Inter, Inzaghi per la storia Guardiola per il triplete

Sabato la finale di Champions tra due allenatori che hanno avuto carriere molto diverse: il tecnico del City vuole il sigillo dopo Premier e Fa Cup.

di MATTIA TODISCO
5 giugno 2023
Inter, Inzaghi per la storia  Guardiola per il triplete

Inter, Inzaghi per la storia Guardiola per il triplete

di Mattia Todisco

L’appuntamento con la storia è lì a portata di mano. Ma è come il videogioco su cui sbattevi da piccolo: il mostro finale è lo scalino più complicato.

A Simone Inzaghi e all’Inter toccano Pep Guardiola e il Manchester City. Un allenatore con tre Champions League in bacheca (due da tecnico) e un colosso di recente sviluppo, che con l’arrivo dei nuovi ricchi al comando ha preso a fare incetta di trofei. Manca giusto il più importante, a cui i Citizens si sono soltanto avvicinati, perdendo nel confronto tutto inglese con il Chelsea nel 2021.

Se Guardiola è l’habitué dell’élite, Inzaghi è la nouvelle vague. Allena dal 2010 (anno che all’Inter ricordano bene), quattro anni dopo ha iniziato il percorso nelle prime squadre e solo nell’ultimo biennio è passato al gradino superiore, alla grande squadra in cui vincere è l’obbligo. L’allenatore piacentino lo ha scoperto a sue spese, martoriato dalle critiche per aver perso un campionato di due punti in una stagione d’esordio con l’Inter nella quale ha portato a casa due trofei. Altrettanti, gli stessi, li ha conquistati quest’anno. Già sa: dovesse perdere sabato a Istanbul, troverebbe qualcuno pronto a far le pulci.

Dire che Inzaghi nulla ha da perdere è improprio, davanti alla possibilità di vincere la Champions League. Si può invece affermare senza timor di smentita che i favoriti siano oltre la Manica, col budget a disposizione e un percorso nato nel 2016, anno in cui Guardiola ha messo piede in Premier, dove ha già conquistato cinque campionati e svariate coppe. Haaland, De Bruyne, Gundogan sono tutti in maglia celeste. L’Inter, che qualche freccia in faretra ce l’ha, ha festeggiato dopo aver vinto in semifinale come se avesse tagliato il traguardo, perché sorprendente è già la presenza tra le finaliste di una squadra che partiva in terza fascia, arrivata in Serie A con siderale distanza rispetto alla prima.

Tutti fattori che i posteri dimenticheranno, se l’impresa non sarà completa e che troveranno esaltazione qualora l’Inter dovesse fare il colpaccio. Sarebbe un altro Inzaghi che vince la Champions League dopo Filippo da calciatore, il primo allenatore italiano ad alzarla alla guida dell’Inter (Invernizzi perse in finale col Celtic), un altro connazionale dopo Ancelotti lo scorso anno.

Il mostro finale è lì, come per il Marotta dirigente furono Barcellona e Real Madrid ai tempi della Juventus. Allora vinsero i mostri. Serve ogni sforzo necessario affinché la scritta "Game over" si trasformi in "You win".

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