Barella a tutti i costi. L’Inter ritrova il suo leader

Domani sera l’impegnativa trasferta dell’Olimpico contro i giallorossi di Juric. Inzaghi senza Zielinski a centrocampo, in difesa Bastoni potrebbe riposare.

di ALESSANDRO LUIGI MAGGI -
19 ottobre 2024
Barella a tutti i costi. L’Inter ritrova il suo leader

Nicolò Barella (27 anni) è all’Inter dal 2019 e ha giocato fin qui 175 partite L’infortunio subito in nazionale da Zielinski accelera il rientro dell’ex Cagliari

Il match di domani sera a Roma all’orizzonte, un presente con molte certezze e qualche dubbio di formazione, una progettualità che oggi non ha eguali. Anche a livello economico, quando parliamo di Inter. All’Olimpico d’altronde, vanno in campo la prima e la quarta della Serie A per monte ingaggi. Distanti i tempi della Juventus da quasi 260 milioni del 2019-2020, ma ora l’Inter sorpassa per la prima volta i bianconeri (in attiva spending review) e la stacca: 142 milioni contro 114. E la Roma, 88, si accoda al Milan, 96. Nella speciale classifica nerazzurra, a 7 milioni di euro netti a stagione dietro i 9 di capitan Lautaro, c’è Nicolò Barella. E, non ci sono dubbi, il suo cellulare sarà tornato ad essere caldissimo come non mai.

Dall’altro lato della cornetta Simone Inzaghi chiama uno dei suoi giocatori più rappresentativi al nuovo sforzo, al nuovo sacrificio. Piotr Zielinski, causa elongazione ai flessori della coscia destra, non ci sarà domani e, forse, anche in Champions. L’ex Cagliari, che con Dimarco è al centro delle voci di mercato estere (Bayern e Real Madrid, rispettivamente), potrebbe ritrovarsi in campo a meno di un mese dalla distrazione al retto femorale della coscia destra rimediata nel derby con il Milan. Serve uno sprint, deciso, perché se a Roma serve un segnale per le dirette rivali (Napoli, in primo luogo), in Champions con lo Young Boys un nuovo successo certificherebbe potenzialità e continuità da corazzata europea. Barella avverte il senso di urgenza, e di recente ha anche confidato in rete la sua ritrovata serenità psicofisica: "Il calcio deve essere un gioco prima che un lavoro. Purtroppo ci sono anche gli aspetti negativi, come le critiche sui social, che possono ripercuotersi sulla vita privata e sul piano psicologico. Prima volevo sempre dimostrare, ora posso anche mettermi da parte e aiutare i miei compagni. L’anno scorso ho fatto due gol, ma è stata la stagione che mi ha reso più contento in assoluto".

Ed è questo che Simone Inzaghi chiede al leader del centrocampo nerazzurro: aiutare, dare equilibrio, spingere verso quella continuità sui novanta minuti che oggi pare essere l’unico granello di sabbia in un ingranaggio quasi perfetto. Quello che Cesc Fabregas, tecnico del Como, ha abilmente (e con stima) definito come straordinaria “anarchia“ tattica attuabile solo con un grande lavoro. Ed è quello che forse non può offrire Davide Frattesi, alternativa naturale nelle idee delle ultime due stagioni, ma più portato ad offendere che sostenere. Senza dimenticare l’opzione Asllani, ma al fianco di Çalhanoglu, non più da puro, e oberato di pressioni e responsabilità, sostituto. Dietro c’è chi chiede tempo per rifiatare, in primo luogo Bastoni senza dimenticare Dimarco, in mezzo c’è bisogna di leadership. Per Nicolò Barella è arrivato il tempo di stringere i tempi del ritorno. Roma chiama.

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