Olanda bella e sfortunata, ma trionfò agli Europei in Germania 36 anni fa

L’Arancia Meccanica vinse nel 1988, unico successo in mezzo a un’infinita serie di finali e semifinali perse all’ultimo

di FABRIZIO CARCANO
15 giugno 2024
La formazione della Nazionale olandese, in piedi: Spelbos, Rijkaard, Van der Gijp, Van Basten, Gullit, Van Breukelen, seduti: Van't Schip, Wouters, Koeman, Silooy e Muehren, in una immagine del 1987

La formazione della Nazionale olandese, in piedi: Spelbos, Rijkaard, Van der Gijp, Van Basten, Gullit, Van Breukelen, seduti: Van't Schip, Wouters, Koeman, Silooy e Muehren, in una immagine del 1987

Berlino, 15 giugno 2024 – Domani tocca all’Olanda, bella e incompiuta da mezzo secolo, che negli stadi tedeschi ha vissuto emozioni fortissime e contrastanti. Esattamente mezzo secolo fa, era il 1974, il mondo del pallone ammutoliva davanti alla bellezza e alla concretezza del gioco dell’Arancia meccanica del ct Rinus Michels, guidata dal talento cristallino di Johann Cruyff e da una squadra con altri ottimi giocatori (Krol, Neeskens, Rep…) che dominavano il calcio europeo con Ajax e Feyenoord trionfatori allora nelle ultime quattro edizioni della Coppa dei Campioni.

Era il Mondiale degli arancioni, con il loro calcio totale, e invece nella finalissima di Monaco si imposero a sorpresa i padroni di casa della Germania Ovest di Beckenbauer. Quattordici anni dopo di nuovo in Germania Ovest la rivincita olandese, nell’ultima edizione degli Europei disputati in terra teutonica: era il 1988, e l’Arancia Meccanica - guidata ancora da Michels e spinta dal blocco milanista sacchiano di Van Basten (cannoniere con 5 gol), Gullit e Rijkaard - vinse il titolo continentale, sfruttando anche il blocco del Psv Eindhoven (con Koeman e Kieft) e dell’Ajax che in quel biennio trionfavano in Coppa Campioni e Coppa delle Coppe. Quell’Europeo 88 rimane l’unico successo di una grande nazionale, storicamente una delle più forti al mondo, di sicuro la più perdente della storia del grande calcio internazionale.

Cicli infiniti, ricambi generazionali, ottimi allenatori sulla panchina arancione vincitori di Champions a livello di club (Hiddink, Rijkaard…) ma ‘zero tituli’, a parte il trionfo tedesco del 1988, con una serie incredibile di finali o semifinali perse sempre ai supplementari o ai rigori, quando gli olandesi erano i grandi favoriti del torneo. Olanda battuta in tre finali Mondiali, anche in Argentina nel 1978 e in Sud Africa nel 2010, cedendo nei minuti finali dei supplementari ad Argentina e Spagna. Sempre ai Mondiali nel 1998 orange battuti in semifinale ai rigori dal Brasile di Ronaldo (quattro anni prima ancora battuti dal Brasile ai rigori ma nei quarti di finale), nel 2014 arancioni battuti ai rigori in semifinale dall’Argentina, due anni fa in Qatar stessa scena, ancora l’Argentina a eliminarli ai rigori. Altre beffe dal dischetto agli Europei quando il titolo era a portata di mano: nel 1992 Olanda sconfitta ai rigori in semifinale dalla Danimarca che poi vincerà la finale, otto anni dopo, nel 2000, fu l’Italia con le parate di Toldo a battere sempre dal dischetto gli olandesi nella semifinale di Rotterdam con il famoso cucchiaio di Totti.

Già che ci siamo, agli Europei del 1996 olandesi sconfitti ai rigori dalla Francia nei quarti… I bookmakers non davano favoriti gli arancioni qualche settimana fa proprio per la ‘maledizione Oranje’ dei rigori, come dire, se si arriva oltre i 120 minuti inutile anche calciare i rigori se in campo c’è l’Olanda, sicura sconfitta. Il destino ha però deciso di beffare ancora prima gli arancioni, togliendo loro i centrocampisti titolari nelle ultime due settimane, con gli infortuni degli atalantini De Roon e Koopmeiners e di De Jong del Barcellona, a smembrare il centrocampo del ct Ronald Koeman uno dei trionfatori di Euro 1988. Olanda fuori dalle favorite dopo questi infortuni, ma attenzione, perché in Germania può accadere di tutto quando rimbalza l’Arancia meccanica…

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