Una squadra dai due volti. Dodo e Kean funzionano. Terracciano ancora no. Viola, un tempo non basta

Il primo tempo è stato quasi magico. Tante idee, buone intuizioni e quelle giocate (in coppia) Dodo-Kean che di sicuro sono un segnale più che positivo in vista delle partite vere della stagione.

Poi, nel secondo tempo, o meglio una manciata di minuti dopo il gol di Kean, la Fiorentina si è spenta. Seduta. Ok, quella con l’Hull era semplicemente un’amichevole, ma le sbavature di Terracciano (soprattutto sul primo gol inglese) e la carenza di idee sull’asse di mezzo, oltre che a provocare il 2-2 finale, rappresentano uno spunto di riflessione tattica su cui Palladino dovrà lavorare.

Fra le indicazioni da mettere al fuoco nello schema (primo tempo), spicca il lavoro a tutto campo di Dodo, sulla destra, oggettivamente più funzionale nella fase d’attacco (buoni un paio di palloni per la testa di Kean). Questo grazie anche al movimento di Barak al quale Palladino chiede grande disponibilità a farsi vivo in fase di copertura (in aiuto di Kayode), quando Dodo si stacca per spingere. E per segnare (28’) su assist proprio di Kean.

Il focus sul primo tempo di Kean? Buone intuizioni nell’attaccare gli spazi e tanto movimento. E quattro incornate.

Decisivo invece (siamo già nella ripresa) il quinto colpo di testa con cui Kean firma il raddoppio viola, servito dalla perfetta intuizione-assist proprio di Dodo. Tutto bello, tutto addirittura facile, poi ecco il nuovo svarione di Terracciano che quasi si fa trovare impreparato su una punizione di Omur e fa riaccendere l’Hull (1-2). Poi ancora il buio, e una doppia indecisione di Pongracic e Terracciano porta al pari dell’Hull con Longman.

Fiorentina (3-4-2-1): Terracciano, Kayode, Pongracic (81’ Fortini), Ranieri; Dodo (69’ Comuzzo), Barak (83’ Bianco), Mandragora, Biraghi (69’ Parisi); Brekalo (61’ Ikonè), Kouame (83’ Baroncelli); Kean. All: Palladino.

Riccardo Galli