Il tecnico Filippi. "Mi piacerebbe lavorare ancora alla Recanatese»
L’allenatore ha trovato una piazza ideale: "È un ambiente con persone straordinarie".
Passata la buriana Giacomo Filippi cerca "ristoro" al sole della sua Sicilia. Anche per lui superare la botta rappresenta un esercizio molto complicato, ma questi giorni di stand-by servono anche ad un’analisi più serena della sua esperienza recanatese, durata, almeno sinora, poco più di tre mesi: "quando ho preso questa squadra – ricorda il tecnico chiamato a metà febbraio alla guida dei giallorossi – il morale era veramente sotto i tacchi e penso che insieme con i ragazzi abbiamo svolto un grandissimo lavoro. Certo, avremmo potuto fare di più perché è un gruppo che aveva ed ha dei valori tecnici ed umani non indifferenti: credo sia inutile parlare degli eventi, eravamo proprio ad un passo dall’obiettivo ma non l’abbiamo centrato ed è un motivo di grande rimpianto, anzi di dolore".
Il peccato originale però è stato, per tutto l’arco dell’anno, questa estrema fragilità difensiva. Con lei le cose sono un po’ migliorate, ma è complicato salvarsi con 69 gol subiti sul groppone.
"Le cifre – risponde l’allenatore – dicono questo, tuttavia dicono anche che con il mio arrivo questa differenza tra reti realizzate e incassate si è notevolmente attenuata (nel dettaglio 17 gol fatti, 22 subiti con 3 clean-sheet ndr). È evidente che ci sono stati dei limiti, credo soprattutto caratteriali che purtroppo abbiamo palesato in modo clamoroso nelle gare giocate in trasferta dove, a parte la partita a Pesaro, abbiamo segnato solamente ad Olbia peraltro non incidendo sul risultato finale. E pensare che in settimana lavoravamo benissimo, con impegno ed intensità: questo handicap ha pesato tantissimo, inutile nasconderlo".
Invece in casa il suo bilancio è stato da promozione diretta con cinque vittorie ed il solo pareggio, peraltro molto penalizzante, arrivato contro il Gubbio.
"È la riprova di quanto dicevo prima: mentalmente non siamo riusciti a sbloccarci del tutto. Davanti al nostro pubblico abbiamo davvero offerto prestazioni importanti, penso per esempio a quelle contro Pescara e Carrarese".
Non sono molte, anzi sono davvero rare, le piazze nelle quali dopo mazzate del genere si reagisce in modo compatto e soprattutto tempestivo.
"Già, domenica sera, dopo la disgraziata conclusione dei playout, il Presidente – ricorda Filippi – è voluto stare vicino alla squadra, dimostrando ancora una volta grande solidarietà. Tengo a dire che a Recanati ho trovato un ambiente davvero ideale, tra gente per bene, imprenditori di altissimo livello ed anche nell’ambito extracalcistico ci sono tante persone che ci hanno manifestato il loro affetto".
Con simili premesse la sua permanenza è dunque più che probabile?
"Ci siamo lasciati con un arrivederci e dico che a me piacerebbe molto proseguire il percorso che abbiamo intrapreso insieme con i giocatori, con i quali c’è un rapporto di enorme stima. Buona volontà e porte aperte".
Tutto ciò a prescindere dalla categoria?
"Quella è importante, inutile negarlo, ma possiamo metterci a parlare in ogni caso. Spero soltanto che Recanati trovi, per la prossima stagione, la collocazione che merita".
Lei, per quello che sappiamo, continua a mantenere contatti con i giocatori. Per quello che si può sapere…cosa gli dice? Di aspettare?
"Ogni ragionamento ulteriore lo possiamo fare tra poco più di una settimana. Nel frattempo – conclude Filippi – siamo, ovviamente, vigili".
Andrea Verdolini
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