Frattesi non si accontenta: "Posso migliorare sottorete"

Gioie e dolori nella domenica nerazzurra. Il successo da una parte, la tegola Arnautovic dall’altra, col quadro clinico dell’attaccante che verrà valutata nei prossimi giorni. Senza lanciarsi in precipitose diagnosi, Inzaghi fa un punto su cosa significa perdere uno dei quattro attaccanti per una squadra che ne prevede costantemente due tra i titolari. "Sappiamo nelle rotazioni cosa vuol dire – afferma - Valuterò. Abbiamo Klaassen e Mkhitaryan che di tanto in tanto possono fare anche la seconda punta". Ci sarebbe anche Sensi, schierato accanto all’attaccante centrale in precampionato con ottimi riscontri, se non fosse che si è appena fermato anche lui e che per ragioni numeriche è rimasto fuori dalla lista Champions. Più difficilmente, in caso di conferma di una degenza lunga, si andrà a cercare sul mercato degli svincolati. Non ci sono nomi che stuzzicano la fantasia e nemmeno casse floride a cui affidarsi.

Tra le note liete della gara c’è l’esordio dal 1’ di Frattesi. Il centrocampista azzurro non ha trovato la porta, sebbene abbia provato la conclusione in diverse circostanze, alzando il livello della prestazione col passare dei minuti. Nel finale, con l’Empoli in spinta, nella stessa zolla di centrocampo c’era già Barella, entrato al posto del compagno di nazionale. "Non vedevo l’ora che l’arbitro fischiasse la fine... - dice a Dazn l’ex centrocampista del Sassuolo -. Qui c’è l’obbligo di vincere ogni partita, le avversarie stanno più chiuse rispetto a quando ero in Emilia. Il gol di Dimarco? Lui ha il piede per farlo, per cui ero incredulo ma nemmeno troppo. È un ragazzo che ci tiene, ha dentro l’Inter. Il mio impiego dal 1’? Una bella sensazione, potevo fare di più in zona gol. Ci sono giornate in cui senti meno il feeling con la porta, ma è stato bello iniziare da titolare". E mercoledì nel turno infrasettamanale proprio contro la sua ex squadra, Frattesi potrebbe ricevere nuovamente da Inzaghi una maglia da titolare lasciando in panchina Mkhitaryan finora uno degli insostituibili pilastri dello scacchiere nerazzurro.