Euro 2024, Georgia-Repubblica Ceca 1-1: Schick replica a Mikautadze

A sorpresa Kvaratskhelia e compagni chiudono il primo tempo in vantaggio grazie a un rigore. Nella ripresa l'ex Roma impatta prima che all'ultimo secondo Lobjanidze si divori il match point

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
22 giugno 2024
Patrik Schick (Ansa)

Patrik Schick (Ansa)

Amburgo (Germania), 22 giugno 2024 - La seconda giornata del Gruppo F di Euro 2024 si apre al Volksparkstadion di Amburgo, dove si sfidano Georgia e Repubblica Ceca. Curiosamente, il primo tempo si chiude con il vantaggio di Kvaratskhelia e compagni, frutto del rigore trasformato da Mikautadze e soprattutto dei tanti miracoli di Mamardashvili, che nella ripresa è costretto ad arrendersi al tap-in di Schick, che poi uscirà per infortunio. Il risultato non si schioda più da un 1-1 che rimanda tutto all'ultima giornata, quando il quadro sarà più chiaro a maggior ragione dopo il risultato di Turchia-Portogallo, altra gara del girone. Al triplice fischio lo score sembra un affare per la Nazionale di Sagnol, che vede nel proprio portiere il migliore: eppure, al 96' Lobjanidze si divora il colpo del ko a chiusura di una ripartenza che però sarebbe stata una punizione troppo severa per i ragazz di Hasek, che in particolare nel primo tempo raccolgono molto meno di quanto meritato.

Le formazioni ufficiali

  Sagnol sceglie un 3-5-2 aperto da Mamardashvili, protetto da Kvirkvelia, Kashia e Dvali, con Tsitaishvili e Kakabadze sulle bande e Davitashvili, Mekvabishvili e Kochorashvili in mezzo al campo: le due punte sono Mikautadze e Kvaratskhelia. Hasek replica con un 3-4-3 che tra i pali vede Stanek, con Holes, Hranac e Krejci in difesa e la coppia Coufal-Jurasek come quinti: la mediana annovera Provod e Soucek, mentre il tridente è composto da Cerny, Schick e Hlozek.  

Primo tempo

  Pronti, via e la Repubblica Ceca confeziona una tripla chance in sequenza con protagonisti Hlozek, Krejici e Schick: Mamardashvili dice di no per ben tre volte. All'8' si fa vedere anche Cerny, ma la difesa della Georgia riesce a metterci una pezza prima dell'intervento del proprio portiere, che al 13' deve lavorare in prima persona sulla botta di Provod. L'assedio ceco prosegue al 15' dagli sviluppi di un corner: ci prova Schick e il solito Mamardashvili rimanda la palla in calcio d'angolo. Il dominio deella Nazionale di Hasek è così netto da sfociare nel vantaggio, firmato al 23' da Hlozek: la gioia però dura poco perché l'intervento del VAR annulla tutto a causa del tocco fortuito di braccio del numero 9 sul batti e ribatti che aveva generato la rete, sostanzialmente di faccia. Al 27' il gol della Repubblica Ceca potrebbe arrivare su un'azione ben più pulita, ma Cerny, servito da un bel doppio triangolo in area, si dimentica della palla sul più bello. Al 29' il protagonista è proprio Hlozek, che fa tutto bene compreso il tiro, ma Mamardashvili si oppone con attenzione. Dopo una prima mezz'ora in totale apnea e andata in archivio sullo 0-0 solo grazie alle parate del proprio portiere e agli errori degli avanti avversari, la Georgia prova per la prima volta a uscire dal guscio, ma il massimo del fatturato è un corner che genera solo un fallo in attacco. Il vero protagonista della parte finale del primo diventa l'arbitro Siebert, che comincia a fischiare tanto, forse troppo, spezzettando una partita già finita sui binari dell'estremo equilibrio. Uno di questi fischi al 46' vede assegnare una punizione a favore della Georgia: della battuta se ne incarica Kvaratskhelia, con la palla che diventa buona per Kashia, che tira addosso a Stanek. Un altro fischio arriva al 49' ed è bello grosso, perché l'arbitro tedesco, sull'azione precedente, grazie all'intervento del VAR nota e punisce un tocco di mano di Hranac: sul dischetto va Mikautadze, che spiazza il portiere ceco e fa calare il sipario del primo tempo su un vantaggio pro Georgia che forse non fotografa bene quanto visto sul rettangolo verde. Non a caso, prima del duplice fischio Schick prova subito a ribellarsi al passivo ma deve fare i conti con l'ennesimo miracolo di Mamardashvili.

Secondo tempo

  Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi e anche il copione è il medesimo, a dispetto di quanto detto dal risultato: Repubblica Ceca in attacco e Georgia arroccata dietro. Il massimo del raccolto di Schick e compagni sono due gialli in sequenza per Jurasek e Holes, che raggiungono così Coufal e Provod sull'elenco dei cattivi di Siebert. L'altro Jurasek, Matej, entra per Cerny, mentre Lingr rimpiazza Hlozek. Proprio Lingr al 59' confeziona l'assist vincente per Schick, che di petto deposita nel sacco il tap-in dopo che Holes aveva colpito il palo su calcio d'angolo. Curiosamente, pochi istanti prima la Georgia aveva sfiorato il colpo del k.o. con una ripartenza guidata da Kvaratskhelia e sventata all'ultimo dalla difesa ceca. Al 61' Krejci potrebbe completare la rimonta ancora dagli sviluppi di un corner: stavolta l'esito è diverso. Anche Sagnol mette mano alla panchina: dentro Lochoshvili e Chakvetadze per Tsitaishvili e Davitashvili. L'assedio ceco continua al 66' con Jurasek, mentre poco dopo Schick è costretto ad alzare bandiera bianca per un guaio fisico: al suo posto entra Chytil. Hasek cambia ancora: fuori Provod e David Jurasek e dentro Barak e Sevcik, mentre Sagnol inserisce Gvelesiani (ammonito per essere entrato prima di ricevere il permesso) per Kvirkvelia, Lobjanidze per Kvaratskhelia e Kvilitaia per Mikautadze. Proprio la girandola dei cambi contribuisce a rallentare ulteriormente il ritmo fino al 93', quando Lingr, il cui impatto in campo è stato ottimo, si esibisce in una gran rovesciata su cross di Coufal. Il resto dei 5' di recupero assegnati da Siebert scivola via tra le perdite di tempo della Georgia, con Kochorashvili a farne le spese con un giallo causato proprio da questa scorrettezza: eppure, curiosamente, l'ultima chance del match al 96' capita sui piedi di Lobjanidze, che si divora il match point a chiusura di una bella ripartenza dei suoi. Un bel paradosso per la banda Sagnol, che fino a pochi istanti prima avrebbe brindato per un 1-1 finale che tutto sommato sta più stretto alla Repubblica Ceca.  

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