La rivoluzione del tecnico. Addio alla vecchia guardia. Più spazio alla linea verde. Palladino fa il rottamatore

Dal mercato alle scelte tecniche. E ora potrebbe (ri)cambiare anche il modulo .

di ANDREA GIANNATTASIO
14 dicembre 2024
Addio alla vecchia guardia. Più spazio alla linea verde. Palladino fa il rottamatore

Raffaele Palladino, al suo primo anno sulla panchina della Fiorentina

L’effetto è stato simile a quello di una cimosa che, strusciata sul piano della lavagna, è riuscita a cancellare in fretta le tracce di gesso - anche le più profonde - rimaste impresse da prima. Stiamo parlando di come il "ciclone Palladino" si sia abbattuto sul pianeta Fiorentina e di come i segni dell’eredità lasciata da Vincenzo Italiano si fatichino oggi a rintracciare. Certo, a differenza dell’attuale tecnico del Bologna, Raffaele ha ottenuto in dote una rosa reduce da due finali europee di fila (e non sull’orlo della retrocessione) ma resta di fatto che il lavoro effettuato dall’ex Monza abbia portato a rivoluzioni sotto più punti di vista.

La cosiddetta "rottamazione" messa in atto da Palladino è cominciata dalla scelta dei suoi uomini di fiducia: coloro che in passato erano stati pilastri sotto la guida di Italiano o sono stati ceduti oppure (ed è il caso di Biraghi, Terracciano e Mandragora) hanno iniziato una seconda carriera all’interno della Fiorentina, ovvero quella delle prime scelte in Europa e delle seconde in A. Ma sono altri gli aspetti su cui Palladino ha impresso in modo evidente il suo marchio: nella scelta, ad esempio, di avere un occhio di riguardo sui giovani - a differenza del predecessore - è riscontrabile tutto il pollice verde di un tecnico che si è formato nel settore giovanile (con il Lask hanno terminato la partita quattro elementi cresciuti nel vivaio viola, senza contare Comuzzo e Rubino rimasti in panchina).

La svolta, infine, c’è stata pure sotto l’aspetto tattico. Se Italiano era un cultore del 4-2-3-1, sotto la guida di Palladino sono già stati testati ben quattro moduli: il 3-4-2-1, il 3-5-2, il 4-2-3-1 e, proprio giovedì, il 4-4-2. E chissà che a Bologna i tempi non siano maturi per il passaggio al sistema con due trequartisti ("Gud" e Beltran) dietro Kean, come sperimentato nel finale con il Lask.

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