Italia a terra nella corrida. La Spagna ci domina. Ottavi, sarà spareggio
Troppo tecnica e fisica la ’Roja’, un’autorete di Calafiori ci condanna. Un solo tiro nello specchio, lunedì con la Croazia non bisognerà perdere .

La Spagna ci domina. Ottavi, sarà spareggio
dall’inviato
GELSENKIRCKEN (Germania)
Dominati ma pure sfortunati. L’Italia s’inchina di fronte ai maestri spagnoli (1-0) dopo novanta minuti pieni di sofferenza, con il match deciso dall’autorete di Calafiori in avvio di ripresa. Tanti saluti al primo posto (Roja già qualificata) ma speranze di qualificazione intatte per gli uomini di Spalletti, che potrebbero accedere agli ottavi anche perdendo con la Croazia a Lipsia. Resta la lezione di calcio che gli uomini di De La Fuente hanno impartito a Barella e soci ieri sera. L’identità azzurra per una sera si è smarrita, e “la sfida estrema” è diventata un tiro al bersaglio verso l’ottimo Donnarumma. L’Italia è stata surclassata sul piano del gioco, ma forse un po’ di coraggio in più (quello dei minuti finali) poteva anche starci (un tiro nello specchio della porta, alla fine). Comunque il gap con gli spagnoli c’è ed è indiscutibile.
Monologo iberico già nella prima frazione, non tanto per il possesso palla (61%), quanto per la qualità delle giocate. Pressing, profondità sulle fasce, azioni sempre in verticale. Dopo soli novanta secondi Donnarumma deve superarsi per smanacciare la capocciata di Pedri su invitante cross di Williams, il quale pochi giri di lancette dopo mette fuori di testa un altro pallone servito da Pedri. L’avvio è tremendo, gli azzurri (in maglia bianca) raramente riescono a superare la linea di metà campo non riuscendo a mettere insieme tre passaggi di fila. Di contro in mediana la Roja fa quel che vuole, trascinata dall’imprendibile Pedri e dalle intuizioni di Fabian Ruiz e Pedri perché Frattesi e compagni non riescono ad uscire dalla prima pressione con qualità. Yamal quando si accende fa male, così come sulla corsia mancina Williams è una minaccia continua per Di Lorenzo e soci. Altre due occasioni per Morata e Fabian Ruiz (murati da Donnarumma) a metà tempo con l’Italia che fatica ad uscire dal guscio. Attacco impalpabile, con Scamacca ingabbiato dai centrali e Pellegrini mai servito; l’unico che ci prova (prima del giro di boa) è Chiesa con un tiraccio
Spalletti inseriva Cambiaso e Cristante in avvio di ripresa ma lo spartito non cambiava. Spagna avanti a testa bassa, Pedri spediva fuori un pallone da appoggiare in rete prima dello sfortunato autogol (9’) di Calafiori dopo l’ennesima giocata di Williams. Lo svantaggio non scuoteva l’Italia che anzi rischiava più volte il raddoppio. Entravano Retegui, Zaccagni e Raspadori, ma la Spagna sfiorava il 2-0 con una prodezza balistica di Williams (incrocio dei pali). Inutile e tardivo l’assalto finale. La Spagna è ancora distante.
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