Finale di Conference League a rischio scontri. Alleanze, rivalità, conti in sospeso: spunta l’ipotesi spostamento

Caos ultras: i tifosi di Aek e Panathinaikos odiano quelli dell’Olympiakos. E i primi non li vogliono nel loro stadio

di ALESSANDRO LATINI -
12 maggio 2024
Tifosi della Fiorentina a Brugge per la semifinale di Conference League (Foto Ansa)

Tifosi della Fiorentina a Brugge per la semifinale di Conference League (Foto Ansa)

Firenze, 12 maggio 2024 – Il problema è oggettivo, inutile girarci intorno. Con il passare dei giorni e delle ore sta diventando un fattore la questione sicurezza in vista della finale di Atene del prossimo 29 maggio. Che chiaramente è prioritaria per chi deciderà di mettersi in viaggio al seguito della Fiorentina. La giornata di ieri è stata quella nella quale si è cominciato a sollevare il primo problema: i tifosi dell’Aek Atene non vogliono in casa propria l’invasione di quelli dell’Olympiakos. Da qui si sono innescate una serie di valutazioni e dall’Ungheria in mattinata è trapelata in modo forte la notizia secondo la quale la Uefa starebbe pensando di spostare sede alla finale. Nella fattispecie si è parlato di Budapest e della Puskas Arena come prima possibile alternativa. In seconda battuta la Groupama Arena, sempre a Budapest. Insomma, anche i dettagli hanno fatto pensare che qualche valutazione fosse effettivamente in atto.

Fin qui - giusto sottolinearlo - nessuna comunicazione ufficiale è giunta alla Fiorentina. La Uefa non si è pronunciata in merito in alcun modo. La sensazione, allo stato attuale delle cose, è che cambiare la città della finale sia di fatto impossibile. Già avviata tutta la macchina organizzativa, diversi tifosi della Fiorentina hanno acquistato il volo per seguire la squadra. Il problema però esiste, tanto che in serata è circolata un’altra possibilità: restare ad Atene, ma cambiare stadio. Impossibile pensare agli impianti dei club rivali, una possibilità sarebbe lo stadio Olimpico Spyros Louis, alla periferia di Atene. Impianto quattro stelle Uefa, che ha già ospitato finali internazionali in passato (l’ultima nel 2007, quella di Champions vinta dal Milan sul Liverpool). Stadio però da 70.000 spettatori, il rischio è di ritrovarsi una marea bianco-rossa. Al momento solo un’ipotesi.

Rimanendo fedeli alla pura cronaca, torniamo al timore ordine pubblico di cui sopra. Fatto salvo che arriveranno in Grecia migliaia di tifosi della Fiorentina, c’è da capire che tipo di scenario si troveranno di fronte. Chiara la posizione dei sostenitori dell’Aek, tra l’altro gemellati da oltre vent’anni con quelli del Livorno, di certo non amici dei tifosi viola (in passato fu manifestata un’amicizia, rotta negli ultimi anni). Da non sottovalutare anche la presenza degli ultras del Panathinaikos, loro sì acerrimi rivali di quelli dell’Olympiakos. Il derby fra le due squadre è definito ‘la madre di tutte le battaglie’, o se preferite ‘derby degli eterni nemici’. La rivalità è dovuta alle divergenze culturali, sociali e religiose. L’Olympiakos rappresenta da sempre la classe operaia, mentre il Panathinaïkos è considerata la squadra dell’alta società di Atene. Tutti aspetti che con la Fiorentina c’entrano poco, anzi nulla, ma che inevitabilmente s’intrecceranno nelle dinamiche ateniesi del 29 maggio. L’obiettivo, più che altro è una speranza, è che la partita si svolga nel clima più tranquillo possibile, anche perché da Firenze arriveranno diverse famiglie con bambini al seguito.

L’auspicio (in attesa di capire se la Uefa prenderà decisioni in merito) è che le autorità locali possano impedire infiltrazioni di terze parti. La tifoseria della Fiorentina nella sua storia recente si è già trovata coinvolta - suo malgrado - in una serata che doveva essere solo una finale di Coppa Italia e che invece si trasformò in un incubo e in una tragedia. A lasciare anche poco tranquilli c’è pure la ‘fama’ dei tifosi greci, che in Europa sono considerati fra quelli sicuramente più caldi. Insomma, situazione da maneggiare assolutamente con cura per evitare di pentirsene in seguito.

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