Verona-Salernitana 0-1, decide Tchaouna all'alba della ripresa

Il primo gol in Serie A del francese vale la presa del Bentegodi da parte dei granata, che così salvano anche la panchina di Inzaghi

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
30 dicembre 2023
Hellas Verona vs US Salernitana, Loum Tchaouna in gol

Hellas Verona vs US Salernitana, Loum Tchaouna in gol

Verona, 30 dicembre 2023 - Parlare di snodo decisivo per la salvezza a fine dicembre è forse prematuro, ma la posta in palio per Verona e Salernitana era molto alta: la vittoria era ambita dagli scaligeri per trovare continuità dopo l'altro successo in uno scontro diretto, quello contro il Cagliari e dai granata, desiderosi di accorciare la classifica nelle parti bassissime e di blindare la panchina di Inzaghi. A spuntarla sono i campani, già più intraprendenti e coraggiosi in una frazione iniziale per la verità tutt'altro che memorabile: all'alba della ripresa un contropiede rifinito da Kastanos per Tchaouna vale il gol vittoria che rilancia le ambizioni di salvezza degli ospiti, che a fatica stanno provando a risalire la china dopo un inizio di campionato da incubo. Discorso opposto per l'Hellas, che manca la chance di sferrare un colpo importante per provare a uscire definitivamente dalle sabbie mobili della graduatoria.

Le formazioni ufficiali  

 Baroni sceglie un 4-2-3-1 aperto da Montipò, con Tchatchoua, Dawidowicz, Hien e Doig a completare un reparto arretrato schermato da Folorunsho e Hongla: l'unica punta è Djuric, innescato dalla fantasia di Ngonge, Suslov e Lazovic. Inzaghi replica con lo stesso modulo, che tra i pali prevede Costil: la linea della difesa è formata da Mazzocchi, Fazio, Pirola e Bradaric, con Coulibaly e Maggiore a occupare la mediana. In avanti c'è Simy, rifornito da Candreva, Kastanos e Tchaouna.  

Primo tempo

  Il Verona prova subito a conquistare il predominio del campo, mentre la Salernitana si chiude e, quando possibile, prova il lancio lungo verso la torre Simy. I piani di Inzaghi, la cui panchina è sempre più rovente, si complicano ulteriormente quando Pirola si ferma per un guaio fisico: al suo posto entra Gyomber. I padroni di casa provano ad approfittare della fase di assestamento della difesa ospite, ma il massimo del fatturato raccolto è una punizione dal limite guadagnata da Ngonge per un contatto con Maggiore che tuttavia non dà frutti. I granata, dal canto loro, cominciano a guadagnare diversi piazzati interessanti: al 13', dagli sviluppi di un corner, Mazzocchi sfiora la rete con un destro a giro che manca di poco il bersaglio. La Salernitana si conferma più pericolosa al 19', quando Candreva cerca e trova con un gran cross Tchaouna che, tutto solo nel cuore dell'area scaligera, colpisce male la sfera. Intorno alla mezz'ora per gli ospiti sale in cattedra Kastanos, che ci prova più volte, trovando però sempre le resistenze dell'Hellas, che al massimo concede altri giri dalla bandierina. La sfida entra in una fase spezzetta e nervosa, interrotta al 42' da una nuova chance per la Salernitana, che manda al tiro Simy, autore di un bel destro verso il secondo palo dopo un altrettanto pregevole controllo in piena area: Montipò si allunga e manda la palla in calcio d'angolo. Il portiere di casa si ripete al 44' con un super intervento per respingere il colpo di testa di Kastanos su suggerimento da corner di Candreva. Il Verona risponde nel primo dei 3' di recupero assegnati da Mariani: su un traversone dalla destra Djuric fa la sponda per Suslov, che colpisce in maniera sporca, facilitando la deviazione in angolo di Gyomber. E' di fatto l'ultimo sussulto di un primo tempo avaro di emozioni che, ai punti, avrebbe premiato maggiormente la Salernitana, più intraprendente rispetto all'Hellas.

Secondo tempo

  Non a caso, la supremazia ospite viene premiata al rientro dagli spogliatoi: è il 48' e i granata ripartono a tutta velocità dopo un corner calciato male dai gialloblù, con Kastanos che rifinisce per Tchaouna, che con un diagonale destro fredda Montipò. Il Verona non ci sta e al 53' prova a imbastire una reazione sull'asse Ngonge-Djuric: il primo piazza un traversone basso e il secondo, in spaccata, manca di un soffio il contatto con la sfera. I padroni di casa accusano il colpo e replicano più con i nervi che con il gioco al gol incassato a freddo: i contatti sono tanti, ma a fermare Kastanos, sostituito da Legowski, è il secondo infortunio di giornata per la squadra di Inzaghi. Baroni risponde inserendo Terracciano per Tchatchoua e l'ex Bonazzoli per Lazovic. Dopo una fase di sofferenza, nella quale comunque i tentativi dell'Hellas sono stati tutti su palla alta, con Fazio a giganteggiare, la Salernitana prova a rifiatare distendendosi di nuovo in attacco. Al 65' però i gialloblù sfiorano il pareggio con Ngonge, che riceve la sponda di Djuric su cross di Terracciano ma in volée, da ottima posizione, manca incredibilmente il bersaglio. Al 73' serve invece il corpo di Mazzocchi per respingere il tentativo di prima di Suslov, imbeccato dall'ennesimo cross dalla destra del Verona. L'incitamento del Bentegodi sale ma, con esso, scende la verve dell'Hellas, che comincia a soffrire le iniziative di Tchaouna, fermato con le buone ma soprattutto con le cattive: a farne le spese è Doig, che finisce sull'elenco dei cattivi di Mariani così come precedentemente era toccato a Legowski. Baroni inserisce Henry per Djuric: è un po' la mossa della disperazione per provare a lanciare uno degli specialisti dei gol pesanti ottenuti nei minuti finali delle sfide cruciali. La Salernitana però non si scompone e continua a mantenere un baricentro alto: con tanto di ennesimo giro dalla bandierina guadagnato. Baroni cambia ancora: dentro Cabal e Mboula per Doig e Folorunsho. Inzaghi lancia invece Ikwuemesi per Simy: è di fatto l'ultima modifica a un tabellino che non cambia più e che alla fine certifica la vittoria meritata della Salernitana, che prima ha il tempo di tremare al 93', quando proprio il match winner Tchaouna salva sulla linea, a Costil battuto, sul colpo di testa di Cabal che aveva colpito Hongla. Neanche il contropiede incredibilmente sciupato al 94' da Coulibaly può guastare la festa ospite, che si accende al 95', dopo un miracolo di Costil sull'incornata a botta sicura di Henry: la ribattuta sbilenca di Ngonge è la fotografia perfetta della serataccia del Verona.  

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