La Svizzera ci domina, eliminati agli ottavi. Il ct: "Responsabilità mia". Palla a Gravina

L'Italia esce dal G8 dell'Europa del pallone con una brutta sconfitta contro la Svizzera. Spalletti non chiede scusa, ma ammette la necessità di cambiamenti. La squadra di Yakin vince meritatamente, mentre gli azzurri appaiono molli e inconcludenti. Il futuro della Nazionale è incerto.

di GIULIO MOLA -
30 giugno 2024
La Svizzera ci domina, eliminati agli ottavi. Il ct: "Responsabilità mia". Palla a Gravina

La Svizzera ci domina, eliminati agli ottavi. Il ct: "Responsabilità mia". Palla a Gravina

dall’inviato

Auf Wiedersehen Italia. Nel G8 dell’Europa del pallone ci va la Svizzera, torna mestamente a casa la squadra di Luciano Spalletti. Scendiamo dal trono continentale, all’Olympiastadion si scrive una delle pagine più brutte del calcio nostrano, proprio in quella meravigliosa e immensa Arena in cui un’altra nazionale, solida, forte e infarcita di campioni salì nel 2006 sul tetto del mondo colorando d’azzurro il cielo di Berlino. Questa volta, invece, è andata malissimo. Nel pomeriggio di Berlino il problema non è il risultato finale, Svizzera-Italia 2-0, ma il modo. Che offende tutti, la nostra storia e i nostri tifosi in primis. Perché ieri sera si è fatto anche peggio rispetto ai due pareggi (sempre con gli elvetici) che ci hanno sbarrato la strada per Qatar 2022. "Si vede che ora come ora, a causa di troppi condizionamenti, non riusciamo a fare più di questo. Ci vuole più ritmo, più gamba, più continuità, più sacrificio. Non siamo arrivati a questo Europeo in una condizione eccezionale per via del campionato e fare tutto a questa temperatura non è facile. Questa eliminazione ci dà comunque indicazioni, qualcosa bisogna sicuramente cambiare. È stata un’esperienza dove si poteva fare di più", commenta Spalletti. Non chiede scusa per la figuraccia il ct, la sua analisi è contorta: "Mi prendo le responsabilità perché sono io che ho scelto questi uomini, ma il risultato non è così scandaloso, anche perché altri ct hanno avuto venti o trenta partite per preparare un europeo o un mondiale, a me è stato puntato il fucile addosso dal primo giorno". Alibi più che analisi vere e proprie.

Ma la squadra di Yakin ha vinto con merito, senza nulla rischiare e dominando in lungo e in largo perché l’Italia non c’è mai stata. Troppi cambiamenti non fanno bene, e non ti danno un’identità se è vero che almeno per un’ora la Svizzera ci ha asfaltato, tra una prodezza del "solito" Donnarumma (su Embolo), il gol di Freuler (foto sopra) e un pallone di Rieder spinto sul palo da Gigione. Poi la parabola diabolica di Vargas dopo quaranta secondi della ripresa ha chiuso il match.

Ci è mancato tutto: coraggio, gambe, lucidità, aggressività. Eppure Spalletti aveva smontato tutto e rifatto la formazione, inserendo Fagioli e non solo. Ma la Svizzera sembrava tre spanne sopra, per grinta e iniziative. L’Italia molle e inconcludente. Sembrava impossibile giocare peggio che con Spagna e Croazia. E invece gli azzurri ci sono riusciti. Neppure si può recriminare per i due legni a gara compromessa (un quasi autogol di Schar e una zampata praticamente a porta vuota di Scamacca): tutta qui l’Italia, pavida e sgonfia, e il futuro è tutto da decriptare. Bocche cucite da parte di Gabriele Gravina, parlerà oggi a Iserlohn prima del ritorno in Italia. "Con me il presidente si è sempre comportato da professionista serio e vedremo cosa ci sarà da dire" aggiunge Spalletti che alla domanda ’Se la sente di essere ancora il ct?’ replica: "A me non cambia niente".. Ma è chiaro che delle riflessioni andranno fatte, in Federazione, anche perché sullo sfondo ci sono le elezioni. E non è scontatissima la fiducia verso il ct che vorrebbe già programmare il futuro e conquistare il posto ai Mondiali. Di certo fino a ieri eravamo i campioni d’Europa. Ma per una volta a casa se ne vanno i peggiori.

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