Euro 2024, Merino al 120’ condanna la Germania: la Spagna vola in semifinale, 2-1

I tedeschi escono con un gol allo scadere dei supplementari nonostante il pari all’88’ di Wirtz: decide Merino. Polemiche per un rigore non dato da Taylor dopo il tocco di mano di Cucurella. Spagna in semifinale

di MANUEL MINGUZZI -
5 luglio 2024
GERMANY SOCCER

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Stoccarda, 5 luglio 2024 – Partiamo dalla fine, al minuto 120. Carvajal è in proiezione offensiva ma è chiuso, così apre alla cieca per Cucurella, bravo a non farsi attrarre dalla conclusione per aprire verso Olmo. Cross docile e inserimento di testa di Merino. La Spagna vince così, 2-1, il quarto di finale di Euro 2024 contro la Germania ed elimina i padroni di casa che rivivono, 18 anni dopo, i fantasmi di Dortmund 2006. E dire che i tedeschi avevano riacciuffato la partita in zona 90’, con un bel destro di Wirtz su sponda di Kimmich, in una partita che la Spagna aveva sostanzialmente in tasca con il gol nel secondo tempo di Olmo. La gioia tedesca per il pari strappato all’88’ ha lasciato però spazio alla cocente delusione finale e la Spagna si conferma maledetta. 

La partita

Nessuna sorpresa di formazione per De La Fuente che opta per i fedelissimi, con Rodri in mezzo, Pedri tra le linee e Williams-Yamal sulle fasce. Morata prima punta. Nagelsmann con Havertz centravanti supportato da Gundogan in trequarti, Musiala e Sane sulle fasce. A centrocampo governa Kroos, ma c’è la sorpresa Emre Can. C’è tanta qualità in campo e la Spagna la fa subito vedere con la sponda di Morata per il sinistro di Pedri, Neuer blocca centralmente. Subito le trame delle furie rosse con Morata a svuotare lo spazio centrale per l’inserimento dei mediani. I tedeschi partono invece duri e aggressivi, anche con qualche fallo per mandare segnali agli spagnoli. E’ soprattutto Kroos a fermare con le cattive sia Pedri che Yamal e il primo deve essere sostituito, al suo posto Olmo, una mossa che si rivelerà importante e decisiva. Gli iberici continuano a trovare smarcamenti tra le linee e al 15’, su una punizione guadagnata da Olmo per fallo di Rudiger, Yamal ci prova rasoterra ma la palla sfila a lato. De La Fuente ha costruito un meccanismo quasi perfetto, con idee in fase di possesso e riaggressione immediata al cambio palla, il tutto sorretto da ritmo e intensità. La Germania si scolla troppo nelle zone centrali e poco dopo è Ruiz ad avere la palla buona dai 20 metri ma anche lui chiude il sinistro fuori. I tedeschi provano dunque ad addormentare la partita con il possesso per far abbassare il ritmo spagnolo, ma mancano idee in fase di costruzione e spesso si butta via palla senza impensierire eccessivamente Unai Simon. Quantomeno, i tedeschi sono riusciti a trovare una quadratura difensiva, inibendo la zona centrale ed evitando di soccombere sul possesso palla iberico, che infatti crea meno pericoli rispetto all’avvio gagliardo di partita. La prima vera occasione per i padroni di casa arriva a 35’: basta un lancio lungo di Rudiger per mandare Le Normand in difficoltà, si inserisce Havertz ma il destro è debole e Unai si distende. Squillo delle furie rosse al 40’, quando Havertz si addormenta e si fa scippare da Cucurella, poi inserimento di Olmo per la botta da fuori che Neuer addomestica con qualche difficoltà. Risale di colpi la Spagna nel finale di primo tempo, ma nulla di sconvolgente per la retroguardia teutonica che regge l’urto e va all’intervallo sullo zero a zero.

Wirtz allo scadere, ma anche Merino

La ripresa si apre con tre cambi, De La Fuente sceglie Nacho per Le Normand mentre Nagelsmann opta per Andrich, lasciato fuori dall’undici titolare, in luogo di Can, e per Wirtz al posto di Sanè. La Spagna ha subito una occasione grazie a Yamal che fa passare per Morata, il quale si gira in area ma il destro va alto sopra la traversa. Avrebbe potuto far meglio. Ma il trend è chiaro a inizio ripresa e il gol iberico arriva. Yamal fa un’altra grande giocata e mette un pallone perfetto tracciante per l’inserimento di Olmo: piattone e 1-0 al 52’. Pubblico di casa ammutolito, anche se la Germania ha un sussulto immediato con una percussione di Musiala che getta scompiglio nella retroguardia spagnola. Partita ancora viva, anche perché la Germania deve attaccare e la Spagna può trovare spazi in ripartenza. Nagelsmann cambia ancora e si affida al talismano Fullkrug per cercare di dare maggiore fisicità all’attacco sfruttando anche i cross dal fondo. Dietro, però, si balla, perché i tedeschi hanno coraggio nell’attaccare ma in ripartenza ci sono praterie per Williams. C’è un destro di Wirtz deviato che mette paura a Simon sotto la spinta dei tifosi tedeschi, dal corner successivo stacca Fullkrug ma la palla sfila alta. La Spagna, inoltre, ha un Rodri titanico per capacità di essere laddove serve e nel momento di massima pressione bianca si erge a baluardo davanti alla difesa salvando un paio di potenziali situazioni pericolose. Un giocatore clamoroso. Al 69’ l’occasionissima tedesca: sulla sponda di Fullkrug arriva Andrich di piatto, ma Unai Simon salva da campione. Massimo sforzo della Germania, però c’è sempre Rodri a governare la resistenza spagnola e a rilanciarla in contropiede e infatti fioccano i gialli per i tedeschi costretti ad arginare, anche con le cattive, i contropiedi degli avversari. A un quarto d’ora dalla fine Fullkrug fa il centravanti d’area e gira in scivolata un cross basso di Wirtz: palla sul montante alla sinistra di Simon. Dentro anche la carta Muller per il tutto per tutto teutonico con la Spagna un po’ sulle gambe, mentre De La Fuente sceglie, discutibilmente, Torres e Oyarzabal per togliere Yamal e Williams. All’82’ l’incredibile. Unai sbaglia il rinvio e poi sceglie di uscire dai pali, così si inserisce Havertz che a porta spalancata spreca con un pallonetto sopra la traversa. Che occasione. Ma il pari arriva a due dalla fine. E’ la palla alta a mettere in crisi gli spagnoli e stavolta, sulla sponda di Kimmich, arriva il destro vincente di Wirtz: 1-1. Nel primo supplementare succede poco, perché c’è stanchezza e ovviamente prudenza, a parte un lampo di Oyarzabal che conclude di sinistro di poco a lato, stessa sorte poco dopo per Wirtz. Nel secondo la Germania reclama un rigore per un braccio largo di Cucurella, ma né Taylor né il Var sono d’accordo. Polemiche accese per Nagelsmann. Ma l’Europeo è sempre l’Europeo e alla fine gli spagnoli la rivincono al 120’. Carvajal ha una illuminazione e apre per Cucurella, che a sua volta in maniera intelligente lascia a Olmo bravo a disegnare la parabola per la testa di Merino. Esplode la panchina iberica. Finale convulso con recupero extra e Fullkrug che sfiora il pari al secondo dei sei di recupero concessi da Taylor, il quale nel finale espelle pure Carvajal per doppio giallo. Ma l’ultimo pallone in area è preda di Simon. La Spagna è in semifinale, tedeschi ancora una volta battuti. Silenzio a Stoccarda. Si sentono solo gli spagnoli.  

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