Verona-Milan 1-3: i rossoneri consolidano il secondo posto

Prova di forza e concretezza degli uomini di Pioli. A segno Theo Hernandez, Pulisic e Chukwueze, di Noslin il gol della bandiera degli scaligeri

di MATTEO AIROLDI
17 marzo 2024
Pulisic, autore del secondo gol contro il Verona (Ansa)

Pulisic, autore del secondo gol contro il Verona (Ansa)

Verona, 17 marzo 2024 – Il Milan sbanca il Bentegodi battendo l’Hellas Verona 3-1 e, in virtù del pareggio casalingo della Juventus contro il Genoa, consolida il secondo posto allungando a +3 sui bianconeri. Prova di forza e concretezza degli uomini di Stefano Pioli che, al culmine di un primo tempo dominato dai rossoneri grazie all’incontenibile lavoro della catena mancina (da segnalare anche la traversa colpita da Pulisic), hanno sbloccato la gara con il gol di Theo Hernandez, bravo a sfondare sulla sinistra e a segnare dopo due rimpalli vinti. Primo mattoncino di un micidiale uno-due completato a inizio ripresa da Pulisic, che ha ribadito in rete la respinta di Montipò su tiro di Okafor. Dopo essere finito sotto 2-0, il Verona – grazie anche ai cambi operati da Baroni e al passaggio al 4-3-3 – ha però avuto un importante ruggito d’orgoglio e al 64’ ha accorciato le distanze con lo splendido destro di controbalzo di Noslin. Trovato il gol, la manovra degli scaligeri ha ripreso improvvisamente vigore, ma all'89’ il neoentrato Chukwueze ha spento gli entusiasmi gialloblù e messo in ghiaccio il successo rossonero con la bellissima rete del definitivo 3-1.  

Le scelte di Baroni e Pioli

Baroni non varia il proprio sistema di gioco schierando l’Hellas sempre con il 4-2-3-1, ma opta per un paio di novità rispetto all’uscita contro il Lecce: nel pacchetto arretrato davanti a Montipò si rivedono infatti Centonze sulla destra e Dawidowicz al centro, affiancati da Coppola e Cabal. Davanti alla difesa, invece, confermata la coppia fornata da Serdar e Duda, con Suslov, Folorunsho – fresco di convocazione nella Nazionale di Spalletti – e Lazovic schierati sulla trequarti a supporto della punta Noslin. Modulo speculare per il Milan di Pioli, che invece cambia diversi titolari rispetto al match casalingo contro l’Empoli: Maignan recupera dopo il problema al ginocchio rimediato in Europa League contro lo Slavia Praga e al centro della difesa si ricompone dopo lungo tempo il tandem Tomori-Kalulu, mentre sulla corsia di destra Calabria viene preferito a Florenzi. Nessuna novità sulla sinistra, invece, dove c’è come di consueto Theo Hernandez. Bennacer e Reijnders formano poi il tandem in mediana, mentre Pulisic, Loftus-Cheek e Leao agiscono alle spalle della punta che è Okafor, preferito a Giroud e Leao.

Primo tempo

I rossoneri partono forte puntando sulla catena di sinistra formata da Leao e Theo Hernandez. Proprio da un’iniziativa del portoghese nasce la punizione sugli sviluppi della quale Tomori sfiora il gol deviando il pallone fuori di un soffio, dopo appena 3’. Non è da meno Theo Hernandez che si rivela una spina nel fianco della retroguardia dell’Hellas, in particolare di Serdar, costretto al 6’ a usare le maniere forti per fermare il francese e a prendersi il primo cartellino giallo della gara. Con buona disciplina tattica il Verona riesce comunque a reggere l'urto e a difendersi in maniera ordinata, cercando poi il varco giusto per dispiegarsi in ripartenza, ma al 19’ rischia nuovamente qualcosa di troppo quando Okafor, sulla sponda di testa di Kalulu, calcia al volo e costringe Montipò agli straordinari per alzare il pallone sopra la traversa. Traversa che viene invece scheggiata da Pulisic che raccoglie il suggerimento di tacco di Loftus-Cheek e colpisce il pallone con un destro violentissimo, al 23’. L’assedio rossonero con lo scorrere dei minuti si fa sempre più tambureggiante e Baroni, viste le difficoltà dei suoi, inverte un paio di posizioni mettendo Folorunsho a destra e Suslov dietro la punta: una scelta che aiuta gli scaligeri ad alzare lo schieramento e ad alleggerire leggermente la pressione degli avversari. È Noslin, al 26’, a creare i primi grattacapi alla difesa milanista con una conclusione velenosa da posizione defilata. Troppo poco, però, per spaventare concretamente i rossoneri che con le continue accelerazioni sulla corsia mancina riescono sempre a tenere sotto scacco i gialloblù e sfiorano nuovamente la rete con Pulisic e Okafor. Il gol ospite è insomma nell’aria e nasce al 43’ manco a dirlo da una percussione sulla sinistra di Theo Hernandez che, dopo un bello scambio con Leao, accelera, vince due rimpalli e con un leggero pallonetto supera Montipò per l’1-0 rossonero di fine primo tempo.

Secondo tempo

Un piccolo problema al ginocchio sinistro ferma Kalulu che, dopo l’intervallo, è costretto a lasciare spazio a Gabbia, mentre Baroni sostituisce Serdar – già ammonito – con Dani Silva. Gli scaligeri provano a ripartire tenendo alto il baricentro, ma dopo appena 5’ Dawidowicz commette un grave errore in disimpegno e si fa soffiare il pallone da Okafor che si invola verso la porta e calcia all’indirizzo di Montipò, il quale riesce a respingere la conclusione dello svizzero ma lo fa sui piedi di Pulisic che non si fa pregare e ribadisce la palla in rete per il 2-0 rossonero. Un uno-due a cavallo tra i due tempi micidiale da incassare per il Verona di Baroni che prova a mescolare ulteriormente le carte con gli inserimenti di Mitrovic, Magnani e Swiderski al posto di Lazovic, Dawidowicz – uscito un po’ acciaccato dall’azione del raddoppio rossonero – e Folorunsho, ma anche con il passaggio a un sostanziale 4-3-3 per dare maggiore sostanza alla mediana. Scelte che danno una scossa, perché la reazione dell’Hellas non tarda ad arrivare e si traduce nel colpo di testa di Noslin, che finisce alto di poco sopra la traversa milanista. È il preludio alla stupenda rete che l’attaccante olandese segna al 64’ e che di fatto riapre i giochi: un siluro di controbalzo che si infila a mezza altezza, alla destra dell’incolpevole Maignan. Con un Hellas in crescita e una situazione che all’improvviso si complica, anche Pioli attinge dalla panchina e inserisce Musah e Giroud per Loftus-Cheek e Pulisic, passando di fatto a un 4-3-3 speculare a quello degli uomini di Baroni. Mosse che portano a una controreplica rossonera: al 70’ infatti, è Leao a sfiorare, sugli sviluppi di una ripartenza, il gol con un destro che finisce sul fondo di un soffio. A togliere le castagne da un fuoco che rischiava di bruciare il Milan ci pensa allora il neoentrato Chukwueze che, sugli sviluppi di un corner, raccoglie la respinta di testa di Coppola e con un sinistro al volo insacca a 10’ dalla fine il definitivo 3-1, per poi sfiorare anche il poker con una conclusione all’89’ che esce di poco alla sinistra di Montipò. In pieno recuperò c’è però spazio anche per gli ultimi, disperati tentativi del Verona, con Swiderski che costringe all’intervento in spaccata Maignan, il quale sembra peraltro accusare un leggero risentimento, e Duda che calcia alto.

Il tabellino

Hellas Verona (4-2-3-1): Montipò; Centonze, Coppola, Dawidowicz (dal 57’ Magnani), Cabal (dal 76’ Vinagre); Duda, Serdar (dal 46’ Dani Silva); Suslov, Folorunsho (dal 57’ Swiderski), Lazovic (dal 57’ Mitrovic); Noslin. All. Baroni

Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu (dal 46’ Gabbia), Tomori (dall’83’ Kjaer), Theo Hernandez; Bennacer, Reijnders; Pulisic (dal 67’ Giroud), Loftus-Cheek (dal 67’ Musah), Leao; Okafor (dal 73’ Okafor). All. Pioli

Marcatori: Theo Hernandez (44’), Pulisic (50’), Noslin (64’), Chukwueze (79’).

Arbitro: Maurizio Mariani della sezione di Aprilia.

Note – Ammonizioni: Serdar, Tomori, Theo Hernandez, Baroni, Reijnders.

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