Bove: "Fiorentina importante per la mia crescita. Ci toglieremo belle soddisfazioni"

Il centrocampista arrivato dalla Roma si è presentato oggi al Viola Park. Dopo la parentesi con l'Under 21 è pronto a mettersi a disposizione di Palladino

di ALESSANDRO LATINI
12 settembre 2024
Edoardo Bove presentato al Viola Park (Fotocronache Germogli)

Edoardo Bove presentato al Viola Park (Fotocronache Germogli)

Firenze, 12 settembre 2024 - All'appello mancava solo lui, Edoardo Bove si è presentato oggi ai suoi nuovi tifosi dal Media Center del Viola Park. “Giocare nella Fiorentina rappresenta un passaggio cruciale per la mia carriera. Ho già avuto l’opportunità di conoscere il club e le sue strutture. Essere qui è davvero straordinario, impianti di questo livello si trovano solo in Premier League. Abbiamo tutto ciò che serve per ottenere grandi risultati, e sono molto felice di essere qui“.

La sua prerogativa è quella di dare tutto…

“Senza dubbio, per me è una priorità fondamentale. Voglio dare il massimo per l’allenatore, la società e la squadra. Quando dai tutto sul campo, non hai rimpianti: è ciò che ho sempre fatto con la maglia della Roma, della nazionale e ora della Fiorentina. Ho visto i tifosi e mi piacciono molto, trasmettono un calore che ti spinge a migliorarti continuamente. Questo tipo di ambiente è essenziale per la crescita di ogni giocatore, giocare senza pressioni non è l’ideale. La giusta pressione ti porta sempre a dare qualcosa in più“.

Come le piacerebbe essere chiamato?

“Mourinho mi definì ‘cane malato’. Che soprannome vorrei qui? Preferisco lasciare i soprannomi a tifosi e allenatori (ride, ndr). Molti nell’ambiente calcistico non hanno ancora visto tutte le mie potenzialità. Da questo punto di vista, quel soprannome è un po’ riduttivo. Tuttavia, grazie a Mourinho ho migliorato molto la mia fase difensiva, anche se ho un po’ perso l’abitudine di gestire il pallone. Sono però consapevole delle mie qualità e voglio dimostrarle. Non vedo l’ora di guadagnarmi un nuovo soprannome“. Nel centrocampo viola dove può giocare?

“Per le mie caratteristiche, mi trovo bene sia in un centrocampo a due che a tre. Non ho preferenze particolari su chi avere come compagno di reparto, mi considero abbastanza flessibile. Nel calcio moderno tutti devono sapersi adattare, ci sono molti movimenti da fare. Ognuno deve essere in grado di fare tutto, quindi non ho un centrocampista ideale con cui giocare. Adatto il mio stile di gioco in base a ciò che l’allenatore richiede“.

Sul percorso in Europa…

“La Fiorentina sta seguendo un percorso di crescita molto positivo. Raggiungere due finali consecutive non è da tutti. Anch’io ho perso una finale di Europa League, e fa male, ma ti insegna cosa significa arrivare fino in fondo. Gestire due competizioni è complicato, arrivare in fondo con così tante partite non è semplice, e la Fiorentina è arrivata anche in finale di Coppa Italia. Abbiamo una squadra in grado di competere su tutti i fronti e ci toglieremo sicuramente grandi soddisfazioni“.  

E' già pronto per giocare?

“Non sarei qui se non mi sentissi pronto. Il mio obiettivo è mettermi alla prova e giocare il maggior numero di partite possibile. Voglio raggiungere il massimo in ogni competizione. A centrocampo, ho avuto la fortuna di affrontare molti dei compagni con cui gioco oggi: sono ragazzi straordinari. Questo crea una base solida anche per il rapporto umano, che aiuta molto in campo. Nei miei tre anni alla Roma ho vissuto tante emozioni, anche in Europa. Queste esperienze ti formano, e l’età non conta così tanto. Ovviamente dai più esperti impari ciò che ti manca, ma osserverò attentamente i miei compagni in allenamento“.

Perché ha scelto Firenze?

“La Fiorentina ha un progetto che prosegue da anni, come ho già detto. Sono arrivato in un momento in cui è possibile fare il salto di qualità. La piazza è piena di passione e il centro sportivo è il migliore d’Italia. È il luogo ideale per crescere sia come giocatore che come persona. Per quanto riguarda la Roma, lasciare è stata una mia decisione. Mi hanno detto che avrei avuto poco spazio, ma io ho bisogno di giocare, di essere protagonista e di far parte del progetto centrale, era essenziale per me. Oltre al tifo, sono qui per sentirmi importante, giocare tante partite e farlo con tutto l’entusiasmo possibile”

Sull'età e l'esperienza...

“Mi fa un po’ sorridere sentirmi definire giovanissimo (ride, ndr). In Europa ci sono ragazzi di 16-17 anni che già giocano, mentre io a quell’età ero ancora a scuola. Non mi considero così giovane. Qui ci sono tanti romani, e Firenze, pur essendo distante da Roma, è una città splendida e ideale per crescere. Sono davvero felice di essere qui: scegliere la Fiorentina è stata la decisione migliore che potessi prendere“.

La Nazionale è un obiettivo?

“Assolutamente, è un obiettivo importante. Indossare la maglia dell’Italia è un onore immenso. Ma per arrivarci, bisogna giocare. Quindi, se non sono al centro di un progetto, cerco una squadra dove posso sentirmi protagonista. La maglia della nazionale ha un grande valore e voglio raggiungerla“.  

Cosa le ha chiesto Palladino?

“Il mister mi ha chiesto di essere sempre concentrato. Ho cercato di assorbire i concetti che mi ha trasmesso, è fondamentale seguire le indicazioni per far rendere al meglio la squadra. Sono disponibile a giocare ovunque sia necessario, senza escludere nessun ruolo. Più esperienze fai, meglio è. Ovviamente preferisco giocare a centrocampo, ma sono pronto a fare la mia parte dove serve“.  

Quanti gol vuole segnare?

“È un aspetto su cui posso ancora migliorare. Ho sempre avuto un buon feeling con il gol sin da giovane, anche se negli ultimi anni sono un po’ mancati, ma ora stanno tornando. Le partite sono tante e tutti noi vogliamo giocare. Ma è importante gestirsi, arrivare stanchi alla fine della stagione non è mai positivo. Ci sarà spazio per tutti“.

Alessandro Latini

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