E l’Inter rimane al palo. Calha manca il sorpasso. Il Napoli guarda dall’alto

Mc Tominay fa sognare Conte, il turco risponde con un gol meraviglioso, poi manda sul legno il rigore della vittoria: ora ci sono sei squadre in due punti.

di GIULIO MOLA -
11 novembre 2024
Calha manca il sorpasso. Il Napoli guarda dall’alto

Il gol del pareggio siglato da Hakan Calhanoglu, fuori quadro: Meret sfiora ma non riesce a fermare il pallone

Sorpasso rimandato, col rischio della clamorosa beffa all’ultimo secondo (tiraccio di Simeone). Pur avendo cercato di più la vittoria, l’Inter non riesce a battere il Napoli dell’ex Antonio Conte. Il pareggio finale vanifica gli sforzi dei nerazzurri (fermati due volte dai pali, compreso quello di Calhanoglu colpito dal dischetto) e consente ai partenopei di restare in vetta. Ma la classifica dice che con 6 squadre in 2 punti il campionato resta incertissimo. Vero, una vittoria avrebbe dato anche al Napoli (che non ha ben gestito il vantaggio iniziale) uno slancio notevole, ma pure gli ospiti pagano la serata negativa degli attaccanti, a cominciare dall’altro ex Lukaku deludente come Martinez e Thuram sulla sponda opposta.

Più possesso palla dell’Inter in avvio, il Napoli resta invece a guardare le costruzioni dal basso degli avversari. Il primo “strappo” di Kvaratskhelia (14’) mette il panico nella retroguardia di casa: ma il tiro è telefonato. Davanti Thuram e Lautaro fanno fatica a trovare spazi, a due passi da Meret ci arriva quasi per caso Pavard chiuso dall’ottimo Buongiorno. La sfida si “scalda”, Barella ci prova dal limite senza fortuna e al secondo affondo il Napoli passa: angolo di Kvara, tocco di Rrhamani e McTominay nell’area piccola anticipa Dumfries e mette in rete. L’Inter non reagisce anche perché il Napoli non solo controlla la mediana (Anguissa è ovunque) ma ha pure più spazi per le ripartenze. E Lukaku esce finalmente dal torpore. L’assist del belga per Kvara viene vanificato da una applauditissima “spaccata” di Acerbi il quale pochi istanti dopo si ritrova nell’area di rigore avversaria e impegna Meret che si salva con i piedi. Aumentano l’intensità i nerazzurri e prima del giro di boa Calhanoglu, fino a quel momento in ombra, inventa un eurogol con una prodezza balistica da trenta metri: traiettoria velenosa e pallone solo sfiorato da Meret.

Parte a razzo l’Inter in avvio di ripresa: prima accelerazione di Dumfries che mette Lautaro in condizione di tirare, l’argentino litiga col pallone. Poi è Dimarco a sfiorare il 2-1 con un sinistro che scheggia il palo. Conte si sbraccia chiedendo a Lukaku maggior presenza in avanti, ma il Napoli prova ad addormentare il match. Pochissime ripartenze mentre i campioni spingono, creano (ancora Dimarco) e hanno la più comoda opportunità ma Calhanoglu (26’) calcia sul palo il rigore concesso forse generosamente dopo energica spallata di Anguissa su Dumfries. Lo spavento scuote il Napoli, Inzaghi aspetta solo il minuto ottantadue per i primi cambi che non incidono. Poi il tiraccio in curva di Simeone al 94’: ma per l’Inter, che già di rimpianti ne porta a casa troppi, sarebbe stato il verdetto più ingiusto.

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