Inter, adesso è vera fuga. Inzaghi può andare a +7. Allegri, non dire Gatti

Un autogol del difensore bianconero regala il derby d’Italia ai nerazzurri. Con una partita in meno Barella e compagni sono padroni del proprio destino.

di GIULIO MOLA -
5 febbraio 2024
Inzaghi può andare a +7. Allegri, non dire Gatti

Inzaghi può andare a +7. Allegri, non dire Gatti

Scappa l’Inter, spinta dalla carica dei 75mila di San Siro nella notte della verità. Forse è presto per parlare di fuga scudetto, ma la vittoria contro la Juventus (che resta seconda e vede il Milan avvicinarsi minaccioso) ha un valore immenso per Martinez e compagni. Poco importa se la sfida al vertice sia stata decisa da una sfortunata autorete di Gatti, perché i nerazzurri hanno dominato per un’ora nel duello fra “guardie e ladri” (Allegri dixit), rischiando qualcosa solo nella ripresa. Un match (diretto all’inglese e in maniera discreta da Maresca) diverso rispetto a quella dell’andata allo Stadium, dove prevalse la grande prudenza tattica. Simone Inzaghi stavolta se la gioca per vincere sin dall’inizio, Allegri invece per un tempo punta più sul pareggio invece di provare il sorpasso sui rivali che adesso si ritrovano a più 4 e con l’asterisco (la gara da recuperare con l’Atalanta).

Nel collaudato 3-5-2 Inzaghi recupera tutti i “fedelissimi” e sceglie Darmian in fascia, per contenere le incursioni di Yildiz (fumoso) e le sovrapposizioni di Kostic. Stesso modulo per Allegri, con gli ultimi arrivati Alcaraz (entrato nel finale) e Djalò in panchina. Tanta Inter sin dall’avvio. Grande intensità e piede sull’acceleratore con un giropalla rapidissimo e lunghi cambi di direzione per saltare il centrocampo bianconero. La Juventus resta “schiacciata” anche perchè Darmian da una parte e Dimarco dall’altra salgono tanto costringendo Cambiaso e Kostic ad arretrare. Prima chance sul sinistro di Dimarco (17’) che mal chiude il cross di Pavard. L’Inter aumenta il ritmo e sfiora il vantaggio (24’): lancio chilometrico di Calhanoglu, assist di Dimarco e strepitoso salvataggio di Bremer sul Thuram. Juventus non pervenuta per mezz’ora, ma guai a lasciarle spazio in contropiede visto che nell’unica azione (31’) del primo tempo Mc Kennie s’invola per 60 metri, palla per Vlahovic che stoppa male e non riesce a concludere. I nerazzurri spaccano il match al 36’: cross di Barella e Gatti pressato da Thuram spinge il pallone in rete. Osa di più la Juventus al giro di boa concedendo però il fianco alle ripartenze dei nerazzurri che sfiorano il 2-0 con Dimarco prima e il palo esterno di Calhanoglu poi. Juventus fuori dalla trincea, nelle due aree succede di tutto, dal salvataggio di Mkhitarian al tiro al volo di Martinez di poco fuori. Allegri si gioca Chiesa e Weah, ma l’occasione di migliore è di Gatti, che sfiora il palo con un destro potentissimo. E dopo di lui Szczesny tiene aperto il match murando il gran tiro di Barella. Arnautovic si divora il 2-0 a tre minuti dal termine. Ultimo brivido di una notte che si chiudeva con la festa dei nerazzurri sotto la Nord. La seconda stella da ieri sera è ancora più vicina.

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