Italia, Pellegrini: "Vogliamo battere la Croazia. Spalletti? Vuole dominare le partite"
Le parole di Lorenzo Pellegrini, intervistato dalla Uefa
Iserlohn 22 giugno 2024 - Cominciano le partite dei primi duri verdeti di questa stagione degli Europei e l'Italia non farà di certo eccezione. Gli Azzurri sono alla vigilia dell'ultima sfida del proprio girone e dopo il ko patito contro la Spagna, hanno due risultati su tre a favore per arrivare secondi davanti a Croazia e Albania, così da non dover guardare le altre partite in attesa di conoscere se il punteggio permetterà di rientrare tra le 4 migliori terze o meno. In questo clima, il capitano della Roma e numero 10 di questa Nazionale, Lorenzo Pellegrini, ha raccontato le sensazioni dello spogliatoio italiano nei giorni che precedono questa sfida ai canali ufficiali della UEFA. Ecco le parole del centrocampista giallorosso.
La prima domanda ha ovviamente poggiata sulle sensazioni e su quale atmosfera si respira nello spogliatoio italiano dopo l'ottima prestazione contro l'Albania, accompagnata però dalla dura lezione, in termini di gioco e non di risultato, contro la Spagna. "Ovviamente l’atmosfera - spiega Pellegrini - non è come dopo la partita con l’Albania. Per bravura della Spagna e per nostre responsabilità non abbiamo fatto una partita all’altezza dell’Italia. E’ stata una partita difficile ma che ci può consigliare su ciò che ci aspetta dopo. Il nostro sguardo, la nostra mente sono già alla prossima partita. Il nostro obiettivo è superare il gruppo e daremo tutto per riuscirci".
Partite del genere sono sempre un'occasione per imparare qualcosa su se stessi e gli avversari e il giocatore si è dimostrato ben consapevole di questo. "In realtà ci sono molti spunti. Il mister Spalletti - racconta il numero 10 della Nazionale - vuole dominare le partite e quello è il nostro obiettivo. Ovviamente con la Spagna non ci è riuscito. Cercheremo di curare ogni dettaglio per riuscire ad essere quello che vogliamo essere".
In casa Italia c'è tanta voglia di riscatto, voglia di dimostrare come la formazione azzurra sia ancora la squadra da battere, i Campioni in carica da detronizzare e mantenere in alto il tricolore. "Vogliamo assolutamente dimostrare di essere i Campioni in carica. Sappiamo che sono cambiate tante cose e che ci sono tante squadre forti, ma noi veniamo qui per giocarcela con tutti e soprattutto per dare il nostro 100%. Diventa difficile fare pronostici, ma siamo un bel gruppo, siamo uniti, cerchiamo di seguire il mister al 200%, tutto quello che ci chiede, che ci dice. Continueremo a farlo per prenderci una soddisfazione e rendere i nostri tifosi orgogliosi".
Ovviamente l'intervista è entrata anche più in profondità a livello individuale, chiedendo al giocatore se da capitano della Roma e numero 10 della Nazionale, come fu Totti a Euro 2004, senta sulle proprie spalle maggiori responsabilità. "Diciamo che è uno dei miei obiettivi quello di cercare di trasmettere la mia personalità, la mia tranquillità ai miei compagni perché queste sono partite, sono emozioni diverse da quelle che vivi con un club. È un fattore che è mancato contro la Spagna e non dovrà più succedere perché adesso inizia il momento in cui bisogna tirare fuori il meglio da ognuno di noi".
Come scritto in precedenza, l'Italia per strappare il secondo posto del girone ha a disposizione due risultati su tre contro la Croazia, in virtù del pareggio tra la formazione balcanica e l'Albania nel turno precedente, questo però non fa cambiare i piani alla formazione azzurra e Pellegrini è il primo a confermarlo: "Noi affronteremo la Croazia per fare ciò che vogliamo fare, dominare la partita e vincerla".
Reduce da due risultati pessimi in questo avvio di Europeo, la Croazia è a caccia di riscatto e il capitano ella Roma conferma come non sia una squadra da poter sottovalutare in vista dell'ultima giornata della fase a gironi. "La Croazia è una squadra forte. Ha giocatori incredibili. Ha iniziato male il torneo con la Spagna ma anche in quella circostanza ha giocato bene, creando tante occasioni. E’ una squadra che ha qualità, noi cercheremo di fare la partita, di dominare, poi in base a quello che succederà, penseremo a come rispondere lì sul campo al momento". Pellegrini inoltre conferma come la Croazia sia una squadra in attesa di un ricambio generazionale, mentre l'Italia è ancora una formazione in divenire: "È vero, noi abbiamo tanti giocatori alla prima esperienza. Anche io visto che ho saltato quello del 2020 (per infortunio, ndr). È normale sentire un po’ di emozione soprattutto inizialmente. Penso che si debba avere la capacità di capire che rappresentiamo il nostro popolo e in determinati momenti che si vuole fare quel qualcosa in più".
Nella Croazia brilla ancora la stella di Luka Modric, giocatore vincitore di un Pallone d'Oro 2018 e nonostante l'età (39 anni a settembre) ancora protagonista nel Real Madrid, trionfatore nella Champions League anche in questa stagione. Pellegrini lo descrive così: "Modric è un giocatore eccezionale, sicuramente non lo devo dire io, è l’artefice di se stesso. È un calciatore incredibile, con una qualità impressionante ma non solo. Ha anche una grande personalità, su di lui in un momento difficile puoi sempre contare. Soprattutto per questo credo sia un modello per tanti giocatori".
In partite così complicate cosa serve maggiormente? Testa o cuore? Lorenzo Pellegrini fugge i dubbi in maniera netta rispondendo così all'ultima domanda: "Serviranno tutti e due perché solo una o l’altra cosa non ti fa andare avanti. Il cuore serve perché quando indossi la maglia della nazionale, rappresenti un’intera nazione. Bisogna tenere a mente che è una responsabilità grande e bisogna avere la personalità necessaria per assumersi questa responsabilità. E poi ci vorrà testa perché in partite così importanti sono i dettagli a fare la differenza e in quelli la testa ti aiuta tanto".
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