Spalletti volta pagina. "Ringiovanirò il gruppo. Ho sbagliato anche io, ma è mancato il carattere»
Il ct allontana i ’fantasmi’ di Allegri, Pioli e Ranieri e annuncia cambiamenti "Abbiamo fatto un passo indietro inaccettabile, non c’era la voglia di lottare su ogni pallone. Alcuni giocatori non se la sarebbero sentita di calciare i rigori".
dall’inviato
Quando alle 18.30 il charter proveniente da Dortmund con tutta la comitiva azzurra fa scalo alla Malpensa (dove scendono gli interisti e altri calciatori residenti al nord) prima di decollare nuovamente per Roma, silenzio e tristezza accolgono lo sbarco dei primi “reduci“ di Berlino. I tifosi in aeroporto, mischiati ai turisti in partenza, sono pochissimi. Totale indifferenza per chi ha tradito una passione. È la fotografia sbiadita che certifica il fallimento di un Europeo che era cominciato con ben altre aspettative da parte di chi era chiamata a difendere il titolo. Solo Buffon rimette la faccia davanti allle telecamere: "A questa squadra non manca talento. La verità è che abbiamo deluso tutti, anche io. E il prossimo Mondiale diventa un obiettivo da non fallire".
Per il resto l’analisi del day after ricalca i commenti del post-partita: il ct Spalletti torna ad assumersi le sue responsabilità dopo aver “incassato“ la fiducia di Gravina e aver allontanato i fantasmi di Max Allegri, Claudio Ranieri e Stefano Pioli, già indicati come possibili sostituti in caso di addio del tecnico Certaldo. "Qualcosa ho sbagliato, ma siccome resto qui cercherò di ringiovanire ancor di più il gruppo", promette l’allenatore dopo una notte che non potrà dimenticare. "La mia vita è stata tutta complicata perché sono state complicate anche le notti in cui ho vinto e poi ho dovuto gestire delle situazioni. Quella di sabato non è stata la notte più difficile della mia carriera. Ne ho trascorse tante a pensare".
In realtà qualche crepa è emersa durante il lungo confronto con i giocatori, prima nello spogliatoio di Berlino e poi una volta atterrati a Dortmund. Si sussurra che gran parte della squadra volesse schierarsi con la difesa a tre nonostante le assenze di Calafiori e Dimarco, mentre il ct avrebbe replicato rinfacciando al gruppo la mancanza di convinzione. Che è poi il concetto che ha ribadito ieri davanti ai cronisti: "Con la Svizzera abbiamo fatto un passo indietro inaccettabile. Sono deluso dalla prestazione perché non ho visto la rabbia di riconquistare il pallone, di dover duellare con un avversario alla nostra portata.Con la Spagna la rabbia c’è stata, con la Svizzera no. E ora bisogna ripartire da zero".
Ma c’è un altro retroscena che fa capire quanta poca personalità abbia oggi la nazionale. E’ lo stesso Spalletti a raccontarlo: "Sabato mattina ho chiesto ai miei calciatori chi fosse disposto a tirare eventuali rigori contro la Svizzera, perché lì diventi responsabile davvero, non in allenamento. Chi voleva batterli ha alzato il braccio, ma ce ne sono stati diversi che lo hanno tenuto giù. Ecco perché poi d’ora in avanti verranno fatte delle prove anche per capire chi se la sente di gestire questa pressione, va fatto un racconto completo", ha sentenziato il ct.
E a chi gli chiede se quello visto in Germania è stato il miglior Spalletti lui risponde candidamente: "No, non l’abbiamo visto. Ci sono molte cose ancora da vedere, il mio impegno sarà totale. Sono entrato dentro quando c’era un’urgenza di risultati e siamo stati bravi fino a un certo punto, non siamo riusciti a crescere in questo percorso e sabato si è fatto un passo indietro che non si può accettare. Rimorsi o rimpianti? Sono quello che ha più responsabilità, ma è un giochino che non faccio, indietro non si può tornare".
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