L’emozione del Franchi. Tensione, errori e paura . L’incubo ancora in testa
Dall’omaggio e l’abbracio dedicati a Bove al contraccolpo subito in campo. Kean segna e colpisce una traversa. Quel rigore sbagliato che non è da Moise .
Striscioni, cori, coreografie: la Fiorentina come tutta Firenze pensava a Bove, ieri sera. Una sorta di (comprensibile) tensione psicologica che di sicuro si è fatta sentire nella squadra. Nel rendimento dei giocatori che, obiettivamente, sono apparsi più appannati. Più tesi. Sicuramente ancora molto coinvolti da quanto successo al loro compagno. No, non deve essere stato facile per Palladino preparare la partita di coppa. E nemmeno per i giocatori: da Kean a Ranieri, da Dodo a Gosens, non è stato semplice provare a chiudere per un attimo la porta di quanto accaduto a Edoardo e giocare. Così Fiorentina-Empoli, dalla partita dell’affetto, dell’abbraccio da consegnare all’amico ferito, è diventata subito una partita complicata. Per tutti. Con l’Empoli, squadra piccola ma concreta, attenta ad approfittare della situazione.
C’era l’ombra di Bove ieri sera sul Franchi e anche le dimostrazioni di affetto dei giocatori (da Ekong a Kean che hanno ricordato il numero 4 nell’ esultanza per i loro gol), alla fine sono state la conferma di quanto questo derby di coppa Italia non potesse essere una partita come un’altra. Già, Kean. Serata strana la sua. Una traversa colpita da appena mezzo metro di distanza, il gol, pesantissimo, con il quale ha arrotondato il bottino stagionale (13 centri) e poi quel salto nel buio, dal dischetto, ai calci di rigore. Ha sparato alto, altissimo, Moise, sbagliando il rigore che poi ha aperto alla qualificazione dell’Empoli. Non non è stata una cosa da Kean. Ma c’era l’ombra di quanto accaduto al Franchi pochi giorni fa. Troppa paura, troppa tensione, per essere stata già smaltita. Inevitabile.
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