Spagna per aprire un’era. Le Furie Rosse dei giovani a caccia del primo titolo

De La Fuente dorme poco e sogna di arrivare al terzo europeo per gli iberici con un gruppo che può iniziare un ciclo destinato a durare nel tempo.

di LUCA MIGNANI -
14 luglio 2024
Le Furie Rosse dei giovani a caccia del primo titolo

Le Furie Rosse dei giovani a caccia del primo titolo

Qui si fa la storia. Qui c’è chi sa ben bene come scriverne i capitoli destinati ai posteri. È partito da lontano, il cammino di Luis De La Fuente con la Spagna. Undici anni fa, i primi passi, con l’U18. Il primo Europeo lo ha vinto con l’U19, in Grecia, nel 2015. Il secondo con l’U21, in Italia, quattro anni dopo. Ora sogna, a ragion veduta, il terzo. Sogna ad occhi aperti, perché non li chiude quasi mai: "Mi alzo presto. Dalle 9 siamo operativi fino alla 1 o anche alle 4 del mattino. Non dormo molto: alcuni giorni tre ore".

Appunto: non perde un minuto per arrivare al terzo Europeo. Quello della consacrazione, dopo la Nations League alzata l’anno scorso. Quello che, nel contempo, può aprire il nuovo ciclo della generazione d’oro iberica. Ben cinque giocatori U23, tra cui Fermin Lopez (21 anni) e Alex Baena (22). Il 21enne Pedri si è fermato per infortunio. Poi, i gioielli che hanno stregato il continente. Nico Williams, 22 anni compiuti venerdì, che il Barcellona vuole strappare da Bilbao per schierarlo in coppia anche al Camp Nou con Yamal, il predestinato. Dal "battesimo" di Messi a una sfilza di record che potrebbero essere aggiornati oggi: calciatore più giovane ad aver esordito e segnato al Barcellona, in Liga, in Champions, in nazionale e ora agli Europei. 17 anni compiuti ieri.

De La Fuente non disdegna però l’esperienza, basti pensare al recuperato Carvajal (rientra dopo la squalifica così come Le Normand) che poco più di un mese fa ha pure segnato in finale di Champions alzandola da capitano del Real. L’esterno ha vinto gli Europei U19 in Romania nel 2011 e quelli U21 due anni dopo in Israele. Di fianco a lui c’era e c’è capitan Morata, anche lui a caccia del non c’è due senza tre. È una Spagna tipicamente atipica. Tanti gol (13), ma inferiore fin qui all’Inghilterra in possesso palla (58,8%-57,3%) e precisione dei passaggi (90,3%-90%). Palleggio, sì, ma anche tante accelerazioni in verticale. Da capogiro. Così, infatti, De La Fuente: "Cercheremo come sempre di imporre il nostro stile. Manovra, ma anche contropiede".

Come a dire: provate a prenderci.

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