Genoa-Atalanta 1-4: i nerazzurri calano il poker a Marassi
A segno De Ketelaere, Koopmeiners, Zappacosta e Toure per gli orobici. Vano il momentaneo pari di Malinovskyi
Genova, 11 febbraio 2024 – Non si ferma più l’Atalanta di Gasperini che sbanca Marassi battendo 4-1 il Genoa e piazza il quarto successo di fila – quinto se si conta anche quello dei quarti di finale di Coppa Italia contro il Milan –, issandosi al quarto posto in solitaria e staccando Roma e Bologna (che però in settimana deve però recuperare una gara contro la Fiorentina). Vittoria senza ombra di dubbio meritata dai nerazzurri, anche se forse il passivo finale è un po’ troppo penalizzante per il Genoa. Gol e spettacolo non sono certo mancati in un match che si è sbloccato dopo 22’, con l’eurogol di sinistro di De Ketelaere. Non senza fatica, il Genoa è riuscito a reagire e dopo l’intervallo si è scatenato in un inizio di ripresa a forte tinte rossoblù, trovando il pari con il mancino dell’ex Atalanta Malinovskyi al 51’. L’1-1 ha però resistito appena 4’, perché al 55’ Koopmeiners ha riportato avanti i nerazzurri con una punizione magistrale battuta di sinistro. Finiti nuovamente sotto, i padroni di casa hanno rialzato la testa, si sono riversati in avanti alla ricerca del pari e nel lunghissimo recupero – dovuto allo stop per il controllo del VAR, che ha poi portato all’annullamento del 3-1 siglato da Scalvini al 76’ – ha pagato dazio crollando definitivamente sotto gli ultimi colpi dei neoentrati Zappacosta e Toure.
Le scelte di Gilardino e Gasperini
L’allenatore del Genoa Alberto Gilardino punta sull’ormai collaudato 3-5-2: nel terzetto di centrali davanti a Martinez non c’è lo squalificato De Winter, sostituito da Vogliacco, il quale fa reparto con Bani e Vasquez. Le corsie laterali sono di competenza di Sabelli e Frendrup, con l’ex di giornata Malinovskyi, Badelj e Strootman a completare la linea di mediana. Nessuna sorpresa neppure in attacco, guidato dalla coppia formata da Gudmundsson e Retegui. Non rinuncia alla difesa a tre neppure il tecnico dell’Atalanta Giampiero Gasperini, che schiera i nerazzurri con il 3-4-2-1: a difendere la porta orobica c’è sempre Carnesecchi, che ha davanti a sé il terzetto composto Scalvini, Djimsiti e Kolasinac. Holm e Ruggeri sono gli esterni di un centrocampo in cui, vista l’assenza di Ederson, viene arretrato Pasalic, preferito a Miranchuk per stare al fianco di De Roon. Koopmeiners agisce invece sulla trequarti, a supporto delle punte De Ketelaere e Scamacca.
Primo tempo
L’avvio di gara è intenso ma tatticamente un po’ bloccato: l’Atalanta va infatti alla ricerca dei giusti varchi per superare la cortina di ferro dietro a cui si chiude un Genoa attento e compatto, ma al tempo stesso pronto a sfruttare la velocità delle sue frecce in ripartenza e il gioco in profondità di Gundmundsson. Varco che, dopo un fraseggio insistito, aprono Pasalic e De Ketelaere, al 22’: il croato fa infatti partire un filtrante per il belga, che si smarca passando in mezzo ai centrali rossoblù e poi fa partire un diagonale sinistro meraviglioso che Martinez non può intercettare. Una gioia per un gol di pregevolissima fattura che non viene smorzata neppure dall’ammonizione che il belga rimedia per via una provocazione all’indirizzo della curva genoana al momento dell’esultanza. La classica giocata che stappa la partita come una bottiglia di champagne di valore sopraffino, al pari delle qualità del belga che al 29’ ci riprova con una serpentina che semina il panico nella difesa rossoblù, abile però a sventare la minaccia allontanando il cross basso dell’atalantino. Per vedere il Genoa dalle parti di Carnesecchi bisogna invece attendere il 31’, quando Vasquez, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, stacca di testa e costringe il portiere avversario agli straordinari. I ritmi si alzano, così come il baricentro del Genoa che nello scampolo conclusivo dei 45’ iniziali si riversa in avanti con più coraggio e sfiora il pari con la frustata dalla distanza di Retegui al 41’, respinta in corner dall’ennesimo intervento provvidenziale di Carnesecchi, che di fatto salva l’1-0 nerazzurro di fine primo tempo.
Secondo tempo
La ripresa comincia così com’era terminato il primo tempo, con un Genoa in avanti e più pimpante soprattutto grazie a Retegui, che in 2’ sfiora per ben due volte il pari: la prima, al 47’, quando calcia alto da posizione un po’ defilata dopo aver superato Djimsiti. Ancor più pericoloso il tentativo, di fatto scoccato dalla medesima zolla al 49’. Questa volta deve correre ai ripari Carnesecchi, che però non può nulla quando al 51’ l’ex Malinovskyi, dopo una bellissima triangolazione con Badelj, fa partire un potentissimo mancino che si insacca a mezza altezza sul primo palo. Il pari dura però soltanto 4’, perché al 55’ Koopmeiners estrae dal cilindro la terza magia del match e su punizione conquistata al limite sigla il 2-1 nerazzurro con un mancino magistrale. Rimessa la testa avanti, Gasperini attua una minirivoluzione optando per ben tre cambi: dentro Zappacosta, Miranchuck e Toure – al ritorno in campo dopo un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi in questi mesi – per Holm, Scamacca e De Ketelaere. Passano appena 2’ e i nerazzurri sfiorano il tris con Pasalic che viene servito a tu per tu con Martinez da Kolasinac – bravo a intercettare un errato disimpegno genoano – ma viene fermato dalla parata provvidenziale dell’estremo difensore rossoblù. Con i piani un po’ scompaginati dal vantaggio nerazzurro, arrivano anche i primi cambi di Gilardino che al 63’ ridisegna la mediana mettendo dentro Martin ed Ekuban, al posto di Badelj e Strootman, ma le mosse del tecnico genoano non bastano per scuotere i suoi, perché l’Atalanta è galvanizzata, spinge e al 77’ mette a segno la terza rete grazie a Scalvini che, addirittura con una scarpa in mano, risolve un batti e ribatti superando Martinez che a sua volta aveva fatto gli straordinari per neutralizzare i precedenti tentativi di Pasalic (di testa) e Toure. La gioia del gol viene però negata al classe 2003 dal VAR che ravvisa un millimetrico fuorigioco nerazzurro dopo un controllo durato diversi minuti. Il Genoa può così tirare un sospiro di sollievo e nel finale, grazie anche alle energie fresche garantite dall’ingresso di Messias, si riversa nella metà campo avversaria e sfiora il pari con la spizzata di Gundmundsson, liberato dal tacco di Ekuban all’88’. Gli sforzi compiuti dai rossoblù non vengono però ripagati e nei ben 13’ minuti di recupero l’Atalanta dilaga con le reti firmate dall’ex rossoblù Zappacosta, che ribadisce in rete la respinta di Martinez su tiro di Miranchuck, e di testa da Toure all’ultimo assalto del match.
Il tabellino:
Genoa (3-5-2): Martinez; Vogliacco (dal 92’ Vitinha), Bani, Vasquez; Sabelli (dall’83’ Messias), Malinovskyi, Badelj (dal 53’ Martin), Strootman (dal 63’ Ekuban), Frendrup; Gudmundsson, Retegui. All. Gilardino. Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Scalvini (dall’88’ Toloi), Djimsiti, Kolasinac; Holm (dal 57’ Zappacosta), De Roon, Pasalic, Ruggeri (dal 95’ Hateboer); Koopmeiners, De Ketelaere (dal 57’ Toure); Scamacca (dal 57’ Miranchuck). All. Gasperini. Arbitro: Andrea Colombo della sezione di Como Marcatori: De Ketelaere (22’), Malinovskyi (51’), Koopmeiners (55’) Zappacosta (90+9’), Toure (90+13’). Note – Ammonizioni: De Ketelaere, Kolasinac, Bani, Strootman, De Roon, Martin.
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