Italia a fondo, l’eterno problema dell’attacco. Ancora miraggio-gol e arrivano altri esami
Flop in Germania per il duo Scamacca-Retegui, e anche Raspadori non ha colpito. Perplessità sulla bocciatura di Immobile .
dall’inviato
ISERLOHN (Germania)
Ma allora la colpa non era (solo) di Ciro Immobile, cui Luciano Spalletti aveva consegnato la fascia di capitano a settembre 2023, nei giorni del suo insediamento a Coverciano salvo due mesi dopo lasciarlo a casa non ritenendolo in forma (Sarri lo utilizzava poco nella Lazio). Per il ct quella dell’autunno scorso non fu una bocciatura ma una scelta tecnica, di sicuro ci rimase male il centravanti biancoceleste che nel 2021 aveva dato il suo contributo all’Italia poi diventata campione d’Europa. E che la maglia azzurra non l’ha più rivista. Col senno di poi può valere tutto, vero, ma in questa nazionale spuntata con l’evidente flop del duo Scamacca-Retegui, una chance ad un calciatore esperto e che in carriera qualcosa l’ha pur vinta come Immobile la si poteva anche dare visto che in quattro partite di tiri in porta ne abbiamo visti pochi e l’unico giocatore del reparto d’attacco andato a segno è stato Zaccagni.
E invece no. Se dopo il trionfo a Wembley giustamente tanti meriti se li era presi Roberto Mancini, quando c’è stato da soffrire e superare i momenti di difficoltà la maggior parte delle critiche (superficiali, prevenute e affrettate) le ha dovute subire proprio il bomber dei capitolini, colpevole di non riuscire più a trovare la via del gol. Perché trovare un capro espiatorio fa sempre comodo. Adesso che l’indimenticabile “campagna tedesca” ha certificato anche il fallimento degli attaccanti, bisognerà fare nuove valutazioni.
Il 6 settembre, data in cui per gli azzurri comincerà la Nations League con la complicatissima trasferta in Francia per sfidare Mbappé e compagni, non è così lontano. In mezzo ci sono le vacanze, i ritiri, qualche amichevole di lusso e a pagamento, ed un paio di turni di nuovo campionato. Mentre il calendario internazionale sarà molto impegnativo visto che in due mesi e mezzo ci aspettano anche le sfide contro Israele (9 settembre a Budapest), Belgio (10 ottobre in casa), ancora Israele (14 ottobre in Italia), il ritorno in Belgio (14 novembre) e un nuovo duello con la Francia (17 novembre a Roma). Sei gare impegnative, importante banco di prova prima di affrontare il percorso delle qualificazioni ai Mondiali del 2026 (si inizia tra il 21 e il 25 marzo 2025, le avversarie non sono ancora note).
Insomma, non c’è troppo tempo da perdere e bisogna capire chi ripresentare in campo davanti: Scamacca e Retegui, attaccanti reclamati a furor di popolo, sono i primi a dover dare segnali di risveglio dopo trecentosessanta minuti e zero gol (si ricorderà solo il palo dell’atalantino contro la Svizzera e una chance per il genoano contro la Croazia). Vero, l’italo-argentino aveva una discreta media fino a pochi mesi fa, ma poi ha inciso poco. Purtroppo le alternative non abbondano: sugli esterni potrebbe esserci un’ultima chiamata per Chiesa e Zaccagni, ma il vero problema è l’uomo gol. Raspadori è parso volenteroso ma leggerino, Kean si è “bruciato” troppe opportunità e Pinamonti ha fatto strada solo con le giovanili. Si può ritentare con Gnonto e magari guardare con fiducia i ragazzi che arrivano dalle under: Lucca è chiamato a fare il salto di qualità, Cambiaghi, Casadei e i fratelli Esposito (pur con ruoli diversi) in prospettiva possono dare tanto, così come Camarda, baby talento del Milan che quest’anno si dividerà fra Lega Pro e prima squadra. Ma basterebbe ritrovare un calciatore con le qualità di Zaniolo (che bomber non è) per fare un passo in avanti. Il cammino è lungo, in Italia è difficile accettare minorenni terribili come Yamal.
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