Le preghiere dei tifosi. Croati e italiani insieme nel nome di San Nicola

Lipsia colorata da 25mila biancorossi e 10mila azzurri: e qualcuno va in chiesa

di GIULIO MOLA
25 giugno 2024

Croati e italiani insieme nel nome di San Nicola

dall’inviato

L’onda di tifosi croati era attesa e prevedibile, 25mila i chiassosi fan di Modric e compagni presenti sugli spalti della Red Bull Arena. Per due terzi e più stadio a tinte biancorosse, ma la carica dei 10mila supporter italiani si è fatta sentire comunque. In minoranza, vero, ma carichi di passione i nostri eroi. Hanno invaso pacificamente le vie del centro di Lipsia sin dal mattino in una città blindatissima con le camionette della polizia ad ogni angolo e in tutte le piazze e tanti agenti in assetto antisommossa.

Tutto è filato liscio anche al tradizionale incontro fra opposte tifoserie nella Nikolaikirche, la chiesa di San Nicola. Fondata nel XII secolo e frequentata da Bach e Wagner. Durante gli Europei dal sacro si passa al profano perché qui si riuniscono i tifosi, per una preghiera... speciale.

Da un luogo di culto ad uno di svago: così in tanti in tarda mattinata si sono spostati a Casa Azzurri, diventata itinerante per l’occasione. Il primo ad andarci, poco dopo del 11, è stato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, accompagnato da alcuni dirigenti e dal presidente dell’Inter, Beppe Marotta. Poi sono arrivati tantissimi supporter provenienti da ogni regione d’Italia a caccia di vip: si è affacciato l’opinionista Rai Lele Adani (che si è concesso divertenti palleggi con alcuni dei tifosi presenti) e poi si sono visti gli Autogol con le loro divertenti gag.

Già dopo le 14 è iniziata la lenta e neppure troppo faticosa camminata verso lo stadio (distante tre chilometri dal centro), un malinconico gioiello che per l’Europeo è stato ribattezzato Leipzig Arena perché l’Uefa non accetta sponsor che non siano i propri. L’impianto come è noto appartiene alla Red Bull, che attraverso ingenti investimenti ha costruito una squadra importante per la Bundesliga. Ma alla modernità delle tribune, dei sostegni e della copertura, si contrappone un ingresso surreale, dentro all’antica facciata risalente ai tempi in cui l’Europa era spaccata in due: entrando sembra di trovarsi in un vecchio collegio o in uffic io del catasto. Ma i tifosi si sono goduti a lungo sotto il sole cocente tutta la parte esterna, con grandi prati a disposizione e stand gastronomici. Dalle 18 tutti in coda per entrare. Per una coloratissima festa bianco-rosso-azzurra.

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