualità, non è automatico, ma la sua mano si vede dietro la crescita di questa squadra. Il mister è diverso da tutti. Ti sa far percepire l'importanza della partita ed è molto bravo nel prepararla. Prima ancora di scendere in campo, sapevamo benissimo cosa fare in fasi di possesso e non possesso. Lavoriamo, ci organizziamo, guardiamo video. Ogni partita fa storia a sé, non è mai facile, ma per quanto riguarda l'Europa, quello che lui ci ha dato si vede. La mia sensazione da dentro, ma probabilmente anche voi da fuori, è che ci mancasse sempre un pezzettino per arrivare a ottenere determinati risultati. Lui ci ha dato quello che ci mancava e anche altro".
Cristante: "Siamo stati tutti bravissimi. In campo è stata una vera battaglia"
Anche Bryan Cristante ha parlato nel post partita di Europa League, esultando per il grande risultato ottenuto. "Era una partita difficile, di sacrificio, siamo stati bravissimi tutti dal primo all'ultimo. Era una battaglia. È un grande risultato, come gruppo abbiamo fatto davvero una grande cosa".
L'intervento è stato molto rapido e si è concluso subito con il giocatore che ha detto come le sue caratteristiche rispecchiano le richieste di Mourinho e spiega come, giocando fuori ruolo, debba mantenere sempre la massima concentrazione. "L'atteggiamento del mister? Sono tutte caratteristiche in cui mi riconosco, so di doverle mantenere. Mourinho chiede sempre queste cose, poi in partite del genere bisogna averle per forza. Per arrivare a una finale europea... Se non avessimo interpretato così la partita non ci saremmo arrivati. Giocare in difesa mi costringe a mettere sempre quell'attenzione in più, non è il mio ruolo e quindi non ho la routine. Devo essere al massimo della concentrazione, arrivare in finale era la cosa più importante".
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