Joe Barone, da Brooklyn al Franchi: l’italo-americano era il papà del Viola Park

Domenica il malore prima della partita, martedì il decesso alla vigilia dei 58 anni. Braccio destro del patron Commisso, il club: "Perso un punto di riferimento"

di RICCARDO GALLI -
19 marzo 2024
Joe Barone

Joe Barone

Firenze, 19 marzo 2024 – Il calcio dice addio al direttore generale della Fiorentina, Joe Barone che domani avrebbe compiuto 58 anni.

Nonostante l’operazione chirurgia al cuore e il tentativo di riavviare i parametri vitali con le macchine sanitarie, il dirigente viola è morto ieri nella rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato in gravissime condizioni, domenica. Barone era stato colto da malore a Bergamo, nell’hotel sede del ritiro della Fiorentina, un paio d’ore prima della partita con l’Atalanta. Partita rimandata proprio per le preoccupanti notizie legate allo stato di salute del dg, colpito da infarto.

Joe Barone era nato il 20 marzo 1966 a Pozzallo, in Sicilia
Joe Barone era nato il 20 marzo 1966 a Pozzallo, in Sicilia

"Con un dolore profondo e immensa tristezza – la nota con cui la società viola ha annunciato il lutto –, la Fiorentina perde un suo punto di riferimento, una figura che ha segnato la storia recente del club e che non sarà mai dimenticata".

“Rocco Commisso – si legge ancora – e la sua famiglia, Daniele Pradè, Nicolas Burdisso, Alessandro Ferrari, Vincenzo Italiano, Cristiano Biraghi e tutta la Fiorentina sono distrutti per la terribile perdita di un uomo che ha offerto la sua grande professionalità, il suo cuore e la sua passione per questi colori, di un amico disponibile e sempre vicino in tutti i momenti, sia quelli più felici e, soprattutto, quelli più difficili. Tutto il mondo viola si stringe in un abbraccio commosso alla moglie Camilla, ai suoi figli e a tutta la famiglia Barone in questo momento di enorme sconforto".

Barone, braccio destro di Rocco Commisso negli Stati Uniti, proprietario del club viola dal giugno 2019, è stato da subito – su nomina appunto del patron Commisso – il numero uno della Fiorentina.

Personaggio divisivo, factotum di tutte le vicende legate alla società sportiva, Barone ha seguito gli aspetti sportivi (scelta degli allenatori, calciomercato e battaglie in Lega) oltre quelli economici-finanziari del club.

Dalle battaglie – anche dure – con la politica fiorentina e regionale per la realizzazione del nuovo stadio di Firenze a quelle per la creazione del Viola Park, il maxi centro sportivo alle porte della città considerato il fiore all’occhiello da Commisso.

Sconvolto il mondo del pallone (la Federcalcio ha già fissato un minuto di silenzio prima di ogni partita dei campionati), la notizia della morte di Barone ha provocato le reazioni di tutti i maggiori club, dal Milan alla Roma, passando dalla Juventus e l’Inter. Tanti anche i messaggi dei ’suoi’ giocatori, quelli della Fiorentina e quelli di chi come l’attaccante della Juventus, Vlahovic, proprio con il dg viola aveva vissuto tensioni importanti nei giorni del suo trasferimento record dalla Fiorentina al club bianconero per 80 milioni.

La figura di Barone è stata al centro anche a moltissime delle vicende politiche della città. Alla sua famiglia sono arrivate le condoglianze del presidente del Senato, La Russa, ma anche del ministro Salvini, di Matteo Renzi e quelle del Governatore della Toscana, Eugenio Giani e del sindaco di Firenze, Dario Nardella. Barone lascia la moglie Camilla e quattro figli che già lunedì mattina erano arrivati in Italia da New York per raggiungere il padre, al San Raffaele. Oggi il saluto della città, con la camera ardente aperta nella cappella Catherine del Viola Park, prima che la salma voli in Sicilia, a Pozzallo, il paese di nascita del dg che poi trasferì la sua vita in America. I funerali saranno negli States. L’arrivo a Firenze di Commisso, per l’ultimo saluto al suo uomo di fiducia, è previsto per domattina.