Fiorentina, Italiano: "La società sa le mie idee per il futuro. Maccabi? Vogliamo arrivare in fondo"

L'allenatore viola innesta il dubbio sulla sua permanenza a Firenze anche la prossima stagione, alla vigilia di una sfida da dentro o fuori in Conference League

di ALESSANDRO LATINI
13 marzo 2024
Vincenzo Italiano alla vigilia di Fiorentina-Maccabi Haifa

Vincenzo Italiano alla vigilia di Fiorentina-Maccabi Haifa

Firenze, 13 marzo 2024 - Vincenzo Italiano parla alla vigilia della sfida contro il Maccabi Haifa, gara valida per il ritorno degli Ottavi di Conference League: “Il concetto è chiaro. Loro cercheranno di andare forte per ribaltare il risultato dell’andata, noi dobbiamo farci trovare pronti. Secondo me l’avversario è di valore, con grande merito siamo riusciti a ribaltare il risultato e vincere all’andata, però non è ancora chiusa. Primo round a noi ma partita ancora aperta, abbiamo questo piccolo vantaggio da sfruttare, sapendo che quando l’avversario prepara le partite con un solo obiettivo, quello di vincere, devi farti trovare pronto. Su questo credo che la squadra abbia acquisito esperienza, soprattutto per quanto riguarda l’approccio che non sbaglieremo”. Quanto vi ha dato il percorso dello scorso anno? Sono convinto che il percorso fatto lo scorso anno è stato strepitoso, soprattutto perché in ogni partita non abbiamo mai cercato di gestire, di speculare. Abbiamo sempre cercato di giocare per ottenere la vittoria, questo ci ha permesso di arrivare fino in fondo. Non esiste una squadra che prepara le gare per amministrare o per portare a termine una partita col vantaggio. Dobbiamo cercare di proporre quanto fatto all’andata, i principi saranno simili visto che sono passati pochi giorni. Sapendo però che questo piccolo vantaggio lo possiamo sfruttare. Se dovessimo riuscire a far gol e a sbloccarla e portarci in vantaggio sarebbe importante nella gestione della partita. Però, se si vuole arrivare fino in fondo in Europa, contro squadre che si trasformano da una partita all’altra, non bisogna mai abbassare la guardia”. Per la prima volta assisterà alla partita dalla tribuna... “Lo avrei evitato volentieri. Penso sia stata esagerata l’ammonizione, però il quarto uomo ha deciso così e per la prima volta sarò lontano dal terreno di gioco. Non mi fa piacere, però capita. Anche senza la mia presenza a bordo campo sono convinto che domani i ragazzi sapranno cosa fare, dopo tre anni insieme. In più abbiamo uno staff di ragazzi che domani sapranno come dirigere da lì vicino la partita. Per me sarà la prima volta, poi saprò parlare anche di questa esperienza”. Quarta può giocare? “Domani non avremo Milenkovic, chiaramente è una perdita importante vista la loro fisicità. Anche su palla inattiva avevo detto che erano pericolosi e infatti così abbiamo subito un gol. Però recuperiamo Chino, che aveva già fatto una settimana di allenamento e si era riattivato per bene. Avendo sempre queste partite ravvicinate cerchiamo sempre di gestire e centellinare i minutaggi. Sapevamo che domani Milenkovic non sarebbe stato a disposizione, quindi abbiamo ‘tirato il collo’ a lui per cercare di tutelare Quarta e averlo al 100% oggi. Sta bene, aveva già fatto qualche allenamento ad alta intensità e con ritmo, quindi domani sarà della partita in perfette condizioni”. I rigori e i dettagli, come migliorare? “Chiaramente ci sono da prendere in considerazione tutte le eventualità, anche supplementari e rigori. Prima di tutte le partite di Coppa Italia e Conference ci fermiamo a batterli perché può accedere, è successo nelle due gare di Coppa Italia in cui siamo stati infallibili calciandoli con difensori, terzini e centrocampisti. Purtroppo in campionato abbiamo questa maledizione che ci sta colpendo e dobbiamo rimetterla a posto. Anche oggi ci siamo fermati, in tanti hanno calciato i rigori, i rigoristi ne hanno calciati un bel po’. Secondo me è un caso, un periodo, sono convinto che prima o poi rimetteremo a posto questa situazione. Però sono contento di averne così tanti, vuol dire che lavoriamo bene per entrare in area di rigore. Dobbiamo però sfruttarli, perché è un’opportunità troppo grande, ma sono convinto che continuando a lavorare così in zona offensiva ci toglieremo soddisfazioni importanti e metteremo a posto questa cosa dei rigori. Anche i ragazzi iniziano a stufarsi di questa situazione perché non è una cosa bella e che si vede spesso. Stiamo lavorando per sistemare questo difetto”. I dettagli, come migliorarli? “La continuità di prestazione è un difetto che in determinati momenti ci portiamo dietro. Siamo andati un po’ in difficoltà col Maccabi, abbiamo concesso 2-3 situazioni che, con più attenzione, potevamo evitare. Invece, nella partita contro Dybala, Lukaku, El Shaarawy, gente di spessore mondiale, abbiamo avuto quell’attenzione che non ha permesso agli altri di dimostrare quanto dimostrato in precedenza. E’ una questione di continuità, a livello personale, di reparto, di squadra. Spesso siamo capaci di prestazioni incredibili, altre volte arriviamo con più superficialità, con meno attenzione. In questi ultimi due mesi questo aspetto va curato bene, arrivano partite importanti, da dentro o fuori. Se mettiamo a posto questo dettaglio-difetto, possiamo arrivare ad ottenere qualche bella soddisfazione. Quando alterni prestazioni egregie a meno attente è una questione di arrivare al 100% dentro la partita. Per me è un problema di facile lettura, che si può mettere a posto in maniera semplice: dobbiamo aggiustarlo in questi ultimi due mesi, sapendo quanto valgono le partite. Vedo una squadra in crescita, facciamo gol, siamo cresciuti dal punto di vista fisico con giocatori che erano in ritardo, quando vogliamo mettiamo in difficoltà chiunque. Dev’essere questa la nostra mentalità: odiare l’errore, odiare la sconfitta. Vi garantisco che questo pareggio con la Roma ci ha fatto male, per me è come se avessimo perso. Da lì bisogna ripartire, soffrendo per la sconfitta. Se soffri per la sconfitta in futuro ne perderai poche“. Più difficile battere i rigori rispetto al passato? “Sembra facile, ma come stiamo dimostrando noi nell’ultimo periodo non è così. Si può sbagliare. Continuo a dire che è un’opportunità troppo grande che va sfruttata. Quando si arriva lì davanti bisogna essere freddi e lucidi, bisogna assumersi responsabilità importanti. Dico anche che a noi è capitato di veder sbagliare Gonzalez, che sembrava infallibile, quindi bisogna provare e riprovare. Quando succedono queste perdere più tempo in campo non guasta mai. Rimane un gesto tecnico. Oggi i portieri hanno l’obbligo di rimanere col piede sulla linea, forse questo è anche un vantaggio rispetto al passato, però noi non stiamo riuscendo a sfruttarlo”. Una coppa conquistata può cambiare il suo futuro a Firenze? “Ne ho parlato con la società, che è al corrente del mio pensiero. Però in questo momento vogliamo concentrarci tutti sugli obiettivi, sul rimanere attaccati a tutte e tre le competizioni. Più avanti vedremo quello che saremo capaci di ottenere e di raggiungere. Metterei la firma per portare a casa un trofeo, per regalare al presidente una coppa, cosa che stavamo per ottenere lo scorso anno. Da parte mia c’è il massimo impegno, la massima professionalità e mi auguro di arrivare più in alto possibile. Vincere un trofeo, da parte mia e dei ragazzi, sarebbe da dedicare al nostro presidente. Sappiamo quanto ci è rimasto male lo scorso anno e quanto sarebbe bello alzarlo insieme a lui”.

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