Fiorentina, finale con la difesa a 5: sbagliando s’impara

Molti segnali sono arrivati dalla vittoria viola a Udine: grandi meriti a Terracciano che ha parato tutto, ma la squadra ha saputo soffrire, ha tirato meno in porta e l’ha (finalmente) centrata. E anche Italiano si sta evolvendo...

di ANGELO GIORGETTI -
24 settembre 2023
Udinese-Fiorentina, Bonaventura esulta dopo il gol (foto Ansa)

Udinese-Fiorentina, Bonaventura esulta dopo il gol (foto Ansa)

Firenze, 24 settembre 2023 -  Chi bello vuole apparire deve anche un po’ soffrire, in realtà la Fiorentina a Udine è stata spesso bruttina, ha sbandato e sofferto, si è salvata un numero incalcolabile di volte grazie a Terracciano, ma secondo chi scrive ha confermato di essere indirizzata verso un cambio di mentalità: e la difesa a 5 per difendere il risultato - prima del raddoppio di Bonaventura - ha dimostrato che gli schiaffi presi in passato sono serviti eccome.

Italiano si sta evolvendo e non solo perché per quasi mezz’ora ha fatto giocare insieme Beltran e Nzola. Il marchio di allenatore integralista gli sta pesando (anche se ha già dimostrato di sapere cambiare modulo e compiti in campo) e i troppi gol subiti sono diventati per lui un’ossessione: ecco perché l’atteggiamento blindato per difendere la vittoria sembra un salto di qualità verso la completezza che in passato è mancata troppe volte.

(Foto Ansa)

Certo che è andata bene e tutto ha girato per il verso giusto, anche se le abbiamo annotate sul taccuino è difficile calcolare le parate ‘decisive’ di Terracciano. Il regalo di Lucca - nell’occasione capoluogo di provincia della gentilezza, più che attaccante dell’Udinese - è stato poi un dono che poche volte un portiere può scartare.

Staremmo  parlando di un’altra partita se la Fiorentina non avesse vinto? Probabilmente sì, ma nel calcio contano i risultati e in passato tante, troppe volte la squadra di Italiano ha raccolto meno di quanto avrebbe dovuto proprio per la sua incapacità di concretizzare. Prendiamo dunque il buono, ce n’è bisogno.

E in questo filone, oltre a un Bonaventura che dovrebbe avere un gemello nato almeno cinque anni dopo di lui, includiamo felicemente Kayode: dispiace per l’infortunio di Dodo, ma il giovanissimo esterno ha giocato una gran partita. Classe 2004, largo ai giovani quando sono bravi.

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