Il designatore degli arbitri. Rocchi e i ’rigorini’: "Cerchiamo di combatterli»
Basta rigorini, ma per il Var a chiamata i tempi non sono ancora maturi. È la sintesi dell’intervento di Gianluca...
Basta rigorini, ma per il Var a chiamata i tempi non sono ancora maturi. È la sintesi dell’intervento di Gianluca Rocchi (foto), designatore degli arbitri della serie A, ieri ai microfoni di ’Zona Cesarini’ su Radio Rai. Rocchi ha anche ringraziato il nuovo presidente dell’Aia, Carlo Zappi, fresco di elezione: "Ringrazio il presidente Zappi, che ha rinnovato immediatamente la fiducia nel mio lavoro. Questo dimostra che il percorso intrapreso è apprezzato. Ho avuto la possibilità di lavorare sempre in autonomia, una condizione indispensabile per svolgere il mio ruolo. Il 2024 è stato un anno molto complicato". Uno dei motivi sono stati sicuramente i cosiddetti ’rigorini’: "È chiaro che sono quei rigori che noi stiamo cercando di combattere. In effetti abbiamo avuto una giornata brutta, la settima, dove ne abbiamo dati 9 e qualcuno veramente inappropriato; però specialmente nelle ultime giornate siamo tornati a dare quelli giusti. L’importante è dare un rigore quando c’è qualcosa di importante, perché può decidere il risultato – ha proseguito Rocchi –. Io dico sempre ai miei arbitri che quando la pancia vi dice rigore, nel 98% di casi è rigore". Quanto al Var, "deve essere usato solo per episodi chiari e seri. Sul Var a chiamata non possiamo rispondere noi, è chiaro che la chiamata deresponsabilizza molto".
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