Inter-Milan, la differenza è tutta in difesa. Sommer blindato, Maignan prende troppi gol

Quella rossonera è la squadra che ha subito più reti dall’inizio del campionato. Fonseca: "Situazioni spesso identiche, sono preoccupato"

di LUCA MIGNANI -
6 settembre 2024
Inter-Milan, la differenza è tutta in difesa. Sommer blindato, Maignan prende troppi gol

Mike Maignan, leader della difesa rossonera, una delle più fragili nonostante l’ottimo Pavlovic: 6 reti subìte dal Milan

Così vicini, così distanti. Nerazzurri e rossoneri sono divisi da pochi chilometri in linea d’aria, quelli che dividono le due sponde del Naviglio. Nella propria area, però, sono agli antipodi. Fasi difensive opposte: nel modulo, nell’interpretazione, nei numeri. In vista del derby le cifre, in questo senso e da qualche tempo, dicono forte e chiaro Inter. L’anno scorso la squadra di Inzaghi ha chiuso al primo posto anche in merito alle reti subite: 22 in 38 partite, a conti fatti il miglior reparto dei principali campionati europei. Milan secondo, in classifica, ma addirittura undicesimo per gol incassati: 49. Sommer e Maignan, entrambi in lizza per il premio di miglior portiere dell’anno, si erano ritrovati ad avere a che fare rispettivamente con 113 conclusioni (altro primato) e 163 (tredicesimo posto, peggio anche di Cagliari e Udinese).

Sul mercato, di conseguenza, le società hanno lavorato in maniera diversa: conferma in blocco per l’Inter, quasi mezzo reparto cambiato per il Milan. Il 3-5-2 di Inzaghi funziona a coppie: dunque ancora Sommer con Pavard, Acerbi e Bastoni. In più Josep Martinez con Bisseck, De Vrij e Palacios. In più, la duttilità di Darmian e Carlos Augusto, esterni abbassati nel terzetto difensivo alla bisogna.

Risultato: nelle prime tre giornate l’Inter è la seconda miglior squadra per reti subite (2, con Udinese, Empoli, Roma e Cagliari) e solo la Juventus (porta inviolata) ha saputo fare meglio.

La difesa del Milan, al momento, è la peggiore del campionato con 6 gol al passivo ("Quasi tutti uguali, sono preoccupato", Fonseca dixit), così come Atalanta e Lecce. Paradossalmente, stesso totale di conclusioni concesse rispetto ai cugini (12) e una sola parata in più di Sommer rispetto a Maignan (9-8). Un numero dice molto sui rossoneri, però: 14 metri, la distanza media dei tiri subiti, la più bassa del campionato.

Da allarme rosso. Nel 4-2-3-1 di Fonseca, peraltro, manca ancora un’adeguata copertura del centrocampo (atteso Fofana, e il "nuovo acquisto" Bennacer). Per porre rimedio alle note magagne dell’era Pioli si è intervenuti con Emerson Royal (fin qui oggetto misterioso) per sostituire Calabria. E, soprattutto, è arrivato Pavlovic: sul biglietto da visita del serbo, nella scorsa annata con il Salisburgo, i primati in Austria in duelli vinti e contrasti effettuati, numeri che ha messo in mostra subito, all’esordio dal primo minuto (9 recuperi, nessuno come lui). Al momento, con un Theo non ancora al 100%, con la fascia destra ancora alla ricerca di un padrone, con un centrocampo non ancora equilibrato, non basta.

Lavori in corso da ultimare con urgenza al termine della sosta.

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