Serie A, i sogni all’ultimo stadio: la partita senza fine di San Siro. Inter e Milan oltre il loro tempio
Il prossimo 14 marzo potrebbe essere una data importante per capire quale sarà il destino della Scala del calcio
Milano, 13 gennaio 2024 – Il 2024 sarà l’anno della verità per il futuro dello stadio di San Siro? Meglio non azzardare previsioni, perché la presentazione del progetto di Milan e Inter per il nuovo impianto di fianco al Meazza risale al settembre 2019 e ancora non si è capito se quel progetto è definitivamente morto o potrebbe essere resuscitato in extremis. Il prossimo 14 marzo, però, potrebbe essere una data importante per capire quale sarà il destino della Scala del calcio. Sì, perché quel giorno la Terza Sezione del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia si riunirà per decidere – in seguito al ricorso del Comune di Milano, proprietario dello stadio – se il vincolo sul secondo anello di San Siro deciso dalla Sovrintendenza deve essere confermato oppure rigettato.
In caso di rigetto del ricorso voluto dal sindaco Giuseppe Sala, il progetto rossonerazzurro di realizzare uno stadio insieme nell’area verde di fianco al Meazza dovrebbe essere morto e sepolto e Milan e Inter potrebbero andare avanti con i progetti alternativi che hanno già avviato, entrambi in aree fuori Milano.
I rossoneri puntano sul terreno San Francesco a San Donato Milanese. L’iter progettuale è a buon punto. La Giunta del Comune dell’hinterland si dovrebbe riunire entro una settimana per approvare la variante urbanistica proposta dalla SportLifeCity srl, la società controllata dal club rossonero a cui fa capo il progetto del nuovo impianto da 70 mila posti. È prevedibile che l’esecutivo di San Donato prenda atto della fattibilità tecnica del progetto del Milan ma ponga alcuni vincoli che il club rossonero in fase di progettazione e costruzione dovrà rispettare, soprattutto riguardo le infrastrutture già presenti, la viabilità e le compensazioni ambientali nell’area individuata per il nuovo stadio. Con la variante urbanistica in mano, la società di Gerry Cardinale dovrebbe accelerare e avviare il percorso per la costruire della nuova casa del Diavolo. Dal club ipotizzano un inizio dei lavori tra la metà del 2025 e l’inizio del 2026.
L’Inter, invece, sta andando avanti con il progetto di fattibilità del suo nuovo stadio a Rozzano, in un terreno di proprietà del gruppo Cabassi tra il Forum di Assago, l’autostrada A7 Milano-Genova e la tangenziale ovest. La prelazione sull’area che il club di Steven Zhang ha ottenuto dai Cabassi durerà fino ad aprile. Anche i nerazzurri, come i “cugini“ rossoneri, pensano a un impianto da 70 mila posti e prima di Natale hanno avviato un sondaggio tra i propri tifosi per capire quali sono le aspettative dei fan della Beneamata sul nuovo stadio.
Fin qui, lo scenario probabile nel caso in cui il Tar dovesse confermare il vincolo sul secondo anello di San Siro. Ma se invece desse ragione al Comune di Milano e bocciasse il vincolo sul Meazza? In questo caso il progetto rossonerazzurro sull’area di San Siro potrebbe tornare in gioco, anche se la prospettiva – viste le strade alternative già prese dai due club – appare tutta in salita. Le uniche certezze sono che San Siro il 6 febbraio 2026 ospiterà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina e nel 2026 o 2027 la finale di Champions.
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