Stadi: a Bologna è dura rifare la storia. Nuovo Dall’Ara solo sulla carta dopo otto anni
Una partita lunghissima sotto le Due Torri fra politica, imprenditoria e burocrazia
Bologna, 13 gennaio 2024 – Sono ormai otto anni che il Bologna gioca la partita del restyling Dall’Ara, tra politica, burocrazia e imprenditoria della città e non solo. Correva il 21 gennaio 2016 quando patron Saputo e l’ad Fenucci, al fianco dell’allora sindaco Merola e dell’assessore allo sport Rizzo Nervo si presentavano in Soprintendenza per mostrare le carte di un primo studio di fattibilità per il restyling dello stadio. Arrivò poi il progetto e un piano finanziario che prevedeva l’allestimento della cittadella della moda nella zona dei Prati di Caprara, con marchi e imprenditori che avrebbero finanziato un progetto da 100 milioni. Due anni e mezzo dopo, alla festa dell’Unità di Bologna, Merola, in seguito alle proteste di comitati cittadini, avrebbe annunciato la fine di quel percorso e l’affiancamento del Comune con 40 milioni di euro e la nascita della partnership tra pubblico (Palazzo d’Accursio) e privato (Saputo) per portare avanti il progetto.
Due anni persi. Sotto con il nuovo percorso. Tra difficoltà strutturali e antisismiche dell’impianto e l’emergenza Covid che hanno fatto lievitare i prezzi e i costi delle materie prime. Oggi per il restyling si paventa un’operazione da più di 150 milioni. Anche perché c’è un altro problema da risolvere: lo stadio temporaneo che dovrà ospitare il Bologna nei due anni di cantierizzazione del Dall’Ara. Dopo le ipotesi Modena e Ravenna, a Bologna si è deciso di allestire un’arena temporanea che sorgerà al Caab nell’area adiacente il parco agroalimentare Fico, che costerà circa 15 milioni, ospiterà 16.500 spettatori e la cui capienza sarà poi ridotta intorno alle 2500 unità per ospitare giovanili e squadra femminile.
Nel frattempo a Bologna è cambiato il sindaco. A Palazzo d’Accursio è arrivato Lepore e siamo arrivati alla Conferenza dei servizi, ultimo step prima del bando dei lavori di entrambe le opere, che saranno affidati a Fincantieri. Il problema è che nel frattempo Fico ha chiuso ed è passato di mano: ergo, ci sono da rifare accordi, carte e firme con il nuovo patron Farinetti. Lepore aveva annunciato pochi mesi fa la chiusura dei servizi entro il 2023. Siamo a gennaio inoltrato e in queste settimane andranno in scena nuovi faccia a faccia tra tutte le parti in causa, per chiudere la conferenza dei servizi e arrivare al bando dei lavori. Tutti garantiscono che il nuovo Dall’Ara sarà inaugurato entro il 2028 e che l’impianto temporaneo dovrebbe ospitare i campionati 2025-26 e 26-27. Dopo otto anni, forse, si intravvede un po’ di luce in fondo al tunnel.
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