Il commento. Un uomo forte e la sua missione

L'articolo ricorda Joe Barone, ex manager della Fiorentina, sottolineando la sua figura forte e sensibile, il suo ruolo centrale nel club e il legame con Commisso.

di COSIMO -
20 marzo 2024

Zetti

Di fronte a certe notizie non esistono contrasti, critiche o polemiche. E non perché Joe Barone se ne sia andato per sempre. Ma soprattutto perché Barone non era solo il manager ruvido, spigoloso a tratti inflessibile che abbiamo conosciuto in questi anni. Dietro la corazza del direttore generale, quella del manager senza mezze misure, pronto alla scontro pur di sostenere le proprie e le ragioni della Fiorentina, c’era un uomo forte ma anche sensibile. Un marito, un padre, un nonno, quella parte che non ha mai mostrato davanti alle telecamere ma che ha sempre mantenuto nella sua sfera privata. Barone era tutto per la Fiorentina. Barone, e non esageriamo, era la Fiorentina, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Non c’era nulla che non passasse dalla sua scrivania, dalle questioni logistiche a quelle sportive, dai conti ai rapporti con le istituzioni e la politica. Lui, il filo diretto con Commisso, e il lavoro sul campo, 24 ore su 24, senza fermarsi mai, instancabile, spesso divisivo e difficilmente imbrigliabile. Se gli facevi una domanda ti rispondeva con un’altra, se insistevi ti faceva capire cosa voleva dire senza neppure dirtelo. Oppure ti diceva tutto in faccia, a muso duro, senza giri di parole. E non è un caso che Commisso si fidasse solo di lui. Lui, l’instancabile Joe, che lassù, oltre le nuvole, si sarà già messo alla ricerca di un posto dove costruire lo stadio.

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