Gioco da Champions a Milano: Ma la A è ancora tabù

L'Inter di Inzaghi sta crescendo in campionato e in Europa, ma deve ancora migliorare per raggiungere i livelli dei rivali. Il tecnico deve trovare la chiave per sfruttare al meglio il turnover e il 3-5-2, per raggiungere i risultati sperati.

di MATTIA TODISCO -
10 ottobre 2023
Gioco da Champions. Ma la A è ancora tabù

Gioco da Champions. Ma la A è ancora tabù

I lavori sono ancora in corso. Non c’è nulla di irreparabile nella classifica dell’Inter ed è quel che si sottolinea dalle mura nerazzurre. Il Milan è avanti di soli due punti, ha perso lo scontro diretto e il tempo per recuperare è ancora tantissimo, per tutte le contendenti e a maggior ragione per chi è lì ad un’incollatura. In Champions la squadra guida il girone assieme alla Real Sociedad dopo aver sfoggiato una prestazione che aumenta il prestigio internazionale del club.

È forse questo il merito più grande di Simone Inzaghi. Aver portato l’Inter ad un livello di gioco, particolarmente sul palcoscenico delle coppe europee, che rende credibile alla squadra contro qualsiasi avversario. Si parla dei vice-campioni in carica, reduci da una finale a Istanbul giocata anche meglio dell’avversario, una corazzata che ha realizzato il Triplete e che alla vigilia doveva stravincere.

I nerazzurri hanno ritrovato appeal, in questi anni. Soprattutto presso i propri tifosi. Il mugugnante San Siro è diventato una macchina da sold-out in cui si esce tra gli applausi persino quando le cose non vanno benissimo, pur nella delusione generale. Un sentimento che arriva soprattutto dai risultati degli ultimi due anni e mezzo in campionato, perché per il resto Inzaghi ha messo quattro trofei in bacheca (due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane) facendo molto meglio dei più vicini predecessori in Europa.

Per contro, come detto, la Serie A è stata finora un tabù. Nel primo anno in cui a vincere è stato il Milan, nel secondo in cui ha dominato il Napoli. Sassuolo e Bologna sono un piccolo allarme che suona nella testa di Inzaghi perché seguono un copione che si è già visto. Il tecnico va avanti per la sua strada, anche sugli aspetti che finora non hanno portato benissimo. Una delle chiavi dell’ottimo finale dello scorso anno è stato il turnover scientifico, quello che finora non ha dato i frutti sperati, a volte per via di scelte che non hanno pagato. Soprattutto a gara in corso, l’idea di non derogare mai (o quasi) al 3-5-2 ha reso troppo prevedibile la fase offensiva nel momento in cui serviva spingere sull’acceleratore.

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