Verona-Empoli 2-1, Djuric e Ngonge firmano il colpo salvezza degli scaligeri
Vana per i toscani la rete di Zurkowski, fresco di ritorno in azzurro. Nel finale si infiamma il match: Duda becca due gialli e va fuori in anticipo
Verona, 13 gennaio 2024 - La narrazione offerta da radio mercato parla di un Verona in forte difficoltà societaria che sta vendendo tutti o quasi i pezzi pregiati: quella proposta dal campo vede un Verona che con grinta e orgoglio prova a uscire dalle secche e lo fa vincendo lo scontro diretto con l'Empoli, steso dalle reti, una per tempo, di Djuric e Ngonge. Curiosamente, tanto per mantenere il trend del momento, si tratta di due uomini a loro volta molto richiesti in sede di mercato: l'italo-bosniaco piace alle squadre di medio-bassa classifica, mentre il belga sta infiammando gli appetiti delle formazioni con ambizioni europee. Parlando di mercato, anche i toscani possono parzialmente sorridere per il ritorno in pompa magna, con tanto di gol segnato, di Zurkowski: un guizzo che dà speranza per il futuro a una squadra che ha una tremenda difficoltà in fase realizzativa, esacerbata anche dai tanti infortuni in serie, con Caputo e Destro a finire ko proprio a ridosso del match del Bentegodi, ma che non basta a cambiare le sorti del match nonostante un finale in superiorità numerica a causa del doppio giallo rimediato da Duda. Per quest'ultimo, curiosamente, si tratta di un altro mesto ritorno alla ribalta dopo la nota e lunga querelle legata al fallo-non fallo di Bastoni dello scorso turno, quello che sembrava aver emesso un verdetto sulle chance di salvezza dell'Hellas, che invece prova a opporsi al destino.
Le formazioni ufficiali
Baroni sceglie un 4-3-3 aperto da Montipò, con Tchatchoua e Doig sulle corsie basse e la coppia Coppola-Magnani al centro della difesa: in mezzo al campo ci sono Folorunsho, Duda e Suslov, mentre in attacco tocca Ngonge, Djuric e Serdar. Andreazzoli replica con il medesimo modulo, che tra i pali vede Caprile: la difesa è composta da Bereszynski, Walukiewicz, Luperto e Cacace, mentre la linea mediana è formata da Fazzini, Grassi e Maleh, con Gyasi, Shpendi e Cambiaghi in un attacco orfano proprio all'ultimo istante di Caputo prima e Destro poi.
Primo tempo
Il Verona parte forte e subito guadagna un corner quando Walukiewicz è costretto alla chiusura provvidenziale sul suggerimento di Suslov per Ngonge: in realtà il sospiro di sollievo dell'Empoli dura pochissimo, perché proprio dagli sviluppi del tiro dalla bandierina battuto da Duda al 3' Djuric svetta proprio su Walukiewicz e manda la palla in rete non prima di un tocco sulla traversa. I toscani provano la pronta replica anche sfruttando un rinvio errato di Montipò: la sfera arriva a Gyasi, che serve Shpendi, sul quale è miracoloso Magnani, costretto però a concedere il primo corner della partita per gli ospiti: stavolta però dal piazzato non nasce nulla di rilevante. Il lavoro aumenta per Caprile, che prima non si fa beffare sul tentativo da metà campo di Suslov e poi interviene su un cross sbagliato di Tchatchoua che diventa improvvisamente pericoloso. L'Empoli prova a battere un colpo al 19' con Gyasi, che riceve da Shpendi e tira: Doig (dato ormai in partenza da radio mercato) si oppone con il corpo. Al 22' tra i toscani ci prova Cambiaghi, ma il suo destro si rivela impreciso. Poco dopo la mezz'ora il Verona torna pericoloso con Ngonge, che punta e supera Cacace e tira con il mancino: Luperto respinge la minaccia di un altro uomo mercato degli scaligeri. Sul ribaltamento di fronte Grassi prova a penetrare e guadagna una punizione da una zona molto interessante: a incaricarsi della battuta è proprio il mediano, che manca di un soffio il bersaglio grosso. E' di fatto l'ultima emozione di un primo tempo piuttosto equilibrato, a dispetto delle fiammate più efficaci dell'Hellas, che prova a rispondere sul campo a chi parla di smobilitazione dei propri gioielli in sede di mercato e quindi di conseguente retrocessione sempre più vicina: al duplice fischio di Doveri, quasi inoperoso nell'arco di una prima frazione intensa ma corretta nonostante l'alta posta in palio, la banda Baroni è infatti tecnicamente fuori dalla zona rossa della classifica, dove invece sprofondano sempre più gli uomini di Andreazzoli, che proprio nelle ultime curve del primo tempo si rendono pericolosi quasi inconsapevolmente con una palla velenosa in area che Tchatchoua spazza in corner.
Secondo tempo
Il primo vero 'volto nuovo' della ripresa è la nebbia, che complica di molto la visibilità delle squadre in campo: non esattamente un incentivo allo spettacolo. Andreazzoli prova a smuovere le acque inserendo Cancellieri e Zurkowski per Shpendi e Fazzini. Le acque, in realtà, si smuovono ma per il Verona, che al 56' raddoppia con Ngonge, che riceve da Serdar, punta e supera Cacace, copione già successo diverse volte nel corso della serata e poi, complice una deviazione, con il sinistro punisce Caprile. L'Empoli sembra aver incassato il colpo del ko e invece, al 64', dimezza lo svantaggio con un asse tutto polacco: Bereszynski pennella e il fresco cavallo di ritorno Zurkowski, tra l'altro reduce da un immediato giallo all'ingresso in campo, di testa firma il colpo dell'1-2. Anche Baroni cambia: dentro l'esperienza di Saponara per l'infortunato Folorunsho. I toscani insistono nella caccia a un pareggio che fino a pochi minuti prima sembrava insperato: al 71' Magnani manda la palla in un corner che genererà le occasioni in sequenza di Gyasi e Luperto. Andreazzoli cambia ancora con la speranza di sfruttare l'inerzia positiva del match per i suoi, che con la ritrovata verve stanno incattivendo il match, come si evince dai diversi gialli sventolati in sequenza da Doveri: a entrare è Marin, a uscire è invece Grassi, mentre Baroni richiama in panchina Djuric e Coppola e lancia Henry e Dawidowicz. Andreazzoli inserisce Sodero per Maleh e Corona per Gyasi: proprio Corona all'87' viene steso da Duda, che si becca il secondo giallo e complica ulteriormente il finale dei suoi. Baroni inserisce Mboula per Ngonge e Amione per Suslov: si tratta delle ultime modifiche a un tabellino che non cambia più e che premia il Verona, che respira ed esce momentaneamente dalla zona retrocessione, dove invece resta sempre più invischiato l'Empoli.
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