Euro 2024, Germania-Scozia 5-1: esordio show dei padroni di casa

Retidi Wirtz, Musiala, Havertz (dal dischetto), Fullkrug e Can. I britannici crollano ulteriormente dopo l'espulsione di Porteous, autogol di Rudiger

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
14 giugno 2024
Kai Havertz (Ansa)

Kai Havertz (Ansa)

Monaco di Baviera (Germania), 14 giugno 2024 - L'avventura di Euro 2024 parte dall'Allianz Arena di Monaco di Baviera, teatro del match di esordio tra Germania e Scozia nel contesto del Gruppo A, dove figurano anche Svizzera e Ungheria. I pronostici della vigilia, complice la cornice amica, sorridono ai tedeschi, che in effetti archiviano la pratica già nel corso di un primo tempo a senso unico e impreziosito dalle reti di tutte le stelle dell'attacco: nell'ordine, Wirtz, Musiala e Havertz, che dal dischetto non sbaglia al contrario della topica commessa da Porteous, anche espulso dopo aver atterrato Gundogan a ridosso dell'area piccola. Per i britannici, mentalmente già proiettati alle prossime sfide, la ripresa diventa un calvario che la bomba di destro di Fullkrug esacerba ulteriormente prima che il poker teutonico, nella coda del match, venga 'sporcato' dall'autogol di Rudiger in quello che praticamente è l'unico rischio corso dalla difesa di casa: a ristabilire il gap, oltre a fissare lo score sul definitivo 5-1, è Can, che fa calare al meglio il sipario su una gara senza storia. Per la Scozia la consolazione è magra in vista della prossima sfida, quella contro la Svizzera, che dirà tanto sulle reali chance di qualificazione. Discorso analogo ma per certi versi opposto per la Germania, che forse attende avversari più probanti per testare definitivamente le proprie qualità, e non è detto che sia l'Ungheria.

Le formazioni ufficiali

Nagelsmann sceglie un 4-2-3-1 aperto da Neuer, protetto da Kimmich, Rudiger, Tah e Mittelstadt, a loro volta schermati da Andrich e Kroos: l'unica punta è Havertz, rifornito da Musiala, Gundogan e Wirtz. Clarke opta per un 3-4-3 che tra i pali vede Gunn, con Hendry, Porteous e Tierney a comporre la retroguardia e la coppia Ralston-Robertson sulle bande: in mezzo al campo tocca a McTominay e McGregor, mentre la linea di attacco annovera McGinn, Adams e Christie.  

Primo tempo

  La Germania, spinta dal pubblico amico, prova subito a guadagnare il pallino del gioco prima di trovare il vantaggio praticamente alla prima occasione: è il 10' e un cross basso di Kimmich arma la botta di prima intenzione dal limite dell'area di Wirtz che, leggermente deviata da Gunn, prima tocca il palo e poi si insacca. La reazione della Scozia non solo non arriva, ma al 19' i tedeschi addirittura raddoppiano con Musiala, che da posizione centrale lascia partire una botta imprendibile per Gunn: molti meriti vanno anche ad Havertz che, defilato, anziché tirare serve il compagno meglio piazzato. Al 22' il numero 7 di casa prova a scrivere il suo nome sul tabellino su un lancio in profondità di Kimmich, ma un'uscita molto coraggiosa di Gunn stavolta evita il peggio ai suoi. Al 25' un ulteriore episodio può affossare ancora di più la Scozia, che trema quando Tierney stende Musiala, pescato da un cross di Mittelstadt: Turpin inizialmente indica il dischetto prima della rettifica del VAR, che trasforma il rigore in una punizione dal limite che viene battuta dal mancino di Havertz e disinnescata da Gunn. I ritmi calano momentaneamente fino al 42', quando il solito Kimmich mette in mezzo per Gundogan, che di testa impegna Gunn sulla linea: la palla torna al numero 21, steso da Porteous nel tentativo di rinviare. Stavolta Turpin lascia correre ma viene richiamato dal VAR prima di indicare il dischetto ed espellere il difensore scozzese: della battuta se ne incarica Havertz, che spiazza Gunn prima che Turpin faccia calare il sipario su un primo tempo nettamente a senso unico.

Secondo tempo

  Entrambi i tecnici effettuano due cambi all'intervallo: Nagelsmann, con la partita ormai ipotecata, lascia negli spogliatoi l'ammonito (e già graziato da Turpin) Andrich e getta nella mischia Gross, mentre Clarke inserisce Hanley per Adams, abbassando ulteriormente il baricentro dei suoi forse più per limitare i danni che per provare a riaprire la gara. Non a caso, anche la prima azione della ripresa è di marca tedesca: è il 51' e Rudiger scocca un velenoso destro dalla distanza che Gunn, in leggero ritardo, respinge con qualche imbarazzo. Al 58' un cross di Mittelstadt trova all'altezza del secondo palo Wirtz, che da due passi calcia col destro di controbalzo, pizzicando la traversa. Nagelsmann cambia ancora per gestire la rosa: fuori Havertz e Wirtz per Fullkrug e Sané. Quest'ultimo, pronti, via e al 64' potrebbe calare il poker su suggerimento di Kimmich: la sua conclusione si rivela un passaggio per Gunn, che stasera ha visto di peggio dalle sue parti. Poco dopo, dagli sviluppi di un corner battuto da Kroos, ci prova Mittelstadt con un mancino potente ma impreciso. Anche Clarke cambia ancora, inserendo Gilmour e McLean per McGregor e McGinn, con lo scopo di pensare già alle prossime partite. E fa bene, perché al 68' Fullkrug riceve da Gundogan con un assist quasi no-look e con una fucilata di destro va quasi a sfondare il sette. Nagelsmann dà minuti anche al veterano Muller, che rileva Musiala. Passano pochi giri di lancette e al 76' Fullkrug cala il pokerissimo di fortuna e di caparbietà prima che la segnalazione del fuorigioco gli cancelli la doppietta. Scampato il pericolo (si fa per dire), Clarke inserisce un altro difensore: McKenna per Tierney, mentre l'ultima mossa di Nagelsmann è Can per Kroos. Anche il ct britannico esaurisce gli slot a sua disposizione gettando nella mischia Shankland per Christie. Dopo un ingresso tutt'altro che felice, Sané prova a riscattarsi con una conclusione a giro che Gunn blocca senza problemi. All'87', un po' a sorpresa, la Scozia si regala un piccolo sorriso quando, dagli sviluppi di un calcio di punizione, il colpo di testa di McKenna trova la deviazione nella propria porta di Rudiger, che beffa Neuer. Turpin assegna 3' di recupero: pochi, ma sufficienti affinché al 93' Muller serva l'assist buono a Can, che prende la mira e trova l'angolino prima del triplice fischio che fa partire la festa dell'Allianz Arena.  

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