Pongracic dilemma vero. Sul valore non si discute. Come sull’esperienza. Ma serve cambiare passo
Inizio difficile del difensore ex Lecce in coppa e campionato: Palladino lo aspetta
Un sussulto. Un classico colpo da battere. Marin Pongracic cerca la svolta del suo (per ora breve) percorso in maglia viola. Il centrale croato è stato il calciatore più in difficoltà nella prima parentesi della stagione. Lento, impacciato. Completamente fuori da ogni logica di difesa a tre. Morale della favola: tanti brutti voti in pagella e una serie impressionante di cartellini racimolati. Per l’esattezza non ha mai chiuso un match senza essere ammonito. All’esordio di Parma ne prese addirittura due, entrambi dopo aver perso duelli in campo aperto. Il secondo evitabilissimo sulla linea del fallo laterale. Insomma, l’acquisto estivo più importante per la difesa si è rivelato fin qui un flop.
Sul valore dell’ex Lecce non ci sono dubbi. A oggi però i circa 15 milioni spesi dalla Fiorentina per renderlo l’erede di Milenkovic non sono giustificati. Momento un po’ così, anche perché pure in Nazionale non è che sia andata particolarmente bene. Contro il Portogallo è partito dall’inizio e con un mancato intervento ha spianato la strada al celebratissimo gol numero novecento di Ronaldo. All’intervallo è stato sostituito e nel match contro la Polonia è rimasto in panchina per novanta minuti. Se Marin voleva utilizzare la parentesi nazionali per rilanciarsi anche in ottica viola diciamo pure che la missione è completamente fallita.
Da ieri è di nuovo al Viola Park e oggi nel giorno del suo ventisettesimo compleanno (a proposito, auguri...) ricomincerà a macinare i concetti tattici di Palladino che fin qui gli sono stati indigesti. Il suo approdo in viola non è stato complicato dal punto di vista ambientale. Anzi, nelle prime settimane a Firenze è stato aiutato da Brekalo, poi si è fatto ben volere dal gruppo. Tutti hanno ben chiaro il fatto che lui debba salire di livello per aiutatare la squadra a crescere. Il gruppo sa di doverlo aspettare per far sì che possa esprimersi su livelli consoni al suo valore. Anche Palladino è certo di poter plasmare il centrale perfetto per la sua difesa, ma il problema è sempre il solito: di tempo ce n’è poco. E quel poco sta scorrendo in fretta. Pongracic è rimasto fuori contro il Monza per scelta tecnica. Già in vista di Bergamo il dubbio se mandarlo o meno in campo sussiste nella testa del tecnico. L’esperienza per rimanere a galla ce l’ha, il momento però è di quelli complicati. Molto dipenderà anche dalle sensazioni che daranno gli altri. Quarta e Ranieri dovrebbero giocare, anche Biraghi ha diverse chance. Ed ecco che già questo tipo di ballottaggio nella settimana che porta a una sfida importante la dice lunga sul momento del croato.
Alessandro Latini
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