Il ricordo di joe nella gara degli addii. Domenica l’Atalanta. La partita maledetta

La Fiorentina affronta l'Atalanta con poco entusiasmo, consapevole dell'ottavo posto garantito. Partita significativa per addii di Italiano e vari giocatori, con attenzione ai giovani talenti in campo.

31 maggio 2024
Domenica l’Atalanta. La partita maledetta

Domenica l’Atalanta. La partita maledetta

Della partita di domenica (ore 18) contro l’Atalanta la Fiorentina avrebbe fatto volentieri a meno. Un po’ perché non aggiungerà niente alla classifica dei viola, ormai sicuri dell’ottavo posto e lontani dal settimo, un po’ perché tornare a Bergamo significa rivivere una volta in più quel maledetto 17 marzo, quando Joe Barone accusò il malore cardiaco che lo portò alla morte due giorni più tardi. Sfida utile solo alla banda di Gasperini, che vincendo scalzerebbe la Juventus dal terzo posto.

Un paio di spunti in salsa viola ci sono comunque. In primo luogo sarà la partita dei tanti addii. Quello di Vincenzo Italiano in primis. Sarà la sua 162esima panchina viola (fin qui 78 vittorie, 34 pareggi e 49 sconfitte). Avventura iniziata in Coppa Italia contro il Cosenza il 13 agosto del 2021. Ciclo triennale concluso, a poco servirà l’incontro della prossima settimana con Commisso, Pradè e Ferrari. Il tecnico non ha cambiato idea nelle ultime settimane.

Con lui saluteranno anche diversi calciatori. Sicuramente Castrovilli, grandi chance di addio ce l’hanno anche Duncan, Kouame e Bonaventura, giocatori in scadenza il cui contratto non è ancora stato rinnovato. Saluto certo per Arthur, Belotti e Maxime Lopez, tutti e tre in prestito. E magari anche per qualcun altro tipo Martinez Quarta. Il suo legame con la Fiorentina scade nel 2025, ma senza un rinnovo dovrà essere ceduto nel corso dell’estate.

Il secondo spunto riguarda i giovani. E’ la partita giusta per vederli all’opera. Da Comuzzo a Infantino, magari uno scampolo di partita potrà giocarlo anche Martinelli. Con loro sognano una chance i primavera spesso aggregati. Da Biagetti a Fortini, passando per Caprini e Sene.

Alessandro Latini

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