Fiorentina-Italiano, è addio: "Vado via dopo tre anni fantastici. Meritavamo un trofeo”

Il tecnico ha annunciato la separazione dopo la vittoria contro l'Atalanta

di MATTEO AIROLDI
2 giugno 2024

Vincenzo Italiano

Bergamo, 2 giugno 2024 – Vanno alla Fiorentina – reduce dalla cocente delusione per la sconfitta in finale di Conference League – gli ultimi tre punti della stagione di Serie A: i viola hanno infatti sbancato il Gewiss Stadium nel recupero del 29° turno battendo per 3-2 l’Atalanta. Tutti i gol sono arrivati in uno scoppiettante primo tempo. A passare in vantaggio con un colpo di testa vincente di Belotti al 6’. L’Atalanta ha però saputo reagire pareggiando prima con il gol di Lookman e poi con quello Scalvini – uscito nel finale per un problema al ginocchio –, che ha risposto al momentaneo 2-1 di Nico Gonzalez. L’ultima parola è però spettata a Belotti che, nei secondi conclusivi della frazione, ha suggellato la doppietta personale con il gol definitivo 2-3 toscano.

È stata l’ultima gara sulla panchina viola di Vincenzo Italiano, il quale ai microfoni di DAZN ha annunciato l’addio dopo tre stagioni: “Avremmo potuto essere qui con il giusto premio dopo tre anni bellissimi. Penso di andare via diverso da quello che ero quando sono arrivato – ha spiegato Italiano –, migliorato e con un bagaglio enorme, in cui ho messo quello che mi hanno dato la società, i ragazzi e il popolo viola che porterò per sempre nel cuore. Non abbiamo aggiunto alla bacheca un trofeo, ma il percorso è stato grandioso, fantastico. Dispiace per i ragazzi e per tutta la gente che meritava una gioia come quella che ha avuto Bergamo. Per me sono stati tre anni positivi. Non solo per i risultati, ma per i rapporti che si sono creati con i ragazzi. Il calcio è strepitoso in questo. Mi emoziono, perché lasciare questo legame è qualcosa di non bello. Il calcio è questo, si va avanti, si aprono nuove pagine ma i legami restano”.

La ricerca di nuovi stimoli e sfide è alla base della scelta del tecnico nato a Karlsruhe: “Quando si arriva ad un certo livello, non si riesce ad andare oltre e l’ambiente chiede uno sforzo maggiore, credo sia giusto voltare pagina. Penso di aver dato tutto. È giusto ripartire, lasciare spazio a nuove idee che possano far crescere ulteriormente i ragazzi e dare soddisfazione a questa gente. È ciò che ho detto ai dirigenti venerdì”. Sulle critiche ricevute in questi anni: “Chi lavora a Firenze e inizia un percorso con questa maglia sa che deve dare tanto e che la gente qui ha grande passione per spinge per avere grandi vittorie. Dopo tre anni, ho capito che alcuni attacchi sono dettati dalla passione, dal cuore e dall’amore per questi colori. Queste critiche mi hanno aiutato tante volte a migliorare qualcosa, altre volte mi hanno fatto male, ma si reagisce perché siamo professionisti e dobbiamo farlo. Potevamo chiudere il cerchio con un trofeo ma, come mi ha detto Gasperini, il percorso verrà sempre ricordato e in futuro si dirà che abbiamo fatto tre finali”. Sul futuro (è dato a un passo dal Bologna) ha preferito non sbilanciarsi: “Da domani inizieremo a programmare il futuro, come lo farà Pradé. Devo cercare di ponderare bene tutte le scelte e andare a fare un percorso che mi dovrà migliorare e far togliere grandi soddisfazioni. C’è tempo per scegliere bene”.

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