Sarà la serata da tre tenori. Ecco Jack, Nico e Arthur
Sull’aereo per la Grecia Italiano ha ritrovato i protagonisti del periodo migliore. Quando giocano tutti insieme arriva sempre la prestazione di livello.
Si sono fatti attendere a lungo (qualcuno forse davvero troppo) ma alla fine i tre top player della Fiorentina sono tornati a risplendere di luce propria nel momento più importante della stagione. Se c’è una nota più lieta di altre che Vincenzo Italiano ha portato con sé ieri sull’aereo, quando con la sua squadra si è imbarcato in direzione Atene, è la consapevolezza che Bonaventura, Arthur e Gonzalez, dopo aver guidato quasi da soli la Viola per tutta la prima parte della stagione e aver vissuto un successivo brusco calo di rendimento, adesso hanno tutte le carte in regola per vivere un’altra nottata da protagonisti.
Sarà un caso eppure il tris con il quale giovedì scorso Biraghi e soci hanno regolato il Cagliari, strappando il pass per l’Europa per il terzo anno di fila, portava proprio la firma del 5, del 6 e del 10, tornati tutti insieme in gol nella trasferta in Sardegna che per la Viola ha significato il raggiungimento del primo (importantissimo) obiettivo stagionale. Eppure, prima del blitz in terra sarda, la fase di rodaggio per i tre elementi che con le loro giocate avevano condotto la Fiorentina al quarto posto in solitaria a fine girone d’andata è stata tutt’altro che breve. Jack ad esempio ha dovuto attendere 87 giorni (e 934’ sul campo) prima di poter esultare di nuovo, confermando quella che in quest’annata è stata una legge non scritta ma sempre rispettata, ovvero che tutte le volte che l’ex Milan è andato in gol la sua squadra (Nazionale compresa) ha sempre vinto. Discorso speculare per Arthur, che dopo non aver mai assaporato l’ebbrezza di vedere il suo nome nel tabellino marcatori durante questa stagione (l’ultima rete prima di quella da tre punti con il Monza risaliva addirittura al gennaio 2021) ha avuto invece l’opportunità di festeggiare due volte in soli dieci giorni: il modo migliore per mettersi alle spalle una lunga fase di involuzione che, tra gennaio e aprile, lo aveva visto giocare appena due gare per 90’ e partire dall’inizio nove volte su diciassette, con peraltro sei gare passate ai box.
Confortante infine la risposta di Nico, che nell’ultimo mese e mezzo ha centrato la porta ben cinque volte dopo un digiuno durato oltre due mesi, tra i postumi di un brutto infortunio (quello di metà dicembre a Budapest) e una forma fisica che non lo ha aiutato. Italiano, però, adesso può sorridere: i suoi top player sono tornati e questa è certamente la miglior notizia in vista di una notte che può valere la storia.
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