Roma-Servette, Mourinho: "Primo tempo orribile, il nostro centrocampo può crescere"

Le parole di José Mourinho e Andrea Belotti nel post-partita di Europa League

di FILIPPO MONETTI -
5 ottobre 2023
Josè Mourinho

Josè Mourinho

Roma 5 ottobre 2023 – La Roma vince e convince. Serviva una vittoria e questa non è mancata ad arrivare. Nella seconda giornata di Europa League i capitolini si sbarazzano del Servette, vincendo con un netto 4-0 la sfida dell'Olimpico. Un primo tempo complicato, dove oltre al gol di Lukaku, i giallorossi faticano a trovare la via del gol. Poi in avvio di secondo tempo bastano dieci minuti di dominio da parte dei padroni di casa e la pratica elvetica è arrivata: la doppietta di Belotti, intervallata dalla rete di Pellegrini, cala il poker romanista e regala la vetta, in coabitazione con lo Slavia Praga, del gruppo G alla squadra di Mourinho.  Non sembra però soddisfatto il tecnico lusitano ai microfoni di Sky Sport, che sottolinea il pessimo primo tempo da parte dei suoi ragazzi. Ecco le parole dello Special One.

Prestazione convincente sul piano realizzativo: 4 gol; in più avete concesso solo un tiro in porta al Servette…

"Sì però il nostro primo tempo è stato orribile. Non mi è piaciuto per niente. Ero in una posizione perfetta per vedere la partita e devo dire che la squadra non mi ha convinto per niente. Non abbiamo mai pressato, all'inizio siamo hanno avuto subito la palla gol, poi siamo stati troppo passivi senza palla. Anche quando il nostro giocatore riceveva palla da solo c'era poco movimento. Non mi è piaciuto. Nel secondo tempo è cambiato l'atteggiamento, il ritmo, l'intensità. La palla ha iniziato a muoversi maggiormente, è cresciuto il nostro pressing. Nel complesso la ripresa mi è piaciuta abbastanza".

Era la prima volta che giocavano insieme dal 1' Lukaku e Belotti, cosa le è piaciuto della coppia?

"Come ho detto, del primo tempo non mi è piaciuto niente (ride ndr). Ovviamente quando giochiamo con i due attaccanti, senza Dybala, ci manca un po' di fantasia e di connessione tra i reparti. Loro sono due attaccanti veri e la mancanza dei vari Paulo e Pellegrini si vede, però sono due presenze fisiche in area. Uno può fare da perno per il compagno. Permettono ai compagni di arrivare sul fondo e crossare in area. Però è una cosa diversa giocare con o senza Dybala".

Pellegrini, undici minuti in campo: un gol, un assist, poi l'infortunio. Si può chiamare sfortuna?

"Purtroppo è un giocatore di enorme potenziale, che però ha questa storia clinica, ciclicamente problematica. Non ho ancora parlato con lui o con lo staff medico, sono sincero, ma a giudicare dal suo linguaggio del corpo, mi è sembrato qualcosa di muscolare, qualcosa legato ai flessori".

Il centrocampo è la chiave per cambiare l'inerzia del gioco?

"Non voglio fare il parac*lo, ma quando parla Bergomi (la domanda è stata posta dall'ex Inter, ndr), ha sempre ragione. Non abbiamo ancora trovato questa solidità in mediana, perché i giocatori hanno poca continuità di utilizzo. Renato è un giocatore importante, perché ha un cambio di ritmo, ma ha a malapena giocato una partita. Leandro è la nostra certezza in fase di organizzazione di gioco e cresce. Bove deve migliorare le decisioni negli spazi corti. Sta avendo una buona evoluzione in questo senso e deve continuare a migliorare. Cristante invece che è il giocatore più in forma e completo per il contributo di gioco che può dare, è costretto a giocare in difesa. Lorenzo è la nostra creatività, ma gioca e non gioca continuamente. Infine Aouar sta facendo fatica quello che siamo noi come squadre e lui a crescere insieme a noi, perché non saremo noi a inseguire il suo gioco, ma deve essere lui a sintonizzarsi con noi, con la nostra essenza. Abbiamo bisogno di tempo, ma purtroppo questo non c'è".

C'è una differenza a livello di rendimento tra la Roma di campionato e quella di coppa?

"Per dire la verità c'è una differenza di avversario. Le squadre di Serie A sono più forti, sono meglio organizzate rispetto allo Sheriff o al Servette, con tutto il rispetto. Abbiamo fatto sei punti, ma dovevamo farlo. Siamo più forti, siamo più squadra, anche con tanti cambi. Tutte le squadre di Serie A penso siano più forti di queste due squadre. Lo Slavia Praga invece è una storia diversa. Loro sono un'ottima squadra, potevano tranquillamente giocare in Champions League e lo hanno già fatto in passato. Contro di loro sarà una vera sfida, ma contro Sheriff e Servette penso sia obbligatorio dover fare 12 punti.

Belotti: "Nel secondo tempo volevamo chiudere subito la partita"

Non solo José Mourinho interviene nel post Roma-Servette, anche Andrea Belotti racconta la sua sul successo dell'Olimpico, lui autore di una doppietta nel poker giallorosso. Ecco le parole del gallo romanista.

Quando la Roma accelera diventa una squadra importante e oggi il Servette ne ha pagato le conseguenze…

"Sì diciamo che nel secondo tempo siamo entrati con l'atteggiamento giusto. Volevamo chiudere subito la partita e credo che nel raggio di 10-11' ci siamo riusciti. Nel primo tempo abbiamo concesso loro un po' troppo spazio e questo non deve succedere. Siamo la Roma, vogliamo vincere questo girone, quindi tutte le partite vanno affrontate con l'atteggiamento giusto. Non possiamo permetterci passi falsi e l'approccio che abbiamo avuto a inizio secondo tempo è quello che dobbiamo avere sempre".

Perché l'Europa è la confort zone della Roma? Come fate a tirare fuori sempre qualcosa in più?

"L'Europa è una competizione importante come il campionato per noi. Per noi ogni partita vale allo stesso modo. Sia le partite di Serie A che quelle europee contano allo stesso modo per noi. Se vogliamo crescere come gruppo, dobbiamo considerare ogni partita alla pari dell'altra. L'atteggiamento deve essere sempre lo stesso".

Tu Andrea sei uno di quegli attaccanti che sa farsi apprezzare anche quando non fa gol. Lo scorso anno ad esempio ti sei fatto sempre valere nonostante i gol non siano arrivati. Le reti però cambiano completamente la faccia di un attaccante? "È normale. Io so cosa ho passato lo scorso anno. Non è stato per nulla facile per me e in tutto l'anno non sono mai riuscito a raggiungere il top della forma. Non ho fatto le due preparazioni, ho avuto infortuni che mi hanno condizionato per tutto l'arco della stagione. Quest'anno invece ho fatto una preparazione importante e sapevo bene che i risultati sarebbero arrivati. Questo per ora è quello che sta succedendo e voglio che continui in questo modo":

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