Euro 2024, Belgio-Slovacchia 0-1: Schranz firma il colpaccio dei "Falchi"

Calzona si prende il derby tra CT italiani contro Tedesco

di MATTEO AIROLDI -
17 giugno 2024
GERMANY SOCCER

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Francoforte sul Meno (Germania), 17 giugno 2024 – Va a Francesco Calzona il derby tra CT italiani del gruppo E: la sua Slovacchia, nel match d’esordio ad Euro 2024, centra infatti un clamoroso colpaccio piegando 1-0 il Belgio di Domenico Tedesco. Quello della selezione guidata dall’ex tecnico del Napoli è stato un vero e proprio capolavoro di resilienza e caparbietà: i “Falchi” hanno infatti saputo reagire al veemente avvio del Belgio, che in meno di 5’ si è divorato due occasioni con Lukaku, e al 7’ hanno colpito con Schranz che, sugli sviluppi di un’azione nata da una clamorosa svista difensiva dei “Diavoli Rossi”, ha ribadito in rete la respinta di Casteels su tiro dell’ex Milan Kucka. Incassato il gol, il Belgio si è nuovamente riversato in avanti ma al 40’ ha rischiato ancora di capitolare quando Haraslin ha chiamato in causa i riflessi del portiere avversario con uno splendido tiro al volo. Archiviato un primo tempo poco concreto e giocato sotto ritmo, il Belgio ha provato a replicare con un veemente secondo tempo, in cui sono arrivati due gol di Lukaku, entrambi annullati e conditi da un’importante mole di occasioni sprecate. Pur in difficoltà, però, la Slovacchia ha avuto il grande merito di reggere l’urto facendosi aiutare anche da un monumentale Lobotka e alla fine ha condotto in porto questa storica, prima vittoria.  

Le scelte di Tedesco e Calzona

Tedesco schiera i “Diavoli Rossi” con un 4-2-3-1 a trazione anteriore: ci sono l’ex Atalanta Castagne, Debast, Faest e un po’ a sorpresa Carrasco a comporre il quartetto di retroguardia davanti al portiere Castels. Davanti alla difesa agiscono invece Onana e Mangala, mentre Trossard, De Bruyne e Doku sono i tre trequartisti alle spalle della punta Lukaku. Fuori, almeno dal 1’, l’atalantino De Ketelaere. Calzona risponde optando per un 4-3-3 altrettanto offensivo: a difendere i pali della porta slovacca c’è Dubravka che ha davanti a sé Pekarik, Vavro, l’ex Inter Skriniar e Hancko. L’ex Milan Kucka e Lobotka del Napoli compongono assieme a Duda del Verona la linea di centrocampo a tre. Infine, ci sono Schranz, Bozenik e Haraslin a formare il tridente d’attacco.

Primo tempo

Fulminante la partenza dei belgi che, dopo appena, 2’ creano la prima, clamorosa palla gol: tutto parte da un’irresistibile cavalcata palla al piede di Doku, con la sfera che transita dai piedi di De Bruyne e arriva a Lukaku che a due passi dalla porta scarica il tiro a botta sicura e trova la pronta risposa di Dubravka. Non pago l’ex attaccante di Inter e Roma ci riprova anche al quinto, ma non trova la porta dopo aver superato Dubravka. Errori pagati a carissimo prezzo perché al 7’, alla prima, vera affondata è la Slovacchia a passare: il Belgio commette una clamorosa svista difensiva sugli sviluppi di una rimessa laterale, Kucka riceve palla e la indirizza verso Casteels che si fa inizialmente trovare pronto sulla conclusione dell’ex milanista ma nulla può sulla ribattuta di Schranz, tenuto in gioco da Faes. Una doccia gelata che impiega qualche minuto per riordinare le idee e riprendere in mano il pallino del gioco: il possesso palla si rivela però sterile, perché i “Diavoli Rossi” riescono a creare qualche grattacapo agli avversari solo sul tiro alto di Trossard su errore in disimpegno di Dubravka. La Slovacchia sa infatti difendersi con compattezza, reimpostare con ordine grazie anche a un Lobotka che giganteggia in mezzo al campo e al 40’ arriva a un soffio dal 2-0 con il tiro al volo di Haraslin, che Casteels riesce a smanacciare in angolo con una grande parata. L’ultimo acuto del primo tempo è però ancora di marca belga è porta ancora la griffe di Romelu Lukaku che si divora la sua terza occasione mancando l’aggancio del pallone a tu per tu con Dubravka su lancio con il contagiri di Carrasco.

Secondo tempo

Si riparte senza cambi e con il Belgio che prova subito a schiacciare sull’acceleratore per provare a rimettere in discussione il risultato: le sovrapposizioni di Carrasco sulla catena di sinistra – di fatto assenti nei primi 45’ – si fanno sentire e creano importanti superiorità numeriche in quella porzione di campo, ma è la Slovacchia a rendersi pericolosa per prima con il tiro di Vavro che si spegne di poco sul fondo. Servono 10’ per vedere con pericolosità i “Diavoli rossi dalle parti di Dubravka che sa però farsi trovare pronto sulla bordata da posizione leggermente defilata di Lukaku. L’ex Inter e Roma, sugli sviluppi del conseguente calcio d’angolo, prova a farsi perdonare insaccando l’1-1 in spaccata, ma lo fa partendo in posizione di millimetrico fuorigioco sulla sponda di testa di Onana. La porta per lui (che al 62’ calcia il pallone sull’esterno della rete) e per il Belgio sembra insomma stregata, perché al 63’ arriva a un’inezia dal pari anche il neoentrato Bakayoko, il quale scocca un tiro a botta sicura dal cuore dell’area, che viene intercettato sulla linea di porta da Hancko. Con l’assedio belga sempre più pressante, Calzona decide allora di attingere dalla panchina per trovare forze fresche e manda in campo Strelec e Suslov rivoluzionando il suo attacco. L’inserimento di Youri Tielemans è invece la mossa di Tedesco che può così far scalare ancor più in avanti De Bruyne: la mossa non basta però per dare una vera e propria scossa, perché la manovra dei “Diavoli Rossi” difetta sul piano del ritmo. La Slovacchia può così pian piano tornare a respirare e a rialzare il baricentro riportandolo nella metà campo avversaria. Viste le difficoltà a sfondare palesate dai suoi, Tedesco – a 7’ dalla fine – si gioca allora il tutto per tutto gettando in mischia anche Openda e Lukebakio, che però – come già accaduto a Tielemans – rimedia un cartellino giallo pochi secondi dopo il suo ingresso in campo. Ben diverso l’impatto dell’attaccante del Lipsia che, su imbeccata in profondità di Debast, sfonda sulla sinistra, sfida Vavro in uno contro uno e crossa basso al centro che non può fallire il rigore in movimento. Anche in questo caso, però, l’urlo di gioia del Belgio viene strozzato in gola dal VAR che ravvisa un leggero tocco di mano di Openda sul controllo del pallone e per seconda volta annulla la rete dei “Diavoli Rossi” che nel finale si gettano nuovamente all’assalto ma non riescono a coronare il loro inseguimento. Il tabellino: Belgio (4-2-3-1): Casteels; Castagne, Debast, Faes, Carrasco (dall’84’ Lukebakio); Onana, Mangala (dal 57’ Bakayoko); Trossard (dal 75’ Tielemans), De Bruyne, Doku (dall’84’ Openda); Lukaku. CT Tedesco Slovacchia (4-3-3): Dubravka; Pekarik, Vavro, Skriniar, Hancko; Kucka, Lobotka, Duda (dal 90+3’ Obert); Schranz (dall’81’ Duris), Bozenik (dal 69’ Strelec), Haraslin (dal 69’ Suslov). CT Calzona Marcatori: Schranz (7’). Note – Ammonizioni: Mangala, Tielemans, Schranz, Lukebakio.

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