Derby d’Italia, è caccia alle star. Inter, idea Asllani al posto di Calha. Juve: Fagioli e Yildiz per rialzarsi

Domani un big match che vale doppio, sia Inzaghi che Thiago Motta devono reinventare il centrocampo . Chance anche per Zielinski tra i nerazzurri, la Signora priva pure di Koop cerca ancora il vero playmaker.

di MATTIA TODISCO -
26 ottobre 2024
Inter, idea Asllani al posto di Calha. Juve: Fagioli e Yildiz per rialzarsi

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Quanto e come si parlerà degli assenti di Inter-Juventus dipenderà molto da quel che faranno i presenti. I nomi nella lista indisponibili sono in parte altisonanti: Calhanoglu, Acerbi (lato nerazzurro), Bremer, Nico Gonzalez, Koopmeiners (lato bianconero) ai quali vanno aggiunti quelli che titolari non sarebbero stati, ma che accentuano l’emergenza. Vedi Carlos Augusto, da ieri in lista indisponibili e atteso dopo la prossima sosta, ma anche Buchanan e tra gli ospiti Milik e quel Douglas Luiz che da possibile acquisto copertina dell’estate si sta trasformando in oggetto misterioso.

Un andazzo che potrebbe favorire un derby d’Italia per “underdog“. Per i meno attesi che diventano protagonisti. Facile pensare che la copertina possa essere dei Lautaro o dei Vlahovic, se non dei fratelli Thuram per chi auspica una pagina romantica in un confronto storicamente dai toni aspri (e in tribuna ci sarà anche papà Lilian). Sicuramente ci sarà una forte presenza azzurra, ne sarà contento Luciano Spalletti. Le ultime versioni post-Europeo della nazionale hanno visto tra i più positivi tanti dei giocatori che domani saranno di scena al Meazza. Bastoni, Barella, Dimarco, Frattesi (forse dalla panchina), contro Cambiaso, i “rampanti“ Di Gregorio e Fagioli, l’arcigno Gatti e quel Locatelli che è stato tra gli esclusi eccellenti in Germania.

Sia Inzaghi che Motta stanno valutando con quali uomini presentarsi a centrocampo. È in quella fascia di terreno che si annidano i dubbi maggiori da ambo le sponde. L’Inter non ha Calhanoglu, il regista titolare. A Roma e Berna, Inzaghi si è arrangiato affidandosi al duttile Barella, ma da ieri è tornato ad allenarsi in gruppo Asllani e l’allenatore è convinto che anche Zielinski abbia le qualità per poter stare davanti alla difesa. L’albanese è cresciuto, rispetto alle annate passate. Non avesse dovuto superare una leggera distorsione a un ginocchio avrebbe già raccolte le redini del compagno di squadra turco all’Olimpico e poi in Champions League. Difficile immaginare che possa giocare tutta la gara: se la comincerà non la finirà, questione di “fondo“ che manca nelle gambe. Sarebbe, per contro, una clamorosa occasione per poter dimostrare in un grande appuntamento di aver avvicinato il livello del suo principale concorrente per una maglia. Finora è stato utile all’occorrenza, ma non si è imposto ed è arrivato ormai alla terza stagione nella “grande“.

Di fronte, sono attesi alla prova del fuoco il già citato Fagioli, ma anche Yildiz, con la sua 10 che ha alzato le aspettative, a cui hanno contribuito quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione e il più recente gol in Coppa al Psv. Una firma alla Del Piero. Da provare a ripetere in una delle sfide che storicamente esaltavano il suo idolo. Non è più una sorpresa Kalulu: è un 2000, ma proprio a Milano ha già vinto uno scudetto in rossonero. Può esserlo Savona se Motta deciderà di promuoverlo mandando in panchina Danilo.

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