Fiorentina bella, bellissima: questa squadra è più completa. Attenzione però: non esaltiamoci troppo

Tutto facile (facilissimo) contro il Genoa in trasferta. Super esordio di Kayode e pochi punti deboli in un assetto da completare. E se il mercato dovesse aggiungere ancora qualcosa...

di ANGELO GIORGETTI -
20 agosto 2023
L'abbraccio viola al termine di Genoa-Fiorentina (Foto Ansa)

L'abbraccio viola al termine di Genoa-Fiorentina (Foto Ansa)

Firenze, 20 agosto 2023 – Sembrava che a Marassi Italiano proiettasse le sue idee sul campo, finalmente chiare, nette, senza che gli equilibri finissero in tilt come spesso è successo nelle due stagioni del decollo con i colpi rimasti in canna. Sembrava che i giocatori capissero, forti e sicuri, con Arthur padrone a centrocampo e con davanti gente capace di segnare subito, non alla quindicesima occasione. Sembrava che Bonaventura avesse 19 anni. Sembrava che Kayode - che ha davvero 19 anni - giocasse con la sicurezza di Bonaventura..

Questo è rimasto di Genoa-Fiorentina. Una partita così dominata dai viola che rischia perfino di non fare testo: ci vorranno altre riprove - la prima giovedì nel preliminari contro il Rapid Vienna – – ma l’inizio della Fiorentina è stato con il botto. E Nzola, che ha giocato soprattutto per la squadra e non per se stesso, ha già aggiunto ingredienti che mancavano nella manovra offensiva.

Ha funzionato tutto bene, è difficile trovare un difetto alla Fiorentina (il gol preso sul 4-0?) e ora il club ha davvero la possibilità di completare il miglior mercato da quando è cambiata la proprietà. 

La prima impresa deve essere quella di non esaltarsi troppo, la sfacciata vittoria in trasferta a Marassi ha avuto il sapore del dominio assoluto, perfino arrogante, di una squadra superiore in tutto e per tutto. E non era scontato, considerato l’entusiasmo, lo stadio pieno (38000 abbonati) e la gran voglia dei rossoblù. Quindi la Fiorentina è stata doppiamente brava. La partenza di Amrabat - quando è più funzionale Arthur per il gioco di Italiano - aggiungerà altre opportunità a centrocampo. E poi se Quarta dovesse andare a Siviglia arriverà anche un altro centrale. Insomma: la terza stagione di Italiano è in partenza la più complessa per la necessità di riconfermarsi, ma da quello che si è visto a Genova il club lo ha capito. Quindi, occhio alle sorprese.

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