Inter-Lautaro, rinnovo sul piatto. La firma era attesa già per Natale ma arriverà fra poche settimane. Il capitano vuol restare a Milano

Dopo gli annunci alla vigilia di Capodanno dei prolungamenti di Dimarco, Darmian e Mkhitaryan si attende solo l’ufficialità del nuovo contratto (fino al 2028) dell’argentino: stipendio base di 8 milioni.

di MATTIA TODISCO -
3 gennaio 2024
La firma era attesa già per Natale ma arriverà fra poche settimane. Il capitano vuol restare a Milano

La firma era attesa già per Natale ma arriverà fra poche settimane. Il capitano vuol restare a Milano

Alla vigilia del nuovo anno, dall’Inter sono arrivati tre annunci in un amen. Dimarco, Darmian, Mkhitaryan, firme prevedibili per le quali mancavano solo i crismi dell’ufficialità. Non sono gli unici per i quali erano previsti colloqui tra la dirigenza e gli agenti, ma sono quelli coi quali si è arrivati a fine percorso. Nonostante sembrasse a un passo anche il rinnovo di Lautaro Martinez, tra i regali sotto l’albero non è arrivato il nuovo accordo con il capitano.

Nessun allarme: le parti viaggiano in sintonia. C’è tutta l’intenzione di proseguire insieme, a confermarlo sono stati più volte sia l’ad Beppe Marotta che il procuratore dell’attaccante, Alejandro Camaño, per non parlare delle reiterate dichiarazioni del diretto interessato sul tema. Lautaro ha respinto al mittente le proposte pantagrueliche dell’Arabia Saudita, punta a un futuro a Milano con la sua famiglia (moglie e due figli) e il suo proposito non può che far felici tifosi e management. Dietro al protrarsi dei discorsi c’è una questione di priorità data ad altre situazioni (vedi Mkhitaryan per il quale era necessario un nuovo contratto entro fine 2023 in modo da poter ancora usufruire degli effetti del Decreto Crescita) e un ragionamento parzialmente utilitaristico che aleggia nelle stanze di via della Liberazione. Non è infatti prassi del buon dirigente firmare proprio nel momento di maggior ispirazione del calciatore in questione, che a ragione può ambire a cifre molto più alte. Meglio, per la società (che ha comunque in mano un accordo fino al 2026) prendersi i giusti tempi, sapendo che la base per arrivare al rinnovo c’è, rappresentata dal reciproco intento di non lasciarsi.

Oggi è complicato immaginare un’Inter senza il suo capitano. La fascia al braccio, vestita già di tanto in tanto lo scorso anno dopo la scelta di Skriniar di non rinnovare e l’avvicendamento nelle gerarchie tra Onana e Handanovic, fino a quel momento legittimo proprietario dei gradi, oggi è di esclusiva pertinenza dell’argentino. Un premio al comportamento dentro e fuori dal campo, alla crescita umana e professionale. Un dato su tutti è emblematico: l’assenza contro il Lecce è stata la prima dopo 89 presenze di fila e per scovare due partite consecutive senza Martinez (come accaduto tra la sfida ai pugliesi e quella col Verona) bisogna andare indietro fino al febbraio 2020.

Il 2024 sarà probabilmente l’anno di una nuova firma, con un sostanzioso aumento di stipendio fino a 7-8 milioni di base fissa e bonus che faranno sfiorare la doppia cifra a fine anno. Ci si lavorerà anche solo per non ritrovarsi con l’acqua alla gola nelle tempistiche, ma si andrà avanti per gradi e senza affanni.

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