All'Inter viene il braccino scudetto, ma è un grande Cagliari
Dopo il 2-2 coi sardi, per vincere il campionato nel derby i nerazzurri dovranno battere il Milan
All'Inter è venuto il “braccino”. Bravo il Cagliari, a cui è giusto non togliere meriti dopo una prestazione come quella sfoderata a San Siro, difensivamente solida e di grande sostanza in attacco. Coraggiosa come il suo allenatore che opera il primo cambio al 28' del primo tempo perché qualcosa non gli quadra. La sua squadra sembrava già pienamente in partita, pur sotto di un gol, ma con Prati per Jankto diventa ancora più difficile da superare.
Battendo i sardi, nel derby sarebbe bastato un pareggio per portare a casa il tricolore. Ora invece servirà la vittoria, altrimenti si dovranno attendere le successive sfide. Tatticamente sarà una partita diversa. Quella opposta al Cagliari è sembrata una squadra sotto ritmo, in difficoltà contro le contromosse tattiche del tecnico ospite, che soprattutto nella ripresa ha serrato i ranghi lasciando tanto possesso ma occasioni al minimo alla capolista. Questo nonostante non avesse gli squalificati Deiola e Nandez, come l'Inter non aveva Pavard e Lautaro e senza poter contare su una panchina egualmente lunga.
Nel derby i due titolari di Inzaghi torneranno, dovranno fare lo stesso quelli che nella serata del Meazza hanno lasciato a desiderare per mancanza di ritmo in fase offensiva e attenzione in quella difensiva. Posto che, a +14 e dopo un campionato dominato, un po' di stanchezza o di inconsapevole tranquillità si può mettere in conto. Ma l'occasione dell'accoppiata derby-scudetto non capiterà così spesso per entrare nei libri di storia del calcio italiano.
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