Derby d’Italia, tutti incerottati. Inter e Juventus a infermerie piene. Conte aspetta la rivale da scudetto

Inzaghi deve rinunciare a Calha, Acerbi e Carlos Augusto. Motta a Koopmeiners, Bremer, Nico Gonzalez e Milik. Mai così tante assenze nel ’classico’ della Serie A. In campo il faccia a faccia tra Marcus e Khéphren Thuram.

di GIULIO MOLA -
27 ottobre 2024
Inter e Juventus a infermerie piene. Conte aspetta la rivale da scudetto

Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi deve fare i conti con le tante assenze

Dire che da Inter-Juventus, la madre di tutte le partite della serie A, uscirà l’antiNapoli, probabilmente è riduttivo per nerazzurri e bianconeri (o anche solo per chi eventualmente dovesse soccombere), secondi e terzi alle spalle della feroce squadra di Conte. Partita carica di tensioni. Vero. Sentitissima da entrambe le tifoserie e (quasi) sempre sopra le righe. Verissimo. Importante per la classifica ma anche per il morale, nessun dubbio. E con duelli inediti (il faccia a faccia tra Marcus e Khephren Thuram). Ma non decisiva. visto che non siamo neppure ad un quarto del campionato dove è ovvio immaginare, almeno oggi, che le due squadre possano essere protagoniste fino all’ultimo.

E la mente per un attimo va all’inizio del 2024 (era il 16 gennaio): Inter e Juventus si rincorrevano (il Napoli scudettato era molto indietro, le altre non reggevano il passo) , al punto che il furbo Max Allegri, dopo il successo contro il Sassuolo, si lasciò andare ad una battuta (strumentalizzata da qualcuno giusto per avvelenare i pozzi) che in tanti ricordano: "Noi i cacciatori dello scudetto? Se c’è qualcuno davanti, dietro c’è chi insegue. È un po’ come il gioco guardia e ladri, dove i ladri scappano e le guardie rincorrono". Ne seguì un’altra: "Siamo come Sinner e Djokovic, noi però siamo Sinner". O almeno era il sogno.

Era quello il periodo in cui i bianconeri soffiavano sul collo degli avversari e il buon Max non perdeva occasione per mettere pressione ai nerazzurri con la sua proverbiale ironia. Dieci mesi dopo il leit motiv non cambia. Anche Thiago Motta, uno degli eroi del Triplete ma che oggi allena l’ambiziosa e ancora enigmatica Juventus, ieri non ci ha pensato un secondo a sfilarsi dalla lotta per il titolo: "Non è una mia opinione, lo dicono i fatti: le favorite per lo scudetto sono Inter e Napoli, per quello che hanno fatto in passato e per il momento che stanno attraversando". Pronta è arrivata la replica di Simone Inzaghi: "Noi favoriti? Sarà un campionato molto più equilibrato degli uiltimi due. Tante squadre hanno investito tantissimo per colmare il gap, soprattutto la Juventus guidata da un tecnico che stimo". Che sia solo pre-tattica o altro ancora lo dirà il campo. Magari a partire già da stasera in quello che sarà il derby d’Italia più incerottato degli ultimi anni visto che contando le assenze da una parte e dall’altra se ne ricava praticamente uno squadrone. Fuori Calhanoglu, Acerbi e Carlos Augusto fra i campioni d’Italia, Bremer, Koopmeiners, Nico Gonzalez, Milik nella Vecchia Signora (col dubbio Douglas Luiz): i danni che produce un calendario tanto intasato quanto pericoloso per gli atleti.

Simone Inzaghi mette in guardia tutti: "Contro i bianconeri sono sempre sfide equilibrate, gli episodi possono essere determinanti. La Juventus ha percentuali di possesso molto alte e una difesa che subisce pochissimo. Sappiamo che vincere ci darebbe grandissima consapevolezza, è una gara che vuol dire tanto, per noi, per la società, per i tifosi". Due i dubbi: più Zielinski di Asllani a centrocampo, più Dumfries di Darmian a destra.

Thiago Motta invece gioca a nascondino, anche perché c’è da capire se il ko in Champions contro lo Stoccarda ha lasciato strascichi. Cosa deciderà il tecnico? Confermerà Danilo? Giocherà Yildiz a sinistra? Riuscirà Vlahovic a sfatare il tabù San Siro (sette gare, zero gol)? Thiago Motta non si scompone: "Servirà una squadra concreta. La nostra idea di calcio è questa, convinti che sia la strada giusta"

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